sabato 2 marzo 2024

Hatfield and the North: "Hatfield and the North" (1974)

Nel marzo di cinquant'anni fa vede la luce il disco di debutto omonimo degli Hatfield and the North, forse il maggiore dei gruppi della seconda ondata della scuola di Canterbury, particolare sottogenere progressive britannico caratterizzato da influenze jazz rock e psichedeliche, gusto per il fantastico e humour inglese. I membri del gruppo provengono tutti da band della prima ora del movimento: il cantante-bassista Richard Sinclair (ex-Caravan), il chitarrista Phil Miller (ex-Delivery, Matching Mole), il tastierista Dave Stewart (ex-Uriel, Arzachel, Egg, Khan) e il batterista Pip Pyle (ex-Delivery, Khan, Gong). Numerosi gli ospiti canterburyani di prestigio, da Robert Wyatt a Didier Malherbe e molti altri.



(disco completo: https://tinyurl.com/7k6b9xu6)

Con i Caravan e i Soft Machine avviati a un cambio di formazione dietro l'altro, Robert Wyatt paralizzato da una caduta dal quarto piano dopo una festa, e il fastidio della critica musicale davanti agli eccessi del prog del 1973 ("Brain Salad Surgery" di Emerson, Lake & Palmer; "A Passion Play" dei Jethro Tull; "Tales from Topographic Oceans" degli Yes), il destino del progressive britannico in generale, e della scuola di Canterbury in particolare, non sembra dei più rosei, sebbene il declino commerciale del genere sarà lento e - ci si perdoni il termine - progressivo.

Due sono le tendenze che contrastano questa direzione: la prima è seguire la traccia di prog melodico - sinfonico o tecnocratico - tracciata dai Pink Floyd con "Dark Side of the Moon" (1973), cosa che faranno con successo gruppi come Supertramp, Camel e Alan Parsons Project; l'altra è il delta fluviale di esperienze musicali che si ramificano nel fertile limo musicale di Canterbury, città simbolo della scuola progressive che ne trae il suo nome, dati i legami con essa di una larga parte del nucleo centrale dei musicisti che percorrono questo estuario.

Da Canterbury vengono infatti i Caravan e i Soft Machine, gruppi dai quali emergono altre band della prima ora del genere, come i Gong di Daevid Allen (ex-Soft Machine), i Matching Mole di Robert Wyatt (ex-Soft Machine), o figure come Kevin Ayers (ex-Soft Machine). Rispetto alle band del progressive britannico classico, emerse dall'evoluzione in senso eclettico o sperimentale della scena blues o psichedelica (Family, Gentle Giant, Jethro Tull, Pink Floyd, Procol Harum, Traffic) o dall'amore per la musica classica, sinfonica e romantica (Emerson Lake & Palmer, King Crimson, Van der Graaf Generator, Yes), la scuola di Canterbury condivide parte degli elementi del progressive, ma vede una maggiore passione per il jazz (e in particolare per la fase jazz rock di Miles Davis), ma che allo stesso tempo rispetto alle altre band progressive rimane legato anche a una componente rilevante di humour britannico, mancanza di pretenziosità e amore per il surrealismo e il dadaismo, nonché per la musica totale di Frank Zappa.

Personalità musicali molto pronunciate, desiderio di sperimentare, inquietudine esistenziale, portano gruppi come Caravan e Soft Machine a mutare e disintegrarsi dopo pochi anni, con cambi di organico continui, con l'eccezione di uno o due membri che tengono in piedi il marchio, cosa che però ha inevitabilmente un peso sia sulla qualità dei dischi che sulla continuità delle esibizioni dal vivo e sull'interesse del pubblico per un genere già difficile. Tutti i gruppi successivi - dai Gong ai Matching Mole - dopo un successo iniziale trovano problemi, cosicché il clima è pronto per l'emergere di una nuova formazione che porti avanti la torcia del movimento con convinzione e successo.

Nel 1972, si riformano i Delivery (che avevano pubblicato uno dei primi album di Canterbury, "Fools Meeting", nel 1970), con una formazione costituita da Phil Miller (chitarra, ex-Matching Mole) e suo fratello Steve Miller (tastiere, ex-Caravan), Pip Pyle (batteria, ex-Gong) e Richard Sinclair (basso, ex-Caravan). Quando Steve Miller lascia per lavorare col sassofonista Lol Coxhill (altro ex-Delivery), sostituito dal cugino di Richard, Dave Sinclair (ex-Caravan), il gruppo prende il nome di Hatfield and the North. Nel gennaio del 1973, Dave lascia il posto a un altro Dave, Stewart (ex-Uriel, Arzachel, Egg, Khan...), da non confondersi con il chitarrista degli Eurythmics. La formazione realizzerà due dei dischi fondamentali della seconda fase della scuola di Canterbury, il primo dei quali, omonimo, viene pubblicato nel marzo del 1974.

"Hatfield and the North" è uno dei piccoli capolavori di Canterbury, nonostante non ci sia una sola potenziale canzone clamorosa, o un potenziale singolo di successo, lungo tutto l'arco del disco. Si tratta di uno di quegli album che è chiaramente maggiore della somma delle singole parti, anche perché buona parte delle tracce scorre senza soluzione di continuità l'una dentro l'altra, realizzando suite fluide, incredibilmente melodiche, creative ed elaborate senza però essere mai ostili all'ascoltatore (al contrario delle versioni in CD o online dell'album, in cui il passaggio da una traccia all'album viene sottolineato da un irritante stacco).

Anche se non ci sono canzoni vere e proprie, numerosi sono i momenti cantati, in primis dalla certezza rappresentata dal baritono inconfondibile, dal timbro caldo e dal tono pacato e sereno, del bassista Richard Sinclair. Non tutte le parti cantate hanno poi liriche, per esempio l'intervento in "Calyx" di Robert Wyatt, uno dei tanti amici del gruppo che partecipano alle incisioni. Tra essi dobbiamo segnalare almeno le cantanti Amanda Parsons, Barbara Gaskin e Ann Rosenthal, chiamate ironicamente le Northettes (sulla falsa riga delle Ronettes di Ronnie Spector e delle Ikettes di Ike Turner), i cui interventi decorano uno dei momenti più elevati dell'album, la suite da dieci minuti "Son of 'There is no place like Homerton'", sinuosa composizione del tastierista Dave Stewart che risulta l'unico brano in un certo senso autonomo rispetto allo scorrimento delle altre tracce fra loro. A tal proposito, va sottolineato come siano tutti e quattro i musicisti a partecipare alla composizione dell'album, firmando le singole parti che compongono le lunghe suite che costituiscono il disco.

"Hatfield and the North" è puro piacere immaginifico, che rappresenta in particolare il proseguimento delle idee dei Caravan di "In the land of grey and pink" verso coordinate guidate in particolare dall'era jazz rock di Zappa ("Uncle Meat", "Waka/Jawaka", "Grand Wazoo"), ma naturalmente con l'imprinting fortissimo della personalità enorme dei quattro musicisti che costituiscono il gruppo. Per menti curiose ma mai cerebrali, per cuori coraggiosi ma che non sentono il bisogno di avvertire l'ostilità o l'odio dei musicisti per il mondo o, che è pure peggio, per il proprio pubblico.

- Prog Fox

Nessun commento:

Posta un commento

ARTISTI IN ORDINE ALFABETICO:   #  --  A  --  B  --  C  --  D  --  E  --  F  --  G  --  H  --  I  --  J  --  K  --  L  --  M  --  N  --  ...