4 settembre anno 2001, gli americani Converge pubblicano il loro quarto lavoro da studio, Jane Doe, album che, dopo una memorabile seconda prova come Petitioning the Empty Sky e il convincente When Forever Comes Crashing, diventa immediatamente un lavoro di culto fra i propri adepti, e consolida la leadership del gruppo originario di Salem nel campo del post metal/hardcore moderno più variegato e più contaminato.
(disco completo qui: https://tinyurl.com/p6psrber)
"Jane Doe" è un concept interamente incentrato su una figura femminile fuori dall'ordinario (l’iconico artwork che la rappresenta è stato concepito e disegnato dallo stesso singer del gruppo, Jacob Bannon) e sul tormentato caleidoscopio emotivo vissuto dall’anonima protagonista.
Rispetto ai lavori precedenti, il gruppo si sbizzarrisce a sperimentare varie soluzioni compositive, dalle consuete feroci sfuriate grindcore, a geometrie ritmiche a incastro di matrice mathcore, fino a pachidermiche dissonanze sludge che battono i lidi percorsi dai Neurosis. La produzione, curata dal mastermind del gruppo Kurt Ballou, è volutamente ruvida, caotica, tagliente. Un approccio gustosamente “raw” che mantiene ben salde le radici hardcore dei Converge.
Di carne al fuoco ne troviamo veramente tanta all’interno dell’album, partendo dalla micidiale accoppiata iniziale formata da "Concubine" e "Fault and Fracture" (da quest’ultimo pezzo, fu girato il primo videoclip della loro carriera), alla superlativa "The Broken Vow" (uno degli apici assoluti del disco e della loro carriera), passando per un altro gioiello grezzo quale "Bitter and Then Some", il groove punkeggiante della trascinante "Homewrecker", oltre alle devastanti "Heaven in Her Arms" e "Distance in Meaning".
In chiusura troviamo la magistrale psichedelia post/metal della title-track, pezzo che con i suoi undici minuti e passa va a coprire buona parte del disco.
Un lavoro unico e inarrivabile, pure dalla band stessa, che in futuro non riuscirà più a ripetersi verso tali vette di ispirazione, lavoro ostico che di certo può risultare indigesto ai puristi della musica. Ma se cercate il meglio che sia stato offerto dagli specialisti del settore, Jane Doe rimane una fermata imprescindibile.
- Supergiovane
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