Il 3 giugno di cinquant'anni fa venivano concluse le registrazioni di "Collage", secondo album in studio de Le Orme e una delle pietre angolari del rock progressivo italiano.
(album completo qui: https://tinyurl.com/2znzfn7u)
Il 17 maggio del 1971 i veneziani Aldo Tagliapietra (voce, basso), Toni Pagliuca (tastiere, originario di Pescara) e Michi Dei Rossi (batteria) entrano in uno studio di registrazione di Milano assieme al compositore, direttore d'orchestra e arrangiatore Gian Piero Reverberi.
Reverberi è rapidamente divenuto una figura di primaria importanza nella 'nuova musica' italiana. Nato nel 1939 a Genova, ha arrangiato dischi di Gino Paoli, Luigi Tenco e i primi quattro album di Fabrizio de André, oltre ad avere collaborato al primo disco dei New Trolls "Senza orario e senza bandiera". È tramite i New Trolls che si avvicina alle nuove frontiere del rock, e quando nel 1970, dopo un viaggio in Inghilterra per 'studiare' dal pubblico i propri omologhi di Oltremanica, le Orme decidono di tentare la carta del rock progressivo, folgorati dalla visione di Emerson, Lake & Palmer all'Isola di Wight, è lui l'uomo giusto per aiutarli a realizzarla. Dopo un esperimento sul singolo "Il profumo delle viole", i quattro sono pronti a entrare in studio per creare un album intero - il secondo per le Orme, che in formazione a cinque avevano già inciso un disco tra il beat e la psichedelia, "Ad gloriam" (1968).
Per avere una idea del valore di "Collage", prima va ascoltato il disco con le sue visioni classicheggianti dominate dalle tastiere, poi data un'occhiata al panorama del rock progressivo del 3 giugno 1971, quando il disco viene completato. I Genesis non hanno ancora inciso il primo lavoro con Phil Collins e Steve Hackett, ovvero "Nursery cryme". Gli Emerson Lake & Palmer hanno pubblicato solo il loro disco d'esordio. Gli Yes hanno da pochi mesi impresso una decisa svolta progressive con "The Yes Album", ma ancora non hanno inciso "Fragile" e Rick Wakeman non fa ancora parte della formazione. Certo, King Crimson e Jethro Tull di album ne hanno già incisi tre e quattro rispettivamente. Ma i Jethro Tull hanno molti elementi folk, blues e hard, e i King Crimson sono impantanati fra cambi di formazione e sperimentazioni con "Lizard". I Pink Floyd, lasciata alle spalle la psichedelia e ormai convertitisi al progressive con "Atom Heart Mother" (1970), stanno lavorando a "Meddle".
Così, mentre i New Trolls pubblicano il loro Concerto Grosso, scritto dal compositore argentino Luis Bacalov, sono tre italiani tra i 22 e i 26 anni e un produttore che ne ha 31 a creare uno dei dischi che hanno messo le basi del progressive classicista in Italia e, se vogliamo, un po' in tutta l'Europa continentale.
"Collage" si apre con il brano che da il titolo all'album, una piccola meraviglia strumentale che davvero non ha assolutamente nulla da invidiare agli strumentali di EL&P o Yes, anche grazie all'orchestrazione di Reverberi, che suona anche il clavicembalo in una citazione di Domenico Scarlatti (sonata K 380, dice wikipedia).
Seguono alcune brillanti canzoni che sono ormai comodamente inserite nella chiave di lettura prog, via il pensiero e l'influenza dei già citati Emerson Lake & Palmer: "Era inverno" getta già la base per i classici del gruppo, tra chitarre acustiche, tastiere che tanto tessono il sottofondo atmosferico quanto ordiscono assoli, e una batteria rock robusta e irruenta che fa sì che la voce tenorile di Tagliapietra, sorta di Jon Anderson italiano, non diriga il materiale verso una leggerezza eccessiva. Il singolo "Sguardo verso il cielo", premiato da un discreto successo, elabora queste coordinate con gusto melodico che anticipa il quarto disco della formazione, "Felona e Sonora" (1973), per molti il loro capolavoro. Lo strumentale "Evasione totale" ricorda lo space rock britannico dei Pink Floyd e conserva ancora tracce di psichedelia alla Nice.
Anche i testi delle Orme hanno un aspetto interessante perché ben lontani tanto dal mondo hippie quanto dalle fantasie progressive e anche dal cantautorato impegnato: si tratta di liriche pessimiste, infuse da una visione religiosa cristiana e che guardano con sconcerto ai problemi spesso ignorati dei giovani, tra droghe ("Morte di un fiore"), prostituzione ("Era inverno") e alienazione urbana (la fantastica "Cemento armato", che dopo una incalzante apertura per piano e voce si trasforma in uno strumentale influenzato dalle partiture hard di Keith Emerson, Vincent Crane degli Atomic Rooster e Peter Robinson dei Quatermass, prima di un finale grandioso che riprende il tema iniziale).
Nel complesso, "Collage" è con "Concerto Grosso" dei New Trolls probabilmente il disco italiano più importante del 1971 - capace di combattere ad armi pari con molti album coevi delle principali formazioni britanniche e americane.
- Prog Fox
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