Nell'agosto di cinquant'anni fa venivano completate le incisioni di "Whatevershebringswesing", terzo album solista di Kevin Ayers, ex-bassista dei Soft Machine e uno degli esponenti più significativi della scuola di Canterbury e in particolare di quel cantautorato britannico hippie freak condiviso da altri outsider quali Syd Barrett e Kevin Coyne. Ayers si accompagna con i Whole World, ovvero Mike Oldfield alle chitarre e al basso e David Bedford a tastiere e arrangiamenti orchestrali, oltre a una serie di ospiti che includono Didier Malherbe dei Gong ai fiati e Robert Wyatt alla seconda voce.
(disco completo qui:
Terzo album solista di Kevin Ayers dopo i successi artistici di "Joy of a toy" e "Shooting at the Moon", "Whatevershebringswesing" vede nuovamente il cantautore della scuola di Canterbury ed ex-bassista dei Soft Machine affiancato dal nome degli Whole World, sebbene questa volta del quartetto che suonava sul precedente disco siano rimasti solo il giovanissimo chitarrista e bassista Mike Oldfield e il tastierista e arrangiatore David Bedford.
Al terzetto titolare dell'album si affiancano numerosi ospiti, a partire dai batteristi Dave Dufort, William Murray e Tony Carr, anche se i nomi più familiari alle orecchie dell'appassionato di prog sono quelli del francese Didier Malherbe (sax e flauto dei Gong) e di Robert Wyatt, in procinto di lasciare i Soft Machine per formare i Matching Mole. Completano il cast Gerry Fields e Johnny Van Derrick al violino solista.
Il disco è l'ennesimo (e forse l'ultimo) trionfo di Ayers, trascinato lungo una musica melodiosa quanto coraggiosa e sanguigna quanto astratta.
"There is loving/Among us/There is loving" (a firma Ayers/Bedford) è una lunga meditazione avvolgente e minacciosa, un cielo plumbeo che promette temporale, anche grazie alle continue sovraincisioni degli strumenti. "Margaret" è una delicata ballata pastorale nella quale si scioglie la tensione del precedente pezzo.
"Song from the Bottom of a Well" è un altro brano notturno, caratterizzato dagli allucinati contributi chitarristici di Oldfield e dalle tonalità vampiresche della voce di Ayers, che percorrono come topi la partitura ossessiva del pezzo.
Il lato B si apre con la canzone che da il titolo al disco, uno dei più celebri e riusciti di tutta la vita artistica di Ayers, qui accompagnato alla voce da un Robert Wyatt in splendida forma. Gli otto minuti del brano si dipanano in una atmosfera dolcissima e sonnolenta, punteggiata da un tocco di malinconica ironia.
Ad accompagnare queste canzoni troviamo poi "Oh My" e "Stranger in Blue Suede Shoes", che rappresentano gli intervalli comici in ciascuno dei due lati, che spezzano la malinconia o la tensione insite nella musica di Ayers & soci rispettivamente con un brano di vaudeville jazz anni venti o trenta e con un rock'n'roll anni cinquanta.
A chiudere il disco pensano "Champagne Cowboy Blues", scritta da Oldfield, che lo vede impegnato in uno dei primi, perfetti esempi dei suoi caratteristici assoli di chitarra dalle note sostenute, e la breve, conclusiva strumentale "Lullaby", altro capolavoro di struggente dolcezza colorato dal flauto di Malherbe.
"Whatevershebringswesing" potrebbe essere il migliore disco della carriera di Kevin Ayers, che produrrà quantomeno altre due opere di buon livello come "Bananamour" e "" prima di sprofondare in un misto di indolenza e dipendenza che lo affliggeranno e influenzeranno negativamente per molti anni. La creatività del dandy di Canterbury sarà così l'ennesima vittima, per fortuna solo artistica, della cultura della droga degli anni sessanta che sembrava a troppi la possibile promessa di una musa artificiale.
- Prog Fox
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