domenica 10 luglio 2022

Jumbo: "DNA" (1972)

Venivano stampate il 10 luglio di cinquant'anni fa le matrici di "DNA", secondo disco dei Jumbo, gruppo di prog rock milanese guidato dal cantante Alvaro Fella. L'album, un piccolo classico dello spaghetti prog, si caratterizza per sonorità cupe, tra il folk progressive semiacustico e il blues rock, colorate dal flauto 'jehtrotulliano' e dall'armonica di Dario Guidotti, dalla chitarra hard di Daniele Bianchini, ed enfatizzate dalla voce misantropa e sgraziata di Fella e dalle sue liriche pessimiste e lugubri ("Suite per il signor K" dedicata al protagonista de "Il processo" di Kafka, "Miss Rand" che descrive la morte di una ragazza in un incendio doloso, "È brutto sentirsi vecchi").



(disco completo: https://tinyurl.com/4jt2s775)

Nati essenzialmente come gruppo di accompagnamento del cantautore Alvaro Fella, i Jumbo mostrano la curiosità e la capacità tanto di Fella che dei suoi musicisti di guardarsi attorno, assorbire le nuove tendenze musicali e farle proprie. Nuove tendenze musicali che nel 1972 in Europa hanno il sapore del prog rock e dell'hard rock di matrice blues, cosicché Fella e compari quella direzione prendono - con risultati davvero notevoli.

"DNA", secondo album del progetto, non è affatto un facile ascolto. Due sono i fattori ostili apportati da Fella in particolare alla musica del gruppo: da un lato testi crudi e pessimisti, dall'altro la sua voce sgraziata e caricaturale, uno strascicato gracchiare sarcastico che è perfetto nel proprio contesto ma che può stancare o allontanare l'ascoltatore non predisposto.

I testi sono anch'essi piuttosto indigeribili, dato che mostrano un pessimismo totale sulla natura umana, accompagnato da un interesse per le tematiche sociali che deriva dalle radici cantautorali di Fella. "Suite per il signor K" è chiaramente ispirata al protagonista di "Il processo", sebbene si orienti più sulla alienazione dovuta allo sforzo di raggiungere il successo in una società che premia chi prevarica i propri simili. "Miss Rand" descrive la morte in un incendio di una giovane insegnante. Per immaginare "È brutto sentirsi vecchi" basta il titolo.

Musicalmente, i Jumbo mostrano preparazione e ambizione: il disco è spumeggiante e creativo, con molti momenti che lasciano a bocca aperta mentre alternano senza soluzione di continuità rabbia e bellezza, epos e improvvisazione. Si ascoltino, solo per fare alcuni esempi il flauto traverso e l'armonica di Dario Guidotti in "Suite per il signor K" (fortemente ispirata ai Jethro Tull dei primi quattro album), le chitarre acustiche in "È brutto sentirsi vecchi" di Guidotti e Daniele Bianchini (che si dimostra altrove eccellente chitarrista elettrico, sia nelle ritmiche che nei soli), il pianoforte di Sergio Conte e il flauto traverso del capolavoro con cui si conclude il disco, "Hai visto...", guidato da una perfetta ritmica jazz della batteria di Vito Balzano e del bassista Aldo Gargano. Ma tutto il disco merita un ascolto attento e appassionato.

Formato da un quintetto di musicisti di ottimo livello guidati da un cantautore originale e impavido, i Jumbo realizzano con "DNA" uno dei più interessanti contributi al prog italiano della sua era d'oro.

- Prog Fox

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