Vent'anni fa oggi usciva l'album di debutto omonimo degli scozzesi Franz Ferdinand. Il disco fu uno dei principali al centro del revival del garage rock e della new wave degli anni zero, amato dalla critica e da un pubblico che ne acquistò oltre tre milioni di copie, di cui uno nel Regno Unito e uno in America.
(disco completo qui: http://tinyurl.com/2yv6pj29
)
Non ci pensavamo, nel 2004, alla possibilità che il rock fosse agli sgoccioli. Eravamo giovani e sciocchi, incendiati da vari flipper ormonali e dal lusso di essere l'ultima generazione che poteva permettersi di credere al progresso.
Ouff, preambolo impegnativo per un disco di indie-rock senza molte pretese politiche, nevvero? Il punto é che la leggerezza dei FF é un relitto d'altri tempi. Con il senno di poi, é anche una delle incarnazioni più pure dell'anima rock, leggera e festaiola senza essere superficiale, stilosa e originale senza mai sforare nel cattivo gusto di essere trendy o, per l'amor di Dio, elegante. Il loro disco d'esordio è scritto ed interpretato da quattro "ragazzi" che nel 2004 sono già trentenni (il frontman Kapranos é nato nel '72, per dire), ma potrebbe benissimo essere uscito, praticamente così com'é, davvero in qualsiasi epoca: fianco a fianco con il Bowie glam o in competizione con i Clash, da compagni di merende dei Jesus and Mary Chain nei tardi '80s o come controparte cazzona dei primissimi Suede.
Non ce n'eravamo resi conto, vent'anni fa, di quante canzoni stra-or-di-na-rie ci siano su quest'album: non solo i singoli, dalla ciclonica "This Fire" al totem "Take Me Out", da "The Dark of the Matinée" alle torride, sensualissime "Darts of Pleasure" e "Michael"; ma non esistono brani minori su Franz Ferdinand 2004, perche anche i pezzi meno celebrati come "Cheating on You", "40'" e "Come on Home" fanno sfracelli e contribuiscono ad un disco dal passo brillante. Per tacere dell'opening "Jacqueline", esclusa da anni dalle scalette, e però richiesta a gran voce a tanti loro concerti. Okay, alcuni loro concerti... Uno solo, va bene. Si, l'ho chiesta io, e me l'hanno pure fatta. Contentə ora, lettorə?
Chi scrive, e la maggioranza di chi nel 2004 ascoltava rock, non avrebbe potuto immaginare che, delle band emerse negli anni '00, i FF sarebbero stati quelli con la parabola più degna. Senza mai più raggiungere la perfezione dell'esordio, i Franz Ferdinand saranno una fonte affidabile di musica prodotta in maniera artigianale e genuina, senza mai cedere alla tentazione di barare per conquistare spazi più grandi (e assegni più sostanziosi). Senza mai tradire l'etichetta indie che li ha lanciati, e di fatto fungendo da fonte di sostentamento per un gran numero di altre band che quell'etichetta (Domino) ha provveduto a lanciare.
Vent'anni dopo il loro esordio, non possiamo davvero più dare i Franz Ferdinand per scontati.
- Spartaco Ughi
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