venerdì 16 luglio 2021

Gentle Giant: "Acquiring the Taste" (1971)

Il 16 luglio di cinquant'anni fa vede la luce "Acquiring the Taste", secondo album dei Gentle Giant e per molti capolavoro dell'eclettico gruppo di progressive rock, che lo consacra come uno dei principali esponenti del genere.



(disco completo qui: https://tinyurl.com/tammkrkk)

Per molti il miglior disco dei Gentle Giant, "Acquiring the Taste" è certamente un classico del progressive rock inglese e anche l'album in cui il sestetto britannico trova la sua personale voce nell'emergente panorama prog.

Sul disco d'esordio eponimo, i Gentle Giant avevano mostrato notevoli qualità musicali, soprattutto nel settore dei complessi arrangiamenti, che vedevano ogni membro del gruppo impegnato in diversi strumenti e parti corali di notevole complessità. Si trattava però anche di un disco molto debitore quanto a struttura dei brani a "In the court of the Crimson King", specie nella scrittura delle parti strumentali. "Acquiring the Taste" rappresenta un deciso cambio di passo e un album molto più personale, tanto da essere per molti il disco quintessenziale dei Gentle Giant, quello che ne definisce le qualità migliori e più innovative.

La formazione resta immutata rispetto all'esordio: i tre fratelli Shulman (ovvero Derek alla voce, al sax contralto e al clavicordo, Phil voce solista, clarino, sax, tromba, e Ray Shulman, basso, violino e voce) più Kerry Minnear a voce solista e tastiere, Gary Green alle chitarre e Martin Smith, qui all'ultima apparizione col gruppo, alla batteria.

Rispetto al disco d'esordio, i Gentle Giant prendono una direzione decisamente più eclettica: gli arrangiamenti, se possibile, si fanno ancora più astrusi, dai controtempi della batteria del brillante, estroso Smith al modo in cui si incastrano gli strumenti fra loro, alle variazioni di stile all'interno dei singoli brani, spesso imprevedibili anche per l'alternarsi continuo delle voci dei cantanti e di parti soliste e corali.

Alcuni delle parti strumentali più spigolose, come quelle di "Black Cat" e "The House, the Street, the Room", gettano le fondamenta di quello che sarà il rock in opposition di gruppi come gli Henry Cow o gli italiani Stormy Six nella loro seconda parte di carriera.

Al prog di tipo 'romantico' inaugurato a loro tempo dai King Crimson e dai Procol Harum fanno riferimento invece canzoni come "Pantagruel's Nativity", "Edge of Twilight" e "The Moon is Down". "Pantagruel's Nativity" in particolare è una fantasiosa trasposizione in musica della nascita del gigante Pantagruele, protagonista del romanzo di Francois Rabelais che era tra le ispirazioni letterarie del gruppo. La dolcissima "The Moon is Down" contiene invece quello che è probabilmente il ritornello più commovente del disco.

"Wreck" è una personale versione prog di una ballata marinaresca, comprensiva di coro ubriaco e violino folk, altro pezzo clamoroso dell'album.

Non mancano nemmeno i rocker più grintosi, rappresentati da "The House the Street the Room", vetrina per le qualità chitarristiche di Gary Green, nella quale spicca anche la prova superlativa alla voce di Derek Shulman, e dalla conclusiva "Plain Truth", che vede Ray Shulman in pieno spolvero al violino elettrico.

Non si può non rimarcare ancora una volta come il pregio principale di "Acquiring the Taste" sia l'eclettismo, vero simbolo di tutta quanta l'opera dei Gentle Giant. "Acquiring the Taste" è un disco superbo, in cui le qualità dei musicisti sono sorrette da una scrittura superiore e costruiscono otto splendide miniature musicali che ne fanno uno degli affreschi più potenti e interessanti degli anni d'oro del prog inglese.

Sullo stesso splendido livello si attesteranno anche "Three Friends" (1971) e "Octopus" (1972), gli altri contendenti alla palma di miglior disco del sestetto inglese.

- Prog Fox

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