(disco completo: https://tinyurl.com/2s4k2k2n)
I temi dell'emigrazione e del viaggio per mare sono sempre stati presenti nella poetica di Francesco de Gregori. Giunto al suo ottavo album, il cantautore romano decide di renderli il nucleo centrale del suo nuovo disco, individuando un focus e una ispirazione particolari nella tragedia del Titanic, di cui ricorreva il settantesimo anniversario il 15 aprile del 1912.
Sono così ben tre le canzoni a tema marittimo contenute nel disco, due delle quali si riferiscono direttamente alla tragedia, in primis il brillante brano eponimo (non privo di un certo umore nero nel tratteggiare le vicissitudini dei disperati viaggiatori di terza classe e degli inconsapevoli, frivoli passeggeri aristocratici e borghesi della prima classe), e poi "i muscoli del capitano", lirica in termini futuristi arrangiata appropriatamente con elementi da musica concreta, forse ispirati alla "Futura" di Lucio Dalla, dedicata al capitano della nave Edward Smith.
Terza canzone a tema mare/emigrazione è "l'abbigliamento di un fuochista", struggente folk rock in 2/4 in cui De Gregori duetta con Giovanna Marini realizzando così uno dei picchi dell'album. Posta in chiusura di un lato A praticamente perfetto, è preceduta dalla romantica "Belli Capelli", con l'etnomusicologo Carlo Siliotto a un commovente violino e Marco Manusso a una splendida chitarra lap steel, dal capolavoro "Caterina", dedicata con nostalgia e affetto alla collega e amica Caterina Bueno, cantante folk fiorentina, in cui De Gregori si esprime anche attraverso una armonica esilarante, e da "La leva calcistica della classe '68".
Quest'ultima, una delle più belle canzoni sul calcio mai scritte in Italia, è impreziosita al pianoforte e all'organo hammond di Locasciulli, dallo splendido basso elettrico di Peppe Caporello e da un lirico assolo finale al sintetizzatore di Luciano Torani. Difficile capire se la canzone sia dedicata dal romanista De Gregori al romanista Bruno 'Ninetto' Conti, uno dei più forti numeri 7 della storia del calcio, che l'11 luglio dello stesso anno avrebbe vinto i Mondiali con l'Italia e che l'anno successivo avrebbe vinto il campionato con la Roma. Associazione che si fa tristemente ironica per i tifosi romanisti, visto che Bruno Conti sbaglierà uno dei rigori decisivi nella finale di Coppa dei Campioni persa dalla squadra contro il Liverpool nel 1984.
Il lato B, oltre a contenere le già citate "Titanic" e "i muscoli del capitano", presenta altri tre brani, "Centocinquanta stelle", ironica visione dell'apocalisse nucleare caratterizzata da un ottimo inciso di chitarra del sempre impeccabile Manusso, e il rock and roll revival "Rollo & His Jets", con Sal Genovese e Gianni Oddi ai sax e un ottimo Alfredo Minotti alla batteria, che ci mostrano l'ormai ottima confidenza di De Gregori con i brani più ritmati, ma soprattutto "San Lorenzo", quattro minuti del solo cantautore a pianoforte e voce, che raccontano del bombardamento alleato su Roma nella notte di San Lorenzo, ennesimo capolavoro, ennesimo momento commovente e straziante di "Titanic".
L'ispirazione di De Gregori nei primi anni ottanta è ancora elevatissima, e l'album risulta infatti una delle opere migliori della sua carriera. "Caterina", "La leva calcistica della classe '68" e "San Lorenzo" sono certamente fra i momenti più poetici e assoluti della sua intera produzione. L'ispirazione non lo abbandonerà nemmeno nei due dischi successivi, il mini-LP "la donna cannone" (1983) e l'album "Scacchi e Tarocchi" (1985).
- Prog Fox
Nessun commento:
Posta un commento