venerdì 25 aprile 2025

Camel: "Music inspired by the Snow Goose" (1975)

Usciva cinquant'anni fa oggi "The Snow Goose", terzo album e primo capolavoro della carriera dei prog rocker inglesi Camel, per molti picco assoluto della loro esperienza artistica e della seconda ondata del progressive britannico. Ispirato all'omonimo racconto di Paul Gallico, un album strumentale di rock melodico dagli elementi sinfonici ed epici, orchestrato da David Bedford e punteggiato dalla caratteristica malinconia del quartetto storico.



(disco completo qui: https://tinyurl.com/yjkt429y)

Dopo il successo di critica di "Mirage", loro secondo album, soprattutto per la presenza delle due suite narrative "The White Rider" (ispirata al quinto capitolo del secondo libro del Signore degli Anelli di JRR Tolkien) e "Lady Fantasy", brani epici dal forte impatto cinematografico, i Camel si convincono che sia il momento di tentare una più ampia trasposizione di un'intera opera letteraria. La scelta ricade su "the Snow Goose", racconto dello scrittore americano Paul Gallico che narra le vicende del pescatore dal braccio deforme Rhayader, che si occupa di curare uccelli selvatici e in particolare oche e stringe una profonda amicizia con una bambina del luogo, prima di morire durante la seconda guerra mondiale nel tentativo di salvare soldati inglesi in fuga da Dunkirk.

Storia tragica, commovente e dolcissima, che si adatta perfettamente alle corde del malinconico quartetto britannico, al quale Gallico non concede i diritti di sfruttamento dei contenuti dell'opera, motivo per cui il complesso titolo e il fatto che il disco sia completamente strumentale, soluzione forzata ma che comunque rende l'album ancora più suggestivo, sognante e immaginifico.

Rispetto a "Mirage" troviamo un gruppo più maturo e anche meno verboso, capace di scrivere melodie e temi ricorrenti senza mai annoiare, aggiungendo alla propria tavolozza di colori anche una certa sensibilità canterburyana ("Migration"). Inevitabile, in un disco prog sinfonico del 1975, l'influenza pinkfloydiana, qui rappresentata al suo massimo dall'assolo gilmouriano di Andrew Latimer in "Rhayader goes to town".

Il tema portante del disco, certamente una delle suggestioni melodiche più belle e strazianti del genere, si ritrova nei suoi due brani migliori, "the Snow Goose" e "la Princesse Perdue", che squarcia la carne viva dell'ascoltatore con il crescendo meraviglioso degli archi e il tema di sintetizzatore moog di Peter Bardens, e chiude un lato B forse leggermente inferiore al primo solo per la presenza del verboso connubio rappresentato da "Preparation" e "Dunkirk", un po' troppo lunghe e ripetitive rispetto al resto dell'album.

Universalmente considerato uno dei capisaldi del progressive rock della seconda metà degli anni settanta, "the Snow Goose" è probabilmente l'opera più rappresentativa della carriera dei Camel, che qui iniziano una sequenza formidabile di album di altissimo livello, durante la quale aumenteranno progressivamente le influenze jazz e canterburyane lungo un arco di dischi in studio che comprende "Moonmadness" (1976), "Rain Dances" (1977) e "Breathless" (1978).

- Prog Fox


#camel:
#andrewlatimer (chitarre acustiche & elettriche, flauto traverso & voce)
#peterbardens (pianoforte, piano elettrico, organo & sintetizzatori)
#dougferguson (basso elettrico)
#andyward (batteria, vibrafono & percussioni)

arrangiamenti orchestrali:
#davidbedford

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