sabato 14 agosto 2021

Mahavishnu Orchestra: "The Inner Mounting Flame" (1971)

Veniva inciso cinquant'anni fa oggi "The Inner Mounting Flame", disco fondamentale del jazz rock e della fusion e album d'esordio della Mahavishnu Orchestra del chitarrista britannico John McLaughlin, virtuoso dello strumento proveniente dalla band di Miles Davis. Si tratta di uno dei più importanti esordi di un gruppo nella storia del rock, del jazz e della fusion.



(disco completo qui: https://tinyurl.com/ejypk5ts)

Il chitarrista britannico John McLaughlin è arrivato negli Stati Uniti nel 1969 per entrare a far parte della band di Tony Williams, batterista di Miles Davis, che lo prende in prestito per "In a silent way" (1969) e soprattutto "Bitches Brew" (1970), nel quale il trombettista è impegnato nella sua fase influenzata da Jimi Hendrix a scrivere le regole del jazz rock moderno.

Conosciuto il guru indiano Sri Chimnoy, di cui diventa discepolo, McLaughlin aumenta la sua cifra stilistica (già formatasi nel blues, nel r&b e nel jazz, essendo John uno dei tanti musicisti che avevano iniziato a suonare nella scena londinese dei primi anni sessanta nella quale tutte queste influenze erano compresenti, e che aveva generato la qualunque, da John Mayall Bluesbreakers agli If passando per Yardbirds, Cream, Rolling Stones, Who, Led Zeppelin, Jethro Tull e Colosseum), aggiungendo al repertorio la musica classica indiana, incluse diverse scale non-occidentali, e al proprio novero di strumenti la chitarra acustica.

Sono tutte queste influenze che portano il chitarrista ventinovenne a decidere di formare un nuovo gruppo eclettico che possa scrivere un nuovo formato di jazz rock spirituale e innovativo, il cui unico parziale antecedente può essere rintracciato nel Frank Zappa di "Uncle Meat", "Hot Rats" e "Music for Electric Violin and Low Budget Orchestra".

Le prime scelte di McLaughlin sono il batterista afroamericano Billy Cobham, nato a Panama, e il tastierista ceco Jan Hammer. Dopo una attenta ricerca, McLaughlin invita poi il bassista irlandese Rick Laird, un altro veterano della scena londinese dei primi sessanta, trasferitosi in America per studiare al Berkeley College of Music, e a violino e violino elettrico Jerry Goodman, reclutato dai Flock, gruppo americano di jazz rock progressive in stile Chicago/If/Blood Sweat & Tears che si era disintegrato dopo l'insuccesso del secondo album.

Chiamato il gruppo Mahavishnu Orchestra dal nome spirituale assegnato da Sri Chimnoy a McLaughlin ('maha Vishnu' ovvero 'grande Vishnu'), il gruppo entra in studio per incidere "The Inner Mounting Flame", basato interamente su composizioni del chitarrista.

La musica delle composizioni è in larga parte basata su un bruciante tappeto di hard rock estremamente acido, spesso reso più funky dallo stile percussivo di Cobham, sul quale McLaughlin in primis e Goodman in secundis improvvisano torrenziali assoli di chitarra elettrica e violino rispettivamente ("Meeting of the Spirits"; "The Noonward Race"; "Vital Transformation"); gli accordi usati e il coefficiente tecnico dei musicisti coinvolti tendono a far rientrare la musica nel jazz e nella nascente fusion che ne sarà influenzata, ma il tono generale dell'opera è molto più vicino al rock strumentale che non al jazz stesso. Difficile minimizzare la portata immensa dell'innovazione apportata al rock e al jazz da questo album.

Se proprio si vuole fare una critica al disco, si può considerare che molte delle tracce, al di là degli assoli, tendono a essere di natura circolare e a non avere un reale sviluppo o una reale direzione musicale, basandosi su un unico giro sfruttato dai musicisti essenzialmente per dimostrare il loro pazzesco virtuosismo (il brano di apertura "Meeting of the Spirits" è paradigmatico nel bene e nel male in questo senso).

Sfuggono comunque al copione diversi brani, da "Dawn" (introduzione soffusa-parte centrale intensa e virtuosistica-finale soffuso), alla delicata "A Lotus on Irish Streams", per chitarra acustica, pianoforte e violino.

"The Inner Mounting Flame" venne pubblicato nel novembre dello stesso anno, arrivando all'89° posto in classifica (un risultato notevole per un disco strumentale di 'musicisti per musicisti'). Un ulteriore passo nella 'rock'-izzazione del jazz, l'album favorì ulteriormente l'ingresso di armonie jazz, indiane e orientali nel repertorio dei gruppi rock, in particolare di quelli di rock progressivo più tecnici quali i King Crimson e gli Yes nel Regno Unito, e come gli Area e la Premiata Forneria Marconi sul continente europeo.

- Prog Fox

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