22 Agosto dell’anno 2011, vede la luce "Bilateral", seconda prova da studio dei Leprous, quintetto norvegese dedito a una personale rilettura del genere avantgarde/alternative/prog metal dalle molteplici sfaccettature e dalle svariate influenze musicali. L'album è il capolavoro che li consacra, uno dei migliori lavori del genere degli anni dieci.
(disco completo qui: https://tinyurl.com/v5yp5az3)
La forma embrionale dei Leprous risale al lontano 2001, ad opera del frontman/cantante/tastierista Einar Solberg e del chitarrista Tor Oddmund Suhrke (gli unici due membri sopravvissuti ai vari cambi di lineup nel corso degli anni), e, dopo due demo rilasciati rispettivamente nel 2004 e nel 2006, il gruppo si fece notare tre anni dopo con l’esordio "Tally Poppy Syndrome", album di ottima caratura che catturò subito l’interesse degli addetti ai lavori.
Ottenuto l’ingaggio da parte della prestigiosa Inside Out Records, il gruppo se ne esce a due anni di distanza con questo Bilateral, fenomenale secondo lavoro più audace, variegato e sperimentale, ma anche più accattivante e fruibile rispetto a quanto proposto in precedenza grazie a un livello di songwriting che ha compiuto un notevole progresso, un masterpiece assoluto che va a piazzarsi di diritto fra i migliori prodotti usciti negli ultimi dieci anni nel settore. Una proposta musicale impossibile da catalogare e omologare che spazia su un’ampia gamma di generi e influenze, dalla multi sonora follia compositiva di Devin Townsend, all’oscuro progressive metal di Ihsahn, dalle bizzarre sperimentazioni di Mr. Bungle all’attitudine poliedrica dei Motorpsycho, dal viscerale death gotico degli Opeth fino alle strambe geometrie ritmiche dei Dillinger Escape Plan. E la lista di queste illustri referenze da elencare sarebbe ancor più lunga.
Per fare le cose in grande, i Leprous ingaggiano come ingegnere del suono il veterano Jens Bogren (già al lavoro con Paradise Lost, Katatonia, Symphony-X e Pain of Salvation, fra i tanti) e Jeff Jordan come artwork designer, pittore d’estrazione surrealista già al lavoro in ambito musicale come illustratore delle copertine di molti album dei Mars Volta.
Tornando al gruppo, e al ruolo di Solberg, come sappiamo può vantare già una lunga esperienza come musicista/turnista, e nella fattispecie nel ruolo di tastierista degli Emperor nella loro reunion avvenuta a metà anni 2000, esperienza che gli ha permesso di stabilire un contatto professionale/artistico indissolubile con Ihsahn (sposato fra l’altro con la sorella maggiore di Solberg). La sua presenza nelle vesti di special guest la possiamo apprezzare in uno dei due singoli di lancio, la luciferina "Thorn", superbo pezzo d’alta scuola contraddistinto dall’oscuro mood jazzy e da quel tocco black-ish che esemplifica appieno l’eclettico estro compositivo del gruppo norvegese. "Restless", pezzo diretto dotato in un groove trascinante, fu l’altro singolo di lancio.
In apertura di "Bilateral", troviamo la title-track, altra composizione molto accattivante e omogenea, dotata di un anthemico refrain estremamente coinvolgente, gridato e ripetuto in loop a svariate riprese. Canzone certamente di ottima fattura, lineare e dall’immediata presa, ma anche quella più canonica, la meno 'leprousiana' presente su esso. Non a caso, in sede live il gruppo l’ha praticamente sempre ignorata, proponendola solamente in un ristrettissimo numero di occasioni.
La canzone seguente, "Forced Entry", è invece la più ambiziosa, complessa, sublime composizione del gruppo: dieci minuti che racchiudono un tripudio di anomale distorsioni metalliche di matrice americana alla Tool & discepoli (anche i connazionali e misconosciuti Head Control System), intrecci sincopati, poliritmie e tempi dispari in un susseguirsi di alterazioni ritmiche.
Molto pregevoli anche gli sperimenti musicali di "Mediocrity Wins" in cui i Leprous danno una propria reinterpretazione della flessione funky/crossover alla Faith No More e Incubus, e dell’ibrido prog/black/core presente in "Waste of Air".
Ma fra i pezzi più significativi dell’album troviamo senza dubbio anche la magistrale "Acquired Taste", in cui Solberg fa sfoggio delle proprie doti vocali e interpretative. Assieme a "Mb. Indifferentia", è il pezzo che funge da punto di connessione dell’evoluzione stilistica che i Leprous cominceranno a percorrere già con il seguente "Coal", un cambio di coordinate musicali più minimali ed elettroniche in cui il coefficiente metallico viene progressivamente ridotto, in cui il processo compositivo risulta polarizzato attorno alle capacità di Solberg.
A completare il lavoro, troviamo "Cryptogenic Desires", non dissimile stilisticamente da "Restless", e il solido progressive metal policromatico della conclusiva "Painful Detour", la quale va a chiudere un album impareggiabile e altamente ispirato.
Considerato da molti l’apice del gruppo, "Bilateral", oltre che essere uno dei migliori prodotti esistenti del genere, rappresenta anche il punto di svolta del gruppo, arrivato a essere considerato a pieno merito uno degli ensemble più personali e creativi attualmente in circolazione.
- Supergiovane
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