venerdì 7 marzo 2025

Hatfield and the North: "The Rotters' Club" (1975)

Esce il 7 marzo di cinquant'anni fa "the Rotters' Club", secondo e ultimo album degli Hatfield and the North, supergruppo canterburyano formato da Richard Sinclair (ex-cantante/bassista dei Caravan), Pip Pyle (ex-batterista di Delivery e Gong), Dave Stewart (ex-tastierista degli Egg) e Phil Miller (ex-chitarrista dei Delivery). Piccolo capolavoro del progressive di metà anni settanta, il disco da anche il titolo a uno dei più noti romanzi dell'autore inglese Jonathan Coe. Il gruppo si scioglie a giugno dello stesso anno, dopo tre anni di attività.



(disco completo con tracce bonus qui: https://tinyurl.com/2ned4j8r)

Il disco si apre su una nota sublime con "Share it", firmata in stile Caravan dal bassista Richard Sinclair e vero manifesto musicale di quello che sarà l'album: progressive rock, influenze jazz e virtuosismo, umorismo e understatement inglesi, ma anche la gioia di suonare insieme e la voglia di non prendersi troppo sul serio (alla domanda del pubblico: "Hey there! Rotters' Club! Explain the meaning of this song and share it!", Sinclair risponde: "There's no way of understanding what's been going on, I lost track yesterday [...] Please do not take it seriously really, what a joke! The only thing that matters is to share it").

Il limite principale del disco sono certe parti strumentali che, angolari seppur melodiche, sembrano un po' troppo prive di una direzione, di uno sviluppo; anche se mai attivamente sgradevoli o disturbanti, a volte sembra che i musicisti, nel loro tentativo di mostrarsi brillanti e decostruire la musica, non si diano tempo per sviluppare adeguatamente i temi e farne dei brani robusti e memorabili, per cui anche gli occasionali momenti di interesse raramente riescono a imprimersi nel cervello e nel cuore dell'ascoltatore ("Lounging there trying", "The Yes No Interlude" e "Under Dub", dalle indiscutibili influenze bossanova).

Due sono gli apici dell'album: la mini-suite composta da "Fitter Stoke has a bath" e "It didn't matter anyway", e la suite "Mumps", che occupa praticamente tutto il lato B del disco.

"Fitter Stoke has a bath" è una re-incisione, con testo leggermente cambiato, di un precedente singolo del gruppo; qui il brano è praticamente perfetto, con le liriche surreali di Pip Pyle declamate in modo britannicamente imperturbabile da un fantastico Sinclair; la canzone si muove in un crescendo magistrale la cui coda strumentale si tramuta poi nella successia canzone, uno dei momenti più dolci e commoventi di tutta la scena di Canterbury: l'arrivederci (o l'addio) al proprio amore di "It didn't matter anyway", liriche e musica che strappano il cuore, anche grazie al sublime flauto traverso dell'amico Jimmy Hastings (per 30 anni 'membro esterno' dei Caravan).

Per quanto riguarda "Mumps", è un brano di 20 minuti in cui il compositore Dave Stewart e i suoi compari si danno finalmente tempo per esprimere e proprie idee musicali, con esiti a tratti eccezionali, anche grazie all'aiuto delle tre cantanti Amanda Parsons, Ann Rosenthal e Barbara Gaskin, ironicamente ribattezzate le Northettes, in una strizzata d'occhio ai nomi delle coriste di oltreoceano come le Ikettes, le Ronettes e compagnia cantante.

Il gruppo si scoglie a giugno dello stesso anno; come tutti i gruppi di Canterbury, generando nuove, fertili avventure musicali - da un lato i National Health (con Stewart, Pyle e Miller, che realizzeranno tre album, "National Health", "Of queues and cures" e "D.S. Al Coda") e dall'altro con l'ingresso di Richard Sinclair nei prog rocker Camel, sui quali imprimerà il suo inconfondibile marchio creativo lungo altri tre album ("Rain Dances", "A Live Record" e "Breathless").

- Prog Fox

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