Viene inciso tra l'11 e il 26 novembre di cinquant'anni fa oggi "Desperate Straights", secondo album del gruppo di progressive cameristico Slapp Happy, inciso come collaborazione col gruppo prog canterburyano di avanguardia Henry Cow. Il successo artistico della collaborazione porterà al reciprocare del supporto da parte degli Slapp Happy sul successivo album degli Henry Cow, "In praise of learning". A "Desperate Straights" partecipano, come usuale a Canterbury, vari altri artisti di punta della scena.
(disco completo qui: https://tinyurl.com/yc6e74f2)
L'amicizia fra due gruppi sperimentali come gli Slapp Happy (il pianista inglese Anthony Moore, il chitarrista americano Peter Blegvad e la cantante tedesca Dagmar Krause) e gli Henry Cow (esponenti della Scuola di Canterbury e tra i primi gruppi del Rock in Opposition, prog sperimentale della seconda metà dei settanta politicamente schierato all'estrema sinistra) porta i primi ad invitare i secondi in studio per la lavorazione del loro secondo album, "Desperate Straights". La collaborazione sarà così proficua che addirittura gli Henry Cow verranno indicati in copertina come co-titolari del disco. Le registrazioni hanno luogo tra 11 e 26 novembre del 1974, e coinvolgono altri eroi della scena di Canterbury e del prog rock inglese: il jazzista Mongezi Feza, Nick Evans (trombone nei King Crimson 1970-1974), Lindsay Cooper (futura Henry Cow), Geoff Leigh (ex-Henry Cow), Mont Campbell (degli Egg) e Pierre Moerlen (dei Gong); "Desperate Straights" viene pubblicato all'inizio dell'anno successivo.
Il lato A consiste quasi esclusivamente di brevi canzoni di pop espressionista da camera, con chiari riferimenti alla musica di Kurt Weil, che durano dal minuto ai tre minuti, fra le quali le migliori sono "Some questions about hats", dominata dalla voce abrasiva di Dagmar Krause, colorata da deliziosi interludi strumentali, un brano mano a mano sempre più ammaliante anche grazie al violino di Fred Frith; l'inquietante "The Owl", che vede le sovraincisioni della Krause; la magistrale "Europa", in cui Fred Frith si esibisce anche in un conciso assolo sghembo di chitarra elettrica.
Le sonorità jazz prog canterburyane emergono soprattutto nello strumentale che da il titolo all'album, la nostalgica, sinuosa "Desperate Straights"; in "Riding Tigers"; nella incredibilmente bizzarra "Strayed", nella quale Peter Blegvad riesce a estrarre il jazz rock da una canzone surf simil-sessantiana; e nell'estratto dal Messia di Haendel riarrangiato come breve scheggia prog.
L'album si chiude sugli otto minuti dello strumentale "Caucasian Lullaby", brano di atmosfera per pianoforte e clarinetto che per certi versi anticipa certa musica ambient di Brian Eno e che può piacere agli appassionati del minimalismo, ma lascia abbastanza indifferente il vostro umile recensore.
"Desperate Straights" è un album di indubbio fascino che può colpire gli amanti del pop più obliquo e arrangiato in modo sperimentale, jazzistico, espressionista. La collaborazione fra Henry Cow e Slapp Happy continuerà sul successivo album degli Henry Cow, "In praise of learning", registrato poche settimane dopo questo.
- Prog Fox
#slapphappy:
#dagmarkrause (voce, piano elettrico)
#anthonymoore (pianoforte)
#peterblegvad (chitarre & voce)
#henrycow:
#fredfrith (chitarre & violino)
#timhodgkinson (pianoforte & clarinetto)
#johngreaves (basso elettrico & pianoforte)
#chriscutler (batteria & percussioni)
ospiti:
#mongezifeza (tromba)
#nickevans (trombone)
#lindsaycooper (fagotto & oboe)
#montcampbell (corno francese)
#geoffleigh (flauto traverso)
#pierremoerlen (percussioni)
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