venerdì 1 marzo 2024

Camel: "Mirage" (1974)

Usciva cinquant'anni fa oggi "Mirage", secondo album in studio dei Camel, che diverranno presto tra i maggiori rappresentanti della seconda ondata del prog britannico, come testimoniano le 13 settimane nelle classifiche americane, il posto #51 nella classifica dei migliori album prog dei lettori della rivista Prog e il #21 nella classifica dei migliori dischi prog di Rolling Stone (2015). Qui le influenze principali del gruppo sono Caravan ("Lady Fantasy"), Genesis e Tolkien ("The White Rider").



(disco in edizione estesa: https://tinyurl.com/439srbvz)

Dopo la pubblicazione del primo album omonimo, gli inglesi Camel (il cantante/chitarrista/flautista Andrew Latimer, il cantante/tastierista Peter Bardens, il bassista Doug Ferguson e il batterista Andy Ward) rientrano in studio per un seguito che vede il gruppo trovare la propria maturità autoriale e un suono compiutamente personale, pur nei suoi aspetti derivativi, come forse inevitabile per un gruppo che inizia la sua carriera con il progressive rock già per certi versi codificato, meno ingenuo ed esuberante nei suoi possibili sviluppi.

Su "Mirage", i momenti migliori dei Camel traggono ampia ispirazione dal prog della scuola di Canterbury, in particolare quello più melodico e immaginifico come quello dei Caravan, il gruppo in assoluto a cui somigliano di più (si ascoltino l'assolo di flauto traverso di "Supertwister" o la fase centrale, accelerata, di "Nimrodel", che potrebbero essere tranquillamente estratte da un disco dei Caravan come "In the land of grey and pink"). Non è un caso che le due formazioni finiranno per scambiarsi diversi musicisti e a collaborare in futuro.

Il taglio dei Camel però ha chiaramente aspetti personali che non si ritrovano nel suono canterburyano, ma hanno qualcosa in comune con i gruppi ispirati al fantasy medievalizzante o a certo prog romantico, di cui i Camel sono forse il gruppo quintessenziale della seconda ondata prog. Per quanto elementi si possano ritrovare in dischi come "Selling England by the Pound" dei Genesis ("Earthrise"), o in qualche momento dei Van der Graaf Generator e degli Yes (il finale di "Nimrodel", in cui la chitarra di Latimer ha anche qualcosa del David Gilmour più psichedelico, tipo periodo "Ummagumma"), i Camel erigono una struttura musicale che ripulisce il suono di gran parte delle derivazioni esterne: il blues, il folk ("Lady Fantasy"), l'hard rock ("Freefall"), anche quando utilizzati, sono totalmente irriconoscibili perché l'impianto di prog romantico fagocita tutto.

In questo senso i Camel non hanno analoghi né predecessori, anche se risulteranno fondamentali per incanalare quello che sarà il progressive della seconda metà degli anni settanta (Asia Minor, Gryphon, ecc.), assieme all'altra grande influenza dell'epoca, cioè "Dark Side of the Moon" dei Pink Floyd, le cui influenze i Camel non assorbiranno fino alla svolta progressive pop di "Nude" (1981). Ma oggi, conquistata la propria maturità con "Mirage", sono pronti a realizzare il loro capolavoro, "Music from the Snow Goose" (1975).

- Prog Fox


#andrewlatimer (voce, chitarre acustiche & elettriche, flauto traverso)
#dougferguson (basso elettrico)
#peterbardens (voce, pianoforte, piano elettrico, organo, mellotron, clavinet & minimoog)
#andyward (batteria & percussioni)

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