lunedì 12 luglio 2021

Funkadelic: "Maggot Brain" (1971)

Usciva cinquant'anni fa oggi "Maggot Brain", terzo album dei Funkadelic di George Clinton e fondamentale opera nella carriera del gruppo e dell'artista, anche grazie al colossale solo omonimo di Eddie Hazel, dieci minuti entrati di prepotenza nella storia della chitarra elettrica.



(disco completo qui: https://tinyurl.com/zt49nj9c

Con George Clinton ispiratissimo alla guida parallela delle due astronavi space funk Parliament e Funkadelic, e in più autore e produttore onnipresente, il 1970 aveva visto la pubblicazione di tre album del suo progetto collettivo - "Osmium" a firma Parliament, "Free your mind and your ass will follow" a nome Funkadelic, e infine il disco d'esordio della cantante scozzese Ruth Copeland, "Self Portrait", suonato e arrangiato dal collettivo.

Il 1971 è altrettanto fertile, e vede Clinton impegnato nella pubblicazione del secondo album di Copeland, "I am what I am", di due nuovi singoli dei Parliament ("Red Hot Mama" e "Breakdown"), ma soprattutto di "Maggot Brain", composto e pubblicato a nome dei Funakdelic.

Siamo ormai in piena era psychedelic soul, un'era fondamentale per la musica afroamericana, durante la quale si affermarono autori come Norman Whitfield e gruppi come Sly & the Family Stone e, appunto, Funkadelic & Parliament. L'ispirazione di questa corrente musicale sarebbe stata riscoperta negli anni Ottanta, dopo l'era disco, da protagonisti dell'alternative rock neri come Living Colour e Fishbone.

Ma cosa fanno George Clinton e soci per rendere memorabile questo album, dotato anche di una copertina che definire iconica è riduttivo? Innanzitutto lo aprono con uno dei pezzi solisti per chitarra più famosi del rock'n'roll, ovvero "Maggot Brain", a firma del solista Eddie Hazel, che su una progressione di accordi in minore ci regala un solo struggente e lancinante, ispirato allo stile di Hendrix e probabilmente il solo di un chitarrista nero più memorabile dai tempi di Hendrix fino a "Purple Rain" di Prince (1984), dieci minuti di lamento blues elettrico che fanno letteralmente esplodere il cervello e aprono la mente dell'ascoltatore.

Sebbene nulla nel prosieguo dell'album arrivi ai livelli di questo capolavoro, Clinton & soci (oltre a Hazel, Tiki Fulwood alla batteria, Billy Nelson al basso, Tawl Ross alle chitarre, Bernie Worrell alle tastiere; i cantanti del progetto Parliament - Garry Shider, Calvin Simon, Grady Thomas e Ray Davis; e le Hot Buttered Soul - Pat Lewis, Diane Lewis, Rose Williams - prese in prestito da Isaac Hayes) sono estremamente ispirati e ci regalano una canzone brillante dopo l'altra.

"Can you get to that" è un esilarante country soul che ricorda le coeve opere di George Harrison e Delaney & Bonnie, mentre "Hit it and quit it" è un sincopato funk rock dalle influenze soul e gospel che sfiora quasi l'hard grazie a due impressionanti soli di organo e chitarra.

Stupendo "You and Your Folks, Me and My Folks", sensuale inno antirazzista di Clinton che descrive una relazione interrazziale, grandioso "Super Stupid", un potente rocker che può competere con i pezzi più boogie e black dei coevi Purple e Zeppelin, grazie ai soliti soli incendiari delle chitarre; mentre "Back in our minds" è un breve pezzo scanzonato ma senza meriti particolari.

Al buon livello dell'album fa eccezione forse solo il finale strumentale/parlato di "Wars of Armageddon", dieci minuti piuttosto tediosi che mostrano il lato peggiore del soul psichedelico, ovvero quello in cui il gruppo cerca di compensare la mancanza di una melodia solida puntando per un tempo interminabile sul groove. Beh, ragazzi, sappiate che qui non funziona.

Rispetto all'album precedente, "Free your mind and your ass will follow", il livello compositivo è complessivamente forse un poco inferiore, ma per fortuna i problemi a livello di suoni e produzione sono stati risolti. "Maggot Brain" rimane comunque un disco fondamentale anche solo per il bellissimo pezzo strumentale per chitarra elettrica che gli da il titolo - ma è molto più che un gruppetto di canzoni nate per completargli attorno un album. Dategli una possibilità, non ve ne pentirete.

- Prog Fox

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