Il 5 giugno di venti anni fa, in pieno boom nu-metal, esce uno degli album più rappresentativi del movimento, "Sinner", esordio degli americani Drowning Pool.
(album completo qui: https://tinyurl.com/34ybf2v3)
I Drowning Pool, proveniente dal Texas, propongono una formula compositiva tanto canonica e semplice quanto vincente, che ricalca gli stilemi standard del nu metal: riff graffianti e accattivanti, forma canzone tipica, ritmiche ad alto tasso di groove, attitudine e sonorità familiari al post grunge più roccioso e cattivo, linee vocali e refrain catchy e subito assimilabili. Un lavoro molto immediato e diretto, ma certamente non altrettanto longevo.
Punti di forza del gruppo sono l’indole schizzofrenica/istrionica di Dave Williams, cantante e frontman molto carismatico (discepolo di Jonathan Davis) dotato di un registro vocale piuttosto ampio, e la creatività del chitarrista C.J. Pierce, molto abile nell’utilizzo del sintetizzatore per le linee di chitarra, capace di offrire una buona varietà di soluzioni ritmiche elettrificate ad alto voltaggio. Completano la formazione il bassista Stevie Benton e il batterista Mike Luce, co-fondatori del gruppo assieme a Pierce nell’anno 1996.
L’album contiene quella che è una delle più celebri canzoni nu-metal, ossia "Bodies", pezzo assolutamente trascinante il cui anthemico refrain “let the bodies hit the floor” lo hanno canticchiato pure le nostre nonne, forse… Assieme a Bodies completano una tripletta da paura la successiva "Tears Away" e la title track posta in apertura, tutte e tre lanciate come singoli dell’album. Ma anche una "Pity" non sfigura per niente accanto a questo terzetto di pietre miliari del gruppo.
Scontato dire che a livello di vendite e responso del pubblico "Sinner" fece subito il botto. Ma la sorte non fu dalla loro parte. All’apice del successo, l’anno seguente in piena estate il vocalist Dave Williams viene trovato morto sul tourbus della band, durante la loro partecipazione all’Ozzfest, per arresto cardiaco.
Nonostante Pierce & co. proveranno a rimettere insieme i pezzi ingaggiando come nuovo frontman prima il deludente Jason Jones e successivamente Ryan McCombs dei Soil (con risultati non propriamente esaltanti), pubblicheranno una serie di album fra il passabile e il mediocre caratterizzati da un forte calo d’ispirazione.
Solo con il nuovo (e tutt’ora attuale) singer Jasen Moreno il gruppo riuscirà parzialmente a ritrovare la bussola, ma senza mai più riavvicinarsi ai livelli del proprio esordio.
- Supergiovane
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