domenica 26 giugno 2022

Giorgio Canali: "Rossofuoco" (2002)

Esce il 26 giugno di venti anni fa "Rossofuoco", secondo album solista del chitarrista e cantautore italiano Giorgio Canali, noto come tecnico del suono, produttore e membro dei CSI e PGR. Un disco incendiario e intenso, fra le pietre miliari del rock italiano di inizio decennio, secolo, millennio.



(disco completo: https://tinyurl.com/36bevnuh)

Potrebbe non essere un caso che “Questa è la fine”, opening di questa seconda fatica solista di Giorgio Canali da Predappio, inizi su un giro di batteria che ricorda molto da vicino quello di “Five Years”, traccia di apertura del leggendario “The rise and fall of Ziggy Stardust and the spiders from Mars”, uscito 30 anni e pochi giorni prima. Anche qui si mescola l’immaginario apocalittico tutto “fulmini in cielo, fuoco, e giù distruzione”, con immagini dal mondo contemporaneo come la “pioggia di missili su gaza” e con questioni terra terra del tipo “chi sarà mai l’idiota in testa alla coda in corsia di sorpasso a novanta all’ora?”. D’altro canto, il melange di alto e basso, di immaginifico e concreto, è uno dei cardini della poetica del nostro.

Alla riuscita apertura fanno seguito altre dieci canzoni, in un’alternanaza di momenti di rock estremamente corrosivo, come l’invettiva anti pol-cor di “Corretto e poche storie” e il cinico anti-romanticismo di “Se viene il lupo”, a passaggi più lenti ma non per questo meno intensi, come la struggente ballata “Pesci nell’acqua” e la plumbea “Pompieri 2” che chiude il disco. A intervallare, le ultime canzoni in francese della produzione del nostro, tra cui spicca il capolavoro “La démarche des crabes”, rock adrenalinico a tema innamoramento.

I temi dell’album non sorprenderanno chi conosce l’autore, specie considerando il periodo storico in cui venne partorito. Tonalità apocalittiche attraversano buona parte della produzione rock di inizio millennio, e Canali non lesina la sua rabbia amara, senza però risparmiarsi su citazioni letterarie e colte (non ultimo l’esperimenta meta-narattivo “Fuoco corri con me”), giochi di parole sofisticati e “furti” musicali, con il bonus di alcuni momenti dall’alto potenziale “memetico” come il grido “Fatevi fottere” nel ritornello di “Rossocome”, presto diventato slogan della casa. Da fonico a produttore a membro dei CSI/PGR, con in parallelo un decennio di collaborazioni francesi, Canali si mette in proprio in maniera definitiva, dopo l’esordio multi-collaborativo di “Che fine ha fatto Lazlotòz?”. Da qui la sua band prenderà il suo nome e si cristallizzerà nella sua prima formazione, con Luca Martelli alla batteria, Marco Greco alla chitarra e Claude Saut al basso; qui il songwriting raggiunge la coalescenza diventando, riconoscibilmente, il Canali-sound che da vent’anni infiamma le piccole medie venues della musica dal vivo dello Stivale. “Rossofuoco” è uno dei dischi più belli e intensi del rock italiano degli anni ’00, Giorgio Canali un artista che ha marchiato questo nuovo millennio, e in particolare il suo primo decennio.

- Spartaco Ughi

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