giovedì 16 maggio 2024

Matia Bazar: "Aristocratica" (1984)

Esce nel maggio di quarant'anni fa "Aristocratica", singolo di lancio dell'omonimo album dei Matia Bazar, ottavo della loro produzione e ultimo a rappresentare la loro fase più audace e sperimentale. L'album è anche un momento di transizione tra la militanza nel gruppo del tastierista Mauro Sabbione e quella di Sergio Cossu. Per alcuni forse l'ultimo grande disco del gruppo, per quanto non mancheranno ancora lavori eccellenti, che però tenderanno ad adagiarsi maggiormente su stilemi più facili e remunerativi.



(disco completo qui:

Quando i Matia Bazar si accingono a registrare il loro ottavo album, la situazione per la band è solo apparentemente positiva. Il successo di "Tango", capolavoro di spaghetti-synthpop energetico e raffinato, ha fatto venire appetito ai discografici che seguono il quintetto, che richiedono un disco che ricalchi il predecessore sperando di bissarne il successo. I piani della band, inizialmente focalizzati su un concept album ricco di ospiti, ispirato alle opere di Franz Kafka, vengono abbandonati in favore di un disco piú tradizionale. Mauro Sabbione, tastierista e ideologo dello stile "post-moderno" che caratterizzò la band nei primi anni '80, a sua volta abbandona la nave, lasciando solo tracce della sua presenza sull'album. A sostituirlo arrivano una pletora di turnisti, tra cui Sergio Cossu, che collaborerá con Antonella Ruggiero alla scrittura di "Logica Attenuante" ed entrerà di lí a poco nella formazione della band, assieme a Carlo Marrale (seconda voce, chitarra e principale compositore), Aldo Stellita (basso e testi), e Piergiorgio Golzi (batteria).

Se il progetto "Hotel Mister Kappa" resta un "what if" affascinante nella storia della musica italiana, ció che abbiamo in sua vece è comunque un album di tutto rispetto. Tra le otto tracce di quest'album ci sono ovviamente canzoni eccellenti (la title track in primis, l'opening "Sulla Scia"), ma anche momenti visionari, per non dire profetici: l'ipnotica stratificazione di sintetizzatori e ritmi sbilenchi dell'intro di "Carmen" é un pezzo di musica elettronica fuori dal tempo, e infatti verrá omaggiata 15 anni dopo dai Bluvertigo in "Zero"; l'intro di "Ultima Volontá", d'altro canto, con i suoi ritmi techno e il sample della voce di Salvador Allende, fa pensare a una versione meno punk degli Psychic Tv di fine anni '80, quando si daranno alla trance; entrambi i brani, comunque, sfociano in una piú tradizionale struttura strofa/ritornello, con le consuete eccellenti linee melodiche per cui la band è famosa. Il lato A si chiude con il buon simil-valzer "Milady".

In apertura del lato B c'è la giá citata, fenomenale title track, epica pop rock impreziosita da una produzione artistica perfettamente a fuoco nei suoni e nel mixing, ma soprattutto canzone di livello superiore, una delle migliori nell'intero repertorio della band (di cui esiste una versione post-grande, registrata dalla sola Ruggiero con i Ritmo Tribale nel '97 o giú di lí); il resto del disco é composto da tre buone canzoni, sprovviste peró delle ambizioni sperimentali godute sul lato A.

"Aristocratica" rimarrá l'ultimo disco con velleitá sperimentali a firma Matia Bazar: con l'arrivo di Cossu, la formazione genovese si adagerá nella comfort zone di un pop-rock elegantissimo e altamente godibile, senza smettere di sfornare canzoni (e album) eccellenti per tutti gli anni '80 ed oltre. Purtroppo, la versione piú sovversiva e radicale di questa formazione rimarrà soltanto una breve parentesi nella storia di una delle band simbolo della canzone italiana. Un vero peccato, considerando il livello degli artisti coinvolti: la voce di Antonella Ruggiero in primis, ma anche le qualitá strumentali di Marrale e Golzi, i testi visionari di Stellita, e la qualitá di scrittura di Sabbione, ma anche di Marrale stesso, nonché di Cossu (che da lí a un anno firmerá "Ti Sento", non dimentichiamolo). Ma non si puó avere tutto (dove lo metteremmo? si chiedeva il poeta), e di "Aristocratica" ci si accontenta davvero senza sforzo.

- Spartaco Ughi

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