mercoledì 4 agosto 2021

Incredible String Band: "Liquid acrobat as regards the air" (1971)

Nell'agosto di cinquant'anni fa veniva inciso "Liquid acrobat as regards the air", album della scozzese Incredible String Band. Il disco della svolta rock, vede il gruppo abbandonare i suoni più naive e acid folk in favore di un folk rock più progressive, pulito e cristallino. Inusuale ma riuscito grazie alla forza delle nuove composizioni.



(disco completo: https://tinyurl.com/fp248jae)

Persa Rose Simpson dopo "U", la Incredible String Band dei cantautori scozzesi Robin Williamson e Mike Heron prosegue la propria opera con l'ormai veterana Licorice McKechnie e col nuovo arrivto Malcolm Le Maistre. Tutti e quattro i musicisti proseguono l'ormai tradizionale approccio che li vede tutti cantare e suonare le composizioni - tutte di Williamson e Heron - un numero incredibile di strumenti di ogni tipo.

Quello che cambia è però la scelta della produzione e degli arrangiamenti: per la prima volta infatti la Incredible String Band abbandona il suono psichedelico e naive ed entra in una nuova fase della carriera, che la rende superficialmente indistinguibile dai numerosi gruppi folk prog degli anni settanta come gli Amazing Blondel o i Gryphon. La produzione infatti è limpida, le chitarre acustiche non hanno quel suono originalissimo dal timbro duro e vibrante ma sono un po' come tutte le altre. Ciò che salva "Liquid acrobat as regards the air" è la qualità delle composizioni, alcune delle quali fra le migliori dai tempi di "Wee Tam and the Big Huge" del 1968.

L'elenco dei pezzi notevoli è lunghissimo: la variegata "Talking of the End" (tra influenze orientali e pedal steel guitar), "Dear Old Battlefeld" (con un bel solo di chitarra di Heron e la batteria incalzante dell'amico Gerry Conway), "Cosmic Boy" per piano e voce di Licorice (anche coautrice del brano), "Worlds they rise and fall", il ritornello struggente di "Painted Chariot", "Red Hair", "Here till here is there", i dieci minuti della strabordante "Darling Belle" a quattro voci e in più parti.

Nessuno dei pezzi rimanenti è poi da disprezzare, anche se il medley di brani tradizionali per violino "Jigs & Reels" sembra roba che farebbero meglio i Fairport Convention e "Tree", nonostante l'appassionata prova vocale di Heron, non convicne appieno.

Possiamo concludere che "Liquid acrobat as regards the air" è così un album assolutamente riuscito, nonostante la svolta stilistica non certo convincente, che annacqua sonorità che forse, con composizioni di questo livello, sarebbe ancora valso la pena esplorare.

- Prog Fox

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