giovedì 9 settembre 2021

Gong: "Camembert Electrique" (1971)

Nel settembre di cinquant'anni fa veniva completato "Camembert Electrique", secondo album dei prog rocker franco-britannici Gong e primo con la 'formazione storica' che comprende oltre ai fondatori Daevid Allen (voce, chitarre), Gilly Smyth (voce) e Didier Malherbe (sax, flauto) il bassista Christian Tritsch e il batterista Pip Pyle. Un disco di transizione fra il primo album maggiormente psichedelico e la trilogia 'Radio Gnome Invisible' che inizierà con "Flying Teapot" due anni più tardi.



(disco completo qui: https://tinyurl.com/647fkphh)

Il cantante, chitarrista e compositore australiano Daevid Allen aveva vissuto a Canterbury, dove aveva fondato i Soft Machine e agito come mentore dell'intera Scuola di Canterbury (essendo del 1938, era più grande di tutti i musicisti rock'n'roll della sua generazione), prima che gli venisse negato il ritorno nel Regno Unito dopo un tour in Francia. Rimasto nel paese transalpino, Allen aveva fondato un nuovo gruppo col quale esplorare le sue fantasie psichedeliche, progressive e jazz rock, ovvero i Gong.

Dopo un primo LP interessante quanto acerbo, "Magick Brother" (1969), e un album solista di Daevid suonato da un collettivo allargato, "Banana Moon" (1971), il gruppo si è finalmente assestato su un quintetto stabile che comprende, oltre a lui, sua moglie Gilly Smyth (classe 1933), il batterista inglese Pip Pyle (classe 1950, proveniente dai Delivery) e i francesi Didier Malherbe (classe 1943) e Christian Tritsch (classe 1944).

"Camembert Electrique" è un tipico disco di transizione, fra momenti esaltanti che puntano la strada al futuro e altri meno riusciti in cui si coglie chiaramente come il quintetto tenti di trovare la propria strada anche attraverso salti nel buio non sempre centrati, come l'ossessiva "Dynamite : I Am Your Animal". Affascinante è "I am your fantasy", un viaggio spaziale condotto dalla voce proteiforme di Smyth, che tesse atmosfere oniriche e astratte su un tappeto musicale rarefatto.

"You can't kill me" e "Tropical Fish: Selene" sono esempi tipici di come il gruppo non abbia paura a provare di tutto persino nello stesso brano, con il primo particolarmente buono (il sax di Malherbe percorre riff che ricordano le fanfare più scatenate dei Van der Graaf Generator, come "Darkness" e "Man-Erg") e il secondo nel quale i momenti di confusione sovrastano, seppur di poco, quelli ottimali.

Sono invece davvero eccellenti canzoni come "I've been stone before" e "Tried so hard", pop psichedelico infuso di furia prog grazie anche alla prova magistrale di Pyle. Encomiabile lungo tutto l'album anche il lavoro chitarristico di Allen (si prenda l'aggressiva "Fohat Digs Holes in Space"), che passerà un po' in secondo piano man mano che il gruppo si espanderà a collaborazioni esterne sempre più dirette a sensibilità jazz/fusion.

"Camembert Electrique" è forse il disco più propriamente rock del catalogo dei Gong, e in questo senso può rappresentare un buon punto di partenza per i non-iniziati. Certo non ci si deve aspettare qualcosa di facile ascolto: ma se amate i primi Pink Floyd, gli Hawkwind e i Caravan, difficilmente potrete sbagliare.

- Prog Fox

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