martedì 28 gennaio 2025

Phil Manzanera: "Diamond Head"

Nel gennaio di cinquant'anni fa, il chitarrista dei Roxy Music affitta uno studio di registrazione per 26 giorni, durante i quali incide due lavori. Uno dei due è "Diamond Head", suo primo disco solista, realizzato con un gruppo aperto di collaboratori e amici che includono Robert Wyatt (ex-Soft Machine e Matching Mole), Brian Eno (ex-Roxy Music), Paul Thomspon e Andy McKay dei Roxy Music, i Quiet Sun al completo e John Wetton dai recentemente disciolti King Crimson, e altri ancora.



(disco con pezzo bonus: https://tinyurl.com/2735fda6)

Se cercavate una risposta alla domanda "cosa sarebbero diventati i Roxy Music se ad andarsene non fosse stato Brian Eno, ma Bryan Ferry?", allora potete trovarla in questo "Diamond Head", primo lavoro solista di Phil Manzanera, chitarrista anglocolombiano dei Roxy Music.

Philip Targett-Adams era nato nel 1951 da padre inglese, impiegato nella British Airways, e madre colombiana, e aveva passato gran parte dell'infanzia e della giovinezza in giro per le Americhe, prima di stabilirsi definitivamente in Inghilterra, dove al Dulwich College diventa amico di un gruppo di futuri musicisti di culto (David Rhodes, Bill MacCormick, Ian MacCormick, Simon Ainley, David Ferguson, Charles Hayward). Sceglie come cognome d'arte quello della madre e fonda i Quiet Sun con Hayward, Bill MacCormick e il tastierista e studente di matematica Dave Jarrett, che si sciolgono nel 1972 dopo che MacCormick passa ai Matching Mole di Robert Wyatt. Manzanera viene chiamato a rimpiazzare il chitarrista originale dei Roxy Music nel 1972, e inizia con loro una carriera stratosferica durata un decennio.

I Roxy Music, però, sono dominati dalla personalità del cantante Bryan Ferry, che compone gran parte del materiale e dei testi; anche se Manzanera è contento e piazza uno o due composizioni per disco, sente di avere molto di più da offrire. Così, nel gennaio del 1975 affitta gli Island Studios per 26 giorni, durante i quali incide non uno ma ben due album: uno di composizioni dei Quiet Sun con i suoi vecchi compagni e il fratello di Bill, Ian MacCormick, che vedrà la luce col titolo di "Mainstream", e uno nello stile dei primi album di Brian Eno, fatto di collaborazioni con una formazione estesa che oltre ai Quiet Sun e a Ian incude Robert Wyatt (ex-Soft Machine e Matching Mole), i membri dei Roxy Music Paul Thompson (batteria), Andy MacKay (fiati), Eddie Jobson (tastiere, violini) e John Wetton (basso), la corista Doreen Chanter, Brian Eno e il suo bassista Brian Turrington, e il percussionista Sonny Akpan. Il tempo nello studio vede così i musicisti immersi in una fase creativa di una luminosità abbacinante, degna dei lavori solisti di Brian Eno, su cui numerosi fra loro avevano lavorato, e di cui ripete il meccanismo fatto di clima gioviale, amicizia e un pizzico di follia, con risultati finali eccelsi su entrambi i lavori.

Il risultato del disco è, nel complesso, un album che suona molto più come un incrocio fra i dischi solisti di Brian Eno e le opere della scuola di Canterbury che come un disco dei Roxy Music, e probabilmente la cosa è un bene.

L'album si apre con "Frontera", una canzone canterburyana degna di un Kevin Ayers anfetaminico ed ebbra di influenze latine, a partire dal testo in spagnolo cantato in maniera stralunata da un agitatissimo Robert Wyatt; a seguire il primo di numerosi strumentali, ovvero il brano eponimo del disco, che vede Manzanera esibirsi in un solo commovente, straziante. Convince meno "Same time next week", in cui John Wetton persegue un funk rock un po' stolido e il duetto con Doreen Chanter non ne enfatizza le eccezionali doti vocali.

Due sono le canzoni scritte da Phil con Eno - canzoni 'alla Eno' cantate da Eno: una delle due, "Big Day", copre le zone solari del compositore: nonostante si tratti di una canzone nostalgica, è rasserenata dai toni pacati e dal fascino di un appena accennato sorriso obliquo, che la rende irresistibilmente accattivante; l'altra, "Miss Shapiro", si addentra invece nelle zone oscure, paranoiche della sua produzione.

Due sono anche i pezzi dei Quiet Sun: il primo, "East of Echo" è uno stupefacente strumentale elaborato e flessuoso, in cui compare perfino la cornamusa di Ian MacCormick (che col nome di Ian MacDonald diverrà uno dei più famosi biografi e studiosi dei Beatles); l'altro è la conclusiva "Alma", cantata timidamente dal bassista Bill MacCormick e conclusa da un fantastico solo quasi pinkfloydiano di Manzanera (che, ricordiamolo, è già da anni amico di David Gilmour e che lavorerà con lui numerose volte in futuro).

Il discreto successo commerciale di "Diamond Head" (che arriva al #40 delle classifiche inglesi praticamente senza nessun tipo di interesse del grande pubblico) convince Manzanera a preparare un tour solista, a capo di un gruppo chiamato 801 che includerà diversi collaboratori dell'album fra cui Brian Eno. Per quanto riguarda "Diamond Head", rimane un album assolutamente indispensabile per chi ami i Roxy Music, il Brian Eno dei primi lavori o il progressive della scuola di Canterbury.

- Prog Fox


#philmanzanera (chitarre acustiche & elettriche, basso elettrico, pianoforte, organo, sintetizzatore & voce)

#robertwyatt (voce, percussioni)
#brianeno (voce, chitarra elettrica, pianoforte)
#brianturrington (basso elettrico)
#johnwetton (basso elettrico & voce)
#paulthompson (batteria)
#eddiejobson (violino, archi, piano elettrico, clavinet elettrico, sintetizzatore)
#andymackay (sax soprano & contralto, oboe)
#sonnyakpan (percussioni)
#doreenchanter (voce)
#charleshayward (batteria & percussioni)
#billmaccormick (basso elettrico & voce)
#davejarrett (tastiere)
#ianmaccormick (aka #ianmacdonald; cornamusa)

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