Il 20 luglio di quarant'anni fa veniva dato alle stampe "Energie", meraviglioso secondo album della cantautrice palermitana Giuni Russo. Coadiuvata da Franco Battiato e dal suo team musicale (Giusto Pio, Alberto Radius & co), e dalla musicista sarda Maria Antonietta Sisini, Giuni realizza uno dei dischi più incredibili della canzone d'autore italiana, sorretta da una delle voci più belle del rock italiano.
(disco completo: https://tinyurl.com/2eze8a8u)
Dopo una lunghissima gavetta come autrice e interprete, che comprende la pubblicazione di un album in inglese nel 1975 intitolato "Love is a woman", Giuni Russo, classe 1951, palermitana, conosce il chitarrista Alberto Radius, che rimane favorevolmente impressionato dalle sue qualità e da quelle della sua principale co-autrice e collaboratrice, la chitarrista sarda Maria Antonietta Sisini, sua compagna artistica e di vita.
Radius la presenta a Caterina Caselli, che le offre un contratto di cinque album per la CGD, e poi a Franco Battiato, con il quale si occupa della produzione artistica di quello che sarà il primo album con la nuova casa discografica, ovvero "Energie".
"Energie" fa parte di quegli album collaborativi che in quel fertile periodo a cavallo del cambio di decennio venivano realizzati da Franco Battiato e dalla squadra creativa che ruotava attorno al cantautore siciliano in quegli anni, e che comprendevano, oltre ai dischi di Battiato stesso, album di Alice, Milva, Alfredo Cohen e altri.
Giuni e Maria Antonietta vengono così affiancate, oltre che da Battiato e Radius, da altri membri di questo gruppo aperto, ovvero il violinista e arrangiatore Giusto Pio, dal cantautore Mino di Martino (ex-Giganti), dal tastierista Filippo Destrieri, e dal bassista Paolo Donnarumma. Completano il cast il batterista Walter Scebran, il percussionista Lino "Capra" Vaccina e la pianista Giuliana Colonna.
Lo stile musicale del disco viene certamente influenzato dalla collaborazione con Battiato/Radius/Pio, ma il tocco personale di Giuni Russo è evidente, dato che - proprio come era avvenuto per gli album di Alice con quel team creativo - nessuno degli altri album della squadra è paragonabile a questo. Il suono di "Energie" è più fortemente influenzato dalla new wave rispetto ai dischi di Alice e Battiato del periodo, in particolare nel suono della sezione ritmica ma anche nello stile compositivo - in questo modo è Giuni stessa che influenzerà una deriva in quella direzione proprio di Franco.
"Energie" è, altrettanto chiaramente, un piccolo capolavoro della musica d'autore italiana, dagli arrangiamenti curati da Battiato e Pio alle composizioni firmate da alcuni degli autori più intelligenti emersi da quegli anni.
Su tutto, naturalmente, svetta la voce di Giuni Russo, che con quella di Antonella Ruggiero dei Matia Bazar è probabilmente una delle più virtuosistiche del rock italiano al femminile - o almeno così pare a un povero rocker di terza fila come il vostro recensore.
Metà dei brani del disco sono composti da Giuni e Maria Antonietta (con qualche suggerimento di Battiato); i restanti quattro sono scritti da Franco, due con Giusto Pio, uno con Pio e Di Martino, e uno con Radius.
Tra quelli del primo gruppo spicca in particolare la conclusiva "Tappeto volante", alle quali vanno affiancate l'eccezionale frenesia di "Crisi metropolitana" (superbo il basso di Donnarumma) e il sarcasmo di "Una vipera sarò", due delle canzoni più influenzate dalle sonorità della new wave. Completa il quartetto di brani a firma Russo-Sisini la breve, malinconica ballata per tastiere e voce "L'attesa".
I brani del 'team Battiato' sono all'altezza delle stupende composizioni di Giuni: "Lettera al governatore della Libia", uno dei tanti viaggi battiatiani nel mondo mediterraneo, che fa a pezzi la retorica militarista fascista, sintetizzatore e violino che improvvisano sul tappeto ritmico tracciato dalla solida sezione ritmica; "il sole di Austerlitz", malinconico brano dedicato alla nota battaglia delle guerre napoleoniche illuminato dalla chitarra di Radius; la sognante "Atmosfera", uno dei tanti ritratti dei momenti d'ozio della poetica del cantautore catanese, con un finale impossibile della voce di Russo; e "l'Addio", forse il massimo esercizio di virtuosismo vocale di Giuni Russo sull'album, alla cui riuscita contribuisce anche un altro assolo fantastico di Alberto Radius.
Franco Battiato e la sua squadra si dimostrano ancora una volta catalizzatori capaci di tirare fuori il meglio dagli artisti e soprattutto dalle artiste con cui collaborano. Sei delle otto canzoni del disco sono gemme clamorose di canzone d'autore che sfidano ogni convenzione musicale e lirica. "Energie" ne risulta così uno dei più begli album della musica italiana degli ultimi cinquant'anni e forse il culmine della carriera di Giuni Russo.
- Prog Fox
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