Il 24 agosto del 1981 veniva pubblicato "Tattoo You", da molti considerato l'ultimo grande album classico dei Rolling Stones. Lanciato dal contagioso singolo "Start me up", e realizzato mettendo mano a molti brani incompleti e scartati di tutto il decennio precedente, fu l'ultimo disco del gruppo a raggiungere il primo posto delle classifiche americane.
(disco completo qui: https://tinyurl.com/hhwxxu2d)
La tormentata relazione di amicizia fra il cantante Mick Jagger e il chitarrista Keith Richards, leader e principali compositori dei Rolling Stones, ha segnato tutta la lunghissima vita della band e influenzato tono ed esito di ognuno dei dischi della formazione da un certo punto in poi. "Tattoo You" non fa eccezione alla regola, anzi.
Essendo in previsione un tour mondiale che doveva iniziare a settembre del 1981, i Rolling Stones ritengono che sarebbe il caso di pubblicare un nuovo album per lanciarlo; il problema è che Jagger e Richards sono in cattivi rapporti e non c'è modo che si mettano insieme a scrivere un nuovo disco. Come fare? L'uovo di Colombo lo trova il produttore Chris Kimsey, parte dell'entourage della band da un decennio, che si mette a rispolverare gli archivi delle registrazioni dei dischi del gruppo da "Goat's Head Soup" (1973) a "Emotional Rescue" (1980) e ne tira fuori brani incompleti, demo e canzoni scartate, fra le quali pescare quelle da aggiornare o completare per ricavarne un album intero.
Il risultato del lavoro di Kimsey, sul quale il gruppo deve limitarsi a incidere le parti vocali, qualche assolo o reincidere qualche strumento, sono le undici tracce che costituiscono questo "Tattoo You", per molti l'ultimo grande classico della formazione britannica. Questo anche grazie al capolavoro che lanciò il disco e che lo apre, ovvero "Start me up", un rock'n'roll dalle vaghe influenze funky/reggae che proietta il disco al vertice delle classifiche di mezzo mondo, a partire dagli Stati Uniti. A "Start me up", che era rimasta incompleta dal 1978, segue un altro pezzo nella stessa riuscita vena, ovvero la strepitosa "Hang Fire", alla quale il gruppo aveva lavorato durante le registrazioni dei due dischi precedenti senza ricavarne una versione che li soddisfacesse.
Il lato A prosegue secondo un chiaro indirizzo rock: "Slave", con la straordinaria partecipazione al sax del gigante del jazz Sonny Rollins; "Little T&A", inno misogino scritto e cantato da Keith Richards; il blues in salsa classica "Black Limousine"; e il rockabilly esaltante di "Neighbours", con un ritornello irresistibile, il pianista Ian Stewart - notoriamente membro 'occulto' del gruppo - e assoli entusiasmanti del secondo chitarrista Ronnie Wood e ancora di Rollins.
Sul lato B, gli Stones decidono di dedicarsi alle ballate, ma si tratta sempre di ballate della rockband più famosa del pianeta: a partire da "Worried about you", che utilizza con grande efficacia il falsetto di Jagger, ormai marchio di fabbrica del gruppo dopo i successi ottenuti in questo stile con "Fool to cry" ed "Emotional Rescue", senza essere in alcun modo una lagna ma sfoderando anzi un ritmo e una grinta contagiosi. "Tops", risalente a una sessione del 1972 con il veccho chitarrista Mick Taylor e il pianista Nicky Hopkins, è un altro esempio magistrale delle ballate della formazione inglese, che riesce a infondere loro un vago, minaccioso sapore funk/soul grazie alla perfetta sezione ritmica costituita da Bill Wyman (basso) e Charlie Watts (batteria).
Dopo la discreta ma un po' ripetitiva ballata atmosferica "Heaven", chiaramente un riempitivo, il disco si chiude con altre due tracce perfette, il blue eyed soul di "No use in crying" e l'incrocio fra folk cantautorile e lounge jazz "Waiting on a friend", la cui prima versione risaliva addririttura al 1972 e sulla quale il magistrale Sonny Rollins sfodera la terza delle sue incredibili prestazioni al sax sul disco.
Se si considera che "Tattoo You" è un album ricavato essenzialmente da scarti, è ancora più incredibile pensare a quanto talento e quanto valore fosse ancora presente nei Rolling Stones a diciannove anni dal loro esordio. Per quanto gli anni Ottanta non saranno buoni con il complesso, che non si riprenderà mai veramente dai litigi fra Jagger e Richards che li caratterizzeranno, "Tattoo You" e le circostanze della sua gestazione rimangono l'ennesima prova a carico di chi considera gli Stones la più grande rockband di tutti i tempi.
- Prog Fox
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