mercoledì 12 marzo 2025

10cc: "The Original Soundtrack" (1975)

L'11 marzo di cinquant'anni fa usciva "The Original Soundtrack", terzo album dei britannici 10cc, esponenti di un meta rock dai connotati tanto pop quanto progressive. Da molti considerato il capolavoro del gruppo, grazie a opere come la mini-suite "Une nuit in Paris", contiene il loro singolo di maggiore successo, l'incredibile parodia delle canzoni d'amore "I'm not in love".



(disco completo qui: https://tinyurl.com/yc8pjnxh)

Dopo i buoni risultati dei loro primi due album ("10cc" e "Sheet Music"), i 10cc ('quattro strumentisti che cantano come i Beatles') incidono il loro terzo lavoro, "The Original Soundtrack". Il titolo prende presumibilmente il nome dalla natura narrativa di gran parte delle canzoni del gruppo, spesso di natura assolutamente parodistica. All'epoca, il gruppo, che incide per una piccola etichetta, è in gravi difficoltà finanziarie, non riesce a guadagnare abbastanza con i proventi del proprio lavoro, ma alcune major discografiche sono interessate al loro lavoro. La Phillips viene invitata agli Strawberry Studios di proprietà del chitarrista Eric Stewart, e decide di offrire loro un contratto da un milione di sterline dopo avere ascoltato quello che sarà il singolo di lancio dell'album, e il secondo #1 nelle classifiche britanniche e #2 in quelle americane: "I'm not in love".

Brano che definisce i 10cc come pochi altri, "I'm not in love", cantato con voce di seta da Eric Stewart, è un capolavoro assoluto che costituisce la parodia di una parodia di una canzone d'amore - infatti il testo descrive un amante che nega con ogni sua forza i sentimenti che prova per la sua amata ('I keep your picture upon the wall, it hides a nasty stain that's lying there...', e così via). Il muro di voci che va e viene, missato manualmente dal quartetto, è un esito che lascia a bocca aperta e che equivale il coevo incrocio vocale della parte centrale di "Bohemian Rhapsody" dei Queen. Musica dolcissima e testo del tutto non melenso ma dopotutto francamente romantico, e il risultato è complessivamente esilarante.

Ma ridurre tutto un album al solo singolo di successo sarebbe ingiusto nei confronti del quartetto: ogni pezzo porta con sé qualcosa di memorabile. "Une nuit a Paris" è la canzone più progressive della loro carriera, otto minuti di mini-opera a più voci, che descrivono le vicissitudini di un bordello parigino. La sardonica "Blackmail" ospita strepitosi assoli di Lol Creme che utilizzano l'effetto gizmo per dare alla chitarra un suono che ricordi sezioni di fiati o archi, il tutto sulla tambureggiante, variopinta ritmica messa in piedi dal batterista Kevin Godley.

Apre il lato B il violento boogie rock "the Second Sitting for the Last Supper", composta dall'intero gruppo, seguita dalla perla melodica "Brand New Day". "Flying Junk", introdotta da uno splendido, marziale riff di chitarra elettrica che ricorre in vari momenti della canzone, è la descrizione dello stile di vita di uno spacciatore senza scrupoli; il disco viene concluso dall'irresistibile meta pop di "Life is a minestrone", secondo singolo di successo tratto dall'album, pieno di metafore prese dal mondo del cibo ('life is a minestrone, filled up with parmesan chees; death is a cold lasagna, suspended in deep freeze') e dalla novelty song "the Film of My Love", oggettivamente uno scherzo troppo lungo per divertire appieno.

Bizzarro che il gruppo non si sia adoperato per includere sull'LP due lati B dei singoli, la deliziosa, malinconica e lievemente ironica "Channel Swimmer" e la meditabonda "Good News", che non sarebbero state fuori posto né per stile musicale né lirico.

"The Original Soundtrack" rimane, assieme al suo predecessore "Sheet Music", la maggiore testimonianza del valore musicale del quartetto di Manchester, che produrrà in varie forme ancora numerose canzoni e dischi di successo, senza mai riuscire a replicare la perfezione formale e melodica, almeno non sulla lunga distanza, di queste due opere mirabili.

- Prog Fox

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