venerdì 22 marzo 2024

Eagles: "On the Border" (1974)

Usciva cinquant'anni fa oggi "On the Border", terzo album in studio degli americani Eagles. Durante le registrazoni del disco si aggiunge alla formazione un terzo chitarrista, Don Felder. La ballata sentimentale "The Best of My Love" arriva al #1 nelle classifiche americane e trasforma gli Eagles in superstar. L'album vende due milioni di copie.



(disco completo: https://tinyurl.com/bdh7xsp7)

Gli Eagles avevano inciso i loro primi due album nel solco del country rock della west coast, senza raggiungere un significativo successo commerciale. Il relativo fallimento di "Desperado", concept album dedicato a una gang di criminali del vecchio west, aveva infuriato soprattutto Glenn Frey, cantante/chitarrista/pianista, che aveva deciso di rispondere alzando il livello di aggressività del gruppo e infondere il loro suono di una non banale componente hard.

Per fare questo, Frey convince gli altri a cambiare produttore, passando dal britannico Glyn Johns all'americano Bill Szymczyk, che aveva lavorato con un amico della band, Joe Walsh, ex-chitarrista della James Gang (e futuro membro degli Eagles stessi). Del lavoro con Johns, che secondo Frey enfatizza troppo il loro lato folk, roots & country, rimangono solo due canzoni. Ma ci torneremo.

Canzoni simbolo del nuovo corso sono "Already Gone" e "Good day in Hell", gli unici brani su cui suona il nuovo membro del gruppo, il chitarrista Don Felder, amico del cantante/chitarrista/banjoista Bernie Leadon, originariamente chiamato per incidere la sua grintosa elettrica su un paio di pezzi e poi rimasto per il resto del decennio. "Already Gone", in particolare, sorta di country rock sotto steroidi, senza compromessi, accelerato, è una delle tracce più riuscite del disco (e il primo singolo da esso tratto).

Questa chiave di lettura tra roots e hard rock, che non ritroveranno che occasionalmente nel prosieguo della carriera, per favorire ambiti musicali più leccati, si ritrova anche in "You Never Cry Like a Lover" (residuo delle sessions con Johns), "Midnight Flyer" e "James Dean", con le prime due in particolare davvero eccellenti. "Good day in hell" e soprattutto la title track, con il suo incerto incedere funkeggiante, risultano invece, a parere di chi scrive, gli episodi minori del disco, dei mid-tempo né carne né pesce che non condividono né la grinta delle tracce più veloci né il lirismo delle ballate.

Queste ultime, per l'appunto, sono per nulla corrive o banali: "My Man" è un commovente omaggio di Bernie Leadon all'amico Gram Parsons, innovatore del country rock scomparso l'anno precedente; "Ol' 55" è una delle prime cover di Tom Waits mai incise (il cantautore, anni dopo, vista la parabola commerciale degli Eagles, non ne parlerà bene); e "Is it true?" è una sconsolata canzone di amore perduto scritta e interpretata magistralmente dal bassista Randy Meisner.

Risulta così paradossale che a segnare la carriera degli Eagles sarà uno dei due pezzi incisi dal produttore Glyn Johns, ovvero "The Best of My Love", zuccherosa ballata sentimentale per chitarra acustica e voce vellutata del batterista Don Henley, che chiude l'album e che diverrà uno dei grandi classici del soft rock, portando gli Eagles per la prima volta sulla cima delle classifiche americane, rivoluzionando la loro carriera.

"On the Border" è così forse l'ultimo disco della loro fase artisticamente pura. Il successo di "The Best of My Love", che li renderà il gruppo americano di maggiore successo di sempre, con il solito corollario di soldi, fama, droga e ragazze, avrà un impatto corruttivo sulla loro integrità da ogni punto di vista, una integrità che forse non appariva troppo consistente neppure prima. Ciò non toglie che i primi sei dischi degli Eagles - dall'esordio del 1972 a "Hotel California" del 1976 - rimarranno documenti eccezionali di un tempo e di un suono irrinunciabili agli amanti delle sonorità a stelle e strisce, con buona pace di Tom Waits e del Drugo Lebowski.

- Prog Fox


#eagles:
#glennfrey (voce, chitarre acustiche, elettriche & slide; pianoforte)
#bernieleadon (voce, chitarre acustiche, elettriche & pedal steel; banjo)
#randymeisner (basso elettrico & voce)
#donhenley (batteria, percussioni & voce)

ospiti:
#donfelder (chitarre elettriche & slide)
#alperkins (chitarra slide)

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