venerdì 3 novembre 2023

Angra: "Angels Cry" (1993)

Usciva trent'anni fa oggi "Angels Cry", capolavoro assoluto dell'heavy metal, sospeso fra power tecnico e progressive, e primo disco in studio dei brasiliani Angra, guidati dal cantante e tastierist Andre Matos. Un disco meraviglioso che li vide divenire popolari grazie alle acrobazie vocali di Matos nella cover di "Wuthering Heights" di Kate Bush, ma che ospita alcune delle loro canzoni più belle, da "Carry on" e "Time" a "Streets of Tomorrow" e "Lasting Child".



(album completo: https://tinyurl.com/mr4chwsy)

Andre Matos nasce nel 1971 a San Paolo nel Brasile. I suoi genitori gli comprano un pianoforte e lui si appassiona di musica rock al punto da entrare a soli 13 anni nei Viper, un gruppo heavy metal locale, fortemente influenzato dagli Iron Maiden. Con loro incide e pubblica due album, "Soldiers of Sunrise" e "Theatre of Fate", che mostrano una crescente influenza della musica classica e del progressive rock anni settanta, avvicinandosi quindi alle coeve, innovative produzioni di prog metal di Fates Warning e Dream Theater.

In seguito, Matos lascia il gruppo per completare i suoi studi musicali e nel 1991 fonda un nuovo gruppo metal, gli Angra, assieme al chitarrista Rafael Bittencourt e al bassista Luís Mariutti (entrambi coetanei di Matos). Il gruppo, che apparentemente prende il nome da una divinità femminile della religione Tupi, dopo diversi cambi di organico si assesta con il secondo chitarrista virtuoso Kiko Loureiro (classe 1972).

I giovanissimi Angra (tutti tra i 21 e i 22 anni all'epoca) vengono invitati in Germania, patria del power metal, per l'incisione del loro primo album, intitolato "Angels Cry", presso lo studio di Kai Hansen, ex-Helloween e all'epoca chitarrista e cantante dei Gamma Ray. Il gruppo vive le registrazioni con grande difficoltà e non inusuale saudade, soprattutto quando il produttore Charlie Bauerfeind licenzia il co-fondatore del gruppo Marcos Antunes in quanto non lo ritiene abbastanza preparato per suonare sull'album in maniera professionale. È così Alex Holzwarth (Sieges Even, Heaven's Gate) a registrare le parti di batteria dell'album. Sarà poi il brasiliano Ricardo Confessori a suonare nel tour promozionale del disco e a prendere il posto fisso nel gruppo per il resto del decennio.

"Angels Cry" è un capolavoro del prog metal, genere ormai in pieno fulgore e che risplenderà per tutto il decennio. In particolare, ne rappresenta il lato più power e neoclassico, con melodie e tastiere fortemente ispirate dalla musica classica, assoli al fulmicotone dei due chitarristi e notevoli influenze Iron Maiden, in specie dalla loro fase ottantiana più epica (quella che va da "Powerslave" a "Seventh Son of a Seventh Son").

Il disco diventa famoso principalmente per le acrobazie vocali di Matos nella cover di "Wuthering Heights" di Kate Bush (con Thomas Nack dei Gamma Ray, grandissimo fan di Kate Bush, che insiste per sedersi alla batteria); il falsetto eccessivo e abusato di Matos lo rende interessante un po' come certi artisti freak, ma chi sa andare oltre ai singhiozzi con cui imita in modo esilarante la Bush troverà un album fantastico fatto di canzoni ispirate ed emozionanti, nelle quali, anche nei momenti più metallici e grintosi, prevale un profondo senso di struggenza.

Aperto da una breve citazione della Sinfonia No.8 di Franz Schubert (anche nota come "Unfinished Symphony", da cui "Unfinished Allegro"), il disco si lancia subito in una sequenza di brani che sono uno meglio dell'altro: "Carry On", speed metal progressivo, sinfonico, romantico, struggente; il contrasto fra chitarre grintose e voce elegiaca, fra movimenti accelerati e mid-tempo cantato in "Time". Segue il brano eponimo dell'album, "Angels Cry", forse uno dei più influenzati dagli Iron Maiden.

Numerosi i riferimenti alla musica classica: "Angels Cry" cita il Capriccio N.24 di Niccolò Paganini, "Evil Warning" cita "Inverno" di Antonio Vivaldi, mentre "Lasting Child" cita "Variations sérieuses", Op. 54, di Felix Mendelssohn. Negli otto minuti di "Never Understand" emergono invece per la prima volta con forze le origini brasiliane degli Angra, che verranno poi esplorate in modo molto più pronunciato sul successivo album "Holy Land" (1996); restate pure a bocca aperta di fronte al duello finale alle chitarre fra Loureiro e gli ospiti Kai Hansen, Sascha Paeth e Dirk Schlächter (inclusa la citazione di un classico del rock!).

Dopo la cover di "Wuthering Heights", sorta di intervallo preparatorio alla conclusione del disco, arriva un ulteriore stupefacente trittico di brani: "Streets of Tomorrow", che si apre con uno dei riff più cattivi dell'album; il riff struggente di chitarre e la devastante sezione ritmica dell'impetuosa galoppata "Evil Warning", decorata da un bellissimo assolo di basso di Mariutti; e "Lasting Child", la cui lunga coda strumentale dominata dalle tastiere di Matos, con una prova maiuscola di Holzwarth dietro le pelli, ci lascia quasi con le lacrime agli occhi dopo questo viaggio di un'ora nella fantasia di questi ragazzi.

"Angels Cry" è uno dei dischi di metal melodico più importanti di tutti gli anni Novanta. Gli Angra realizzeranno un album altrettanto bello, ma oltretutto profondamente innovativo, con il successivo "Holy Land". Questi due dischi rappresentano un dittico di primaria importanza per l'heavy metal e il progressive metal tutto, e rimangono dischi fondamentali per qualunque appassionato del genere, testimonianza del valore già superbo di questi giovani musicisti brasiliani.



#angra: #andrematos (voce, pianoforte & tastiere) #kikoloureiro (chitarre elettriche) #rafaelbittencourt (chitarre elettriche) #luismariutti (basso elettrico); ospiti: #alexholzwarth (batteria; brani 1-6; 8-10) #kaihansen (chitarra elettrica in #6) #saschapaeth (chitarre acustiche & elettriche in #6) #dirkschlächter (chitarra elettrica in #6) #thomasnack (batteria in #7)

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