giovedì 19 maggio 2022

Caravan: "Waterloo Lily" (1972)

Usciva il 19 maggio di cinquant'anni fa "Waterloo Lily", quarto album dei prog rocker Caravan, maestri della cosiddetta Scuola di Canterbury e uno dei due gruppi più noti e rappresentativi del genere assieme ai Soft Machine. I Caravan si trovano qui ad affrontare il primo di numerosi cambi di formazione: esce infatti dal gruppo il tastierista Dave Sinclari, che viene rimpiazzato dal pianista Steve Miller. Con lui, aumentano le influenze jazz e classiche, e il suono si evolve in maniera sorprendente, creando nel contempo un altro classico del progressive britannico.



(disco con tracce bonus qui: https://tinyurl.com/9brrm7kr

Nel 1971 le cose non sembrano andare bene per i Caravan: il gruppo, considerato una delle due formazioni di punta dell'orginale sottogenere progressive originato nel circolo di musicisti provenienti dall'Università di Canterbury, ha appena pubblicato il suo terzo album, "In the land of grey and pink", che sebbene considerato un capolavoro del progressive rock, genere in quel momento in piena fioritura, non vende come il gruppo si sarebbe aspettato, forse a causa di una insufficiente promozione della loro casa discografica. L'organista David Sinclair non la prende bene e decide di chiudere la sua esperienza con il gruppo nell'agosto del 1971, quando viene invitato dal batterista Robert Wyatt, che ha da poco lasciato i Soft Machine, a far parte del suo nuovo progetto, i Matching Mole.

Per rimpiazzarlo, Richard Sinclair, bassista, cantante e cugino di David, chiama l'amico Steve Miller, che rispetto alle influenze r&b e classiche dell'organo di Sinclair privilegia il piano elettrico wurlitzer e aumenta le influenze jazz del quartetto, completato dal chitarrista e secondo cantante Pye Hastings e dal batterista Richard Coughlan. Il risultato di questo innesto è un altro piccolo capolavoro di progressive rock, che rafforza e cementa la considerazione del gruppo presso critici e colleghi.

Il disco comincia subito in maniera superba con la splendida "Waterloo Lily" stessa, la canzone che gli presta il titolo. Si tratta di un minaccioso tempo medio caracollante, guidato dalla voce baritonale, pastosa e oh-così-british di Richard Sinclair, doppiato nel ritornello dalle armonie in falsetto dell'eccentrico Pye Hastings.

A seguire, troviamo la suite da dieci minuti "Nothing at all/It's coming soon/Nothing at all (Reprise)", con la parte centrale scritta da Steve Miller al piano elettrico, introdotta e conclusa da una breve ripresa di una lunga escursione strumentale scritta dai suoi tre compagni di band e illuminata dalla presenza del sax soprano di Lol Coxhill (altra figura di culto del jazz rock inglese) e dal duello chitarristico fra Phil Miller (fratello di Steve) e Pye Hastings, solista generalmente pigro che viene qui sfidato a dare il meglio da uno dei solisti più originali della Scena di Canterbury.

La tipica struttura alla Caravan del disco, diviso fra brani brevi e brani lunghi, prosegue con altre due canzoni spettacolari, il jazz pop romantico di "Signs and Songs" (firmata da Miller) e lo schizofrenico, obliquo ostinato di "Aristocracy", con Pye impegnato a declamare con distacco e sufficienza un testo incomprensibile e sarcastico, concluso da un tambureggiante assolo di batteria di Coughlan.

Arriviamo così alla seconda suite del disco, "The Love in Your Eye", che rappresenta l'ingresso dei Caravan nel mondo del progressive-con-orchestra, arrangiata da Colin Fretcher. Splendida composizione articolata in quindici minuti di durata, vede alternarsi gli splendidi ritornelli della prima parte, sublimata dall'oboe di Barry Robinson; il lungo assolo di flauto di Jimmy Hastings (jazzista e fratello di Pye, quinto membro 'non ufficiale' del gruppo per tutto l'arco della sua esistenza), costruito appoggiandosi a una linea di basso magistrale di Sinclair e punteggiato dagli interventi marziali degli archi; e il finale con il pigro wah-wah di Hastings (un po' sottotono qui, se proprio vogliamo criticare qualcosa di questo ellepì) e l'aggressiva ritmica di Coughlan.

Conclude un disco magistrale la delicatissima ballata romantica "The World is Yours", cantata con passione commovente ancora una volta da Pye Hastings (a cui questa volta è Sinclair a prestare il suo controcanto bucolico) e illuminata dalla sezione ritmica di Richard Sinclair e Richard Coughlan, una delle più fantasiose, originali e personali del rock inglese tutto.

Il disco, come si è detto, è un capolavoro, ma le cose nel gruppo continuano a non girare per il verso giusto. Pye Hastings e Coughlan non sono contenti dell'ostinazione con cui Miller si rifiuta di adattare il proprio stile dal vivo alle composizioni realizzate prima del suo arrivo con Dave Sinclair, e così nell'agosto del 1972 il nuovo tastierista e Richard decidono di formare un nuovo gruppo assieme al fratello di Steve, Phil, e al batterista Pip Pyle: nascono così gli Hatfield and the North, uno dei gruppi più importanti della seconda generazione di Canterbury.

Per i Caravan, la perdita di Richard e Steve sarà molto più difficile da digerire di quella di David l'anno prima. Nonostante ciò, dopo un certo tempo di aggiustamento, riusciranno a sistemare le cose e a produrre il terzo capolavoro di fila, "For girls who grow plump in the night" (1973).

- Prog Fox

Nessun commento:

Posta un commento

ARTISTI IN ORDINE ALFABETICO:   #  --  A  --  B  --  C  --  D  --  E  --  F  --  G  --  H  --  I  --  J  --  K  --  L  --  M  --  N  --  ...