domenica 12 settembre 2021

Simple Minds: "Sons and Fascination/Sister feelings call" (1981)

Il 12 settembre di quarant'anni fa usciva il doppio LP dei Simple Minds "Sons and Fascination/Sister feelings call". Si tratta di uno straordinario tour de force nella new wave elettronica e romantica del gruppo scozzese, e forse il loro album della compiuta maturità.



(disco completo qui: https://tinyurl.com/t3ejvrec)

Alla prova del quarto album senza avere, di fatto, sfondato né a livello di pubblico né di critica, nonostante dischi tutto sommato buoni, i Simple Minds rischiano di rimanere 'un gruppo come tanti' - il che dopotutto non è poi così male, in fin dei conti chi è che ha tre album buoni di fila di cui potersi fregiare? E quanti gruppi fanno di una carriera da culto qualcosa di cui fare vanto e appuntarsi medaglia?

Ma il destino evidentemente riserva una sorte diversa al gruppo scozzese, e questo anche quando questo fa di tutto per sabotarsi da solo - il che è ancora più gustoso, in retrospettiva.

I Simple Minds lavorano infatti a ben quindici tracce durante le incisioni del disco, e le trovano - giustamente - tutte così buone da non sapere quali scartare. I soldi e il tempo messi loro a disposizione dalla casa discografica bastano solo per realizzare un LP, e i Simple Minds tentano disperatamente di estrapolare due album di materiale dalle sedute di registrazione con cui se ne può realizzare uno. Non sorprenderà nessuno sapere che il disco non fu finito, molte canzoni rimasero inconcluse, ma che il gruppo era talmente convinto del loro valore che decise di pubblicare tutto così com'era. Ed era una meraviglia.

Nella totale confusione, furono stampate una serie di versioni diverse del disco: doppio LP che includeva tutte e quindici le tracce; due LP separati, uno con la parte chiamata "Sons and Fascination" e l'altra "Sister Felings Call"; e poi un CD di 13 tracce, perché il tempo totale dell'album raggiungeva quasi gli 80 minuti, impossibile da ospitare su un singolo cd nei primi anni Ottanta.

Il suono generale del doppio LP mescola con originalità art rock e krautrock: tastiere che alternano suoni industriali ed elettronici; chitarre talvolta distorte e acide, talaltra industriali anch'esse, tese all'imitazione di trapani elettrici e altri strumenti di tortura moderna; e una sezione ritmica che sa alternare una precisione minimalista, talvolta ossessiva come da maestri tedeschi alla Kraftwerk, a percorsi spigolosi e figure di batteria complesse, articolate e slegate che incrociano slap funkeggiante o un basso metallico e vibrante. Tutto questo però senza mai mancare una infusione di umanità, a volte data da una melodia di tastiera, a volte da una chitarra power pop, sempre dalla voce imperiosa ed enfatica di Jim Kerr.

Diverse sono le tracce capolavoro dell'album: "70 Cities as Love Brings the Fall", in cui la sezione ritmica si scopre misurata e ordinata, mentre le voci si affollano come nella mente di un malato di sdoppiamento di personalità con un crescendo graduale che esplode da ogni parte nel ritornello; "Love Song", il loro primo grande successo internazionale, del tutto meritato, cavalcata epica resa indimenticabile da una superba prova interpretativa di Kerr; "Theme for Great Cities"; e soprattutto "The American", probabilmente la migliore traccia dei Simple Minds tratta dai loro primi quattro dischi: un ritmo irresistibile di batteria di McGee spezzato dallo slap del basso di Forbes, illuminata sul finale da un fantastico assolo ossessivo di Burchill.

Tra le numerose altre tracce, da menzionare almeno "This Earth that you walk upon" e "20th Century Promised Land", che anticipa invece le partiture di tastiera che MacNeil tesserà sul successivo album "New Gold Dream (81-82-83-84)". Non manca, infine, qualche pezzo tedioso, come "Sons and Fascination" e, come spesso avviene ai pezzi influenzati dalla dub, "League of Nations" (provate a smentirmi!).

Uno dei migliori prodotti della carriera dei Simple Minds, "Sons and Fascination/Sister Feelings Call" è un ascolto indispensabile per gli appassionati della new wave britannica, e convertirà anche coloro che conoscono i Simple Minds solo per l'arena rock con cui sfondarono nelle classifiche di tutto il mondo nella seconda metà degli anni Ottanta.

- Prog Fox

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