venerdì 21 maggio 2021

Marvin Gaye: "What's going on" (1971)

Usciva il 21 maggio di cinquant'anni uno dei massimi dischi della musica afroamericana del secondo Novecento, uno dei massimi dischi di musica soul, uno dei massimi dischi di musica rock e pop del Novecento: "What's going on" di Marvin Gaye.



Il disco completo in versione deluxe qui: https://tinyurl.com/55j4kak4

Nel 1970 Marvin Gaye è uno degli artisti soul più popolari d'America, ed è un uomo a pezzi.

Tammi Terrell, sua amica e partner in uno dei duo di maggior successo degli anni Sessanta, capaci di raggiungere trionfo dopo trionfo con i loro singoli, è morta di cancro dopo una breve e dolorosa malattia il 16 marzo del 1970. Suo fratello Frankie gli manda lettere strazianti dal Vietnam, dove è in servizio per quattro anni, e nel 1970 può finalmente tornare a casa, fortemente provato dall'esperienza. Il suo matrimonio con Anna Gordy è tormentato come non mai. Le morti di Martin Luther King e di Robert Kennedy e i disordini che ha visto nelle città in cui viaggiava tra un tour e l'altro, la fine del sogno degli anni Sessanta, l'inizio della restaurazione nixoniana, il diffondersi dell'eroina nel ghetto: tutto questo lo distrugge. Si chiede: dopo la morte di Tammi, dopo la morte del reverendo King, mentre ancora infuria la guerra del Vietnam, che senso ha cantare ancora canzoni d'amore?

Marvin va da Berry Gordy, suo cognato e fondatore e padre-padrone della Motown, una delle più importanti etichette di musica r&b, soul e nera di sempre, e gli dice che non vuole più cantare canzoni d'amore. Vuole parlare di sociale, vuole parlare di quello che vede attorno a sé, di Vietnam, di eroina, di ecologia, e vuole parlare d'amore - amore per l'essere umano, amore per il pianeta. Il cinico Gordy gli dice che loro alla Motown non si occupano di fare canzoni di protesta.

Marvin però ha in mano una canzone, scritta dall'amico Renaldo 'Obie' Benson, membro dei Four Tops, assieme al compositore Al Benson, una canzone il cui titolo è "What's going on", ispirata dagli eventi del 15 maggio 1969 all'università di Berkeley, con la polizia mandata dal governatore Reagan contro gli studenti che protestavano, causando un morto e centinaia di feriti, a cui Renaldo aveva assistito mentre era in tour. Marvin la modifica, la plasma, adatta il testo e la completa.

Il primo giugno del 1970, Marvin entra negli studi della Motown, al contrario di quanto avviene di solito in quegli studios sceglie i musicisti che devono accompagnarlo fra i Funk Brothers, i musicisti di studio della casa discografica, ne porta con sé alcuni 'esterni', e incide la canzone quasi in segreto. Ne porta una versione missata da Berry, che gli dice che quel brano non ha potenziale da singolo, troppo jazzato, troppo di protesta, il pubblico di Marvin non lo capirà mai. Marvin si intestardisce, e davanti alla opposizione di Berry, riesce a portare dalla sua parte due dirigenti, Barney Ales e soprattutto Harry Balk, che di nascosto da Berry fanno stampare 200'000 copie del singolo e lo mettono in vendita il 20 gennaio del 1971.

Il singolo è il più grande successo di Marvin Gaye fino a quel momento, raggiunge il numero 2 nelle classifiche americane e sconvolge il mondo del soul, la Motown, la musica nera. Berry Gordy cede, dice a Marvin, che da tempo chiedeva il controllo creativo della propria musica, che gli da 30 giorni di tempo per incidere qualunque cosa voglia per il suo prossimo album. L'album, che prenderà il titolo del singolo e sarà pubblicato il 22 maggio del 1971, è un successo clamoroso.

Difficile far capire la portata rivoluzionaria di questo disco: si tratta di un momento che cambia la storia della Motown e della musica soul, il fatto che uno dei massimi artisti soul produca un concept album impegnato politicamente scritto interamente da sé con i suoi collaboratori. Gli artisti di maggior successo della musica soul avevano realizzato musica straordinaria (Ray Charles, Wilson Pickett, Otis Redding, Aretha Franklin), qualcuno aveva anche usato il soul per lanciare messaggi politici e di orgoglio razziale (James Brown), mentre i messaggi politici più radicali e la musica più rivoluzionaria erano appannaggio di artisti underground o pienamente inclusi nella controcultura, che si rivolgevano a tutt'altro pubblico (Sly & the Family Stone, Gil Scott-Heron), ma nessun artista commerciale, nessuno, col pieno controllo creativo, aveva avuto il coraggio di osare tanto. Il successo premiato aprirà la strada a una intera generazione di artisti, primo fra tutti il compagno di scuderia Stevie Wonder che nello stesso periodo stava litigando con Berry Gordy per gli stessi obiettivi.

Altissima la qualità dei musicisti coinvolti: se Marvin suona il pianoforte e il mellotron, ai fiati troviamo Eli Fountain al sax contralto, 'Wild' Bill Moore al sax tenore, alle tastiere Johnny Griffith ed Earl Van Dyke, al vibrafono Jack Brokensha, alle chitarre Joe Messina e Robert White, al basso James Jamerson e Bob Babbitt, alla batteria Chet Forest e alle percussioni Jack Ashford, Eddie 'Bongo' Brown, Earl DeRouen e Bobbye Hall. Ai cori invece troviamo un misto di professionisti - i fratelli Elgie e Kenneth Stover (il primo anche co-autore di due brani), Bobby Rogers dei Miracles, il quartetto vocale degli Originals (Freddie Gorman, Walter Gaines, C. P. Spencer e Hank Dixon) e il terzetto femminile delle Andantes (Jackie Hicks, Marlene Barrow e Louvain Demps) - e di amici, fra cui i giocatori di football Mel Farr, Charlie Sanders e Lem Barney dei Detroit Lions e l'Hall of Famer NBA Dave Bing dei Detroit Pistons.

Questa lunghissima storia e questa lunghissima premessa spiegano perché l'album sia così importante, ma non sarebbe stato così importante se non fosse anche un disco sensazionale e, in particolare, dolorosamente, profondamente bello. "What's going on" è l'espressione della sofferenza personale di un artista sensibile e tormentato, i cui problemi personali echeggiano i problemi dell'America intera. È vero, dopo l'omicidio di George Floyd e Black Lives Matter, in maniera un po' ipocrita la rivista Rolling Stone lo ha messo al primo posto nella sua lista degli album più importanti di sempre - ma si tratta comunque di un disco davvero importantissimo per la storia del rock e non solo.

Il disco si apre con "What's going on", sicuramente una delle canzoni fondamentali del secondo Novecento, introdotta dal fantastico sax contralto di Eli Fountain, a cui viene concesso di colorare il brano per tutta la sua durata, mentre Gaye decide di tenere un misto di entrambe le linee vocali finali che aveva preparato dopo che, per sbaglio, le sente trasmesse insieme dai tecnici del suono quando doveva scegliere la migliore. Lo sviluppo del tutto non lineare del brano, la sequenza centrale con l'improvvisazione vocale e il cambio di tono che introduce alla ripresa della melodia iniziale costruiscono un crescendo elegiaco e paradisiaco, per trasmettere il messaggio che ciò che ci permette di interpretare la realtà difficile dei tempi è e sarà sempre solo l'amore, l'amore per l'umanità.

Le domande difficili di Gaye proseguono con "What's Happening Brother", che inizialmente riprende il tema musicale conclusivo del brano precedente per poi espandersi verso un soul fortemente influenzato dal latin jazz e dalla bossanova. Il pezzo è ispirato dalle conversazioni con il fratello Frankie e la sua difficoltà di ritornare alla vita civile, anche per il trattamento assai duro riservato ai veterani del Vietnam. Il disco scorre con arrangiamenti e riprese tematiche che ne puntellano la natura di concept album o di song cycle, con diversi brani che si susseguono senza soluzione di continuità, come movimenti di un'unica suite. In particolare i sette minuti di "Right on", sul lato B, mostrano le affinità di Gaye per il soul psichedelico di un autore come Norman Whitfield.

Sebbene tutto il disco nel suo complesso si possa ascoltare come un'unica opera di altissimo livello, segnaliamo in particolare l'articolata, splendida "Save the Children", scritta ancora una volta con Benson e Cleveland, e i due singoli tratti dall'album, che chiudevano rispettivamente il lato A e il lato B del disco. "Mercy mercy me (The Ecology)", è ancora una sottile variazione dei temi del brano d'apertura, una sua versione dolcissima e quasi gospel, dedicata al pianeta Terra distrutto dalla stupidità e dall'avidità dell'uomo e perfezionta da un solo di sax del veterano 'Wild' Bill Moore; mentre "Inner City Blues (Make Me Wanna Holler)", uno dei tre brani del disco composti assieme all'autore James Nyx Jr, è sicuramente il brano più cupo, ritmato e funky. In esso, la dolcezza che domina quasi tutto l'album svanisce davanti alle visioni del ghetto e della città di Detroit e di tutti i suoi problemi, evocati magistralmente tanto dalle liriche tanto dalla musica. Ma poi la preoccupazione infine si muta ancora una volta in amore, dolcezza, forse speranza, con la ripresa di poche, semplici parole dal primo brano: "Mother mother, everybody thinks we're wrong, who are they to judge us, mother? Simply cause we wear our hair long".

"What's going on" è semplicemente un capolavoro, un disco che rasenta la perfezione assoluta, certamente uno dischi più importanti degli anni Settanta e uno dei candidati a essere il più importante disco di un autore afroamericano del secondo Novecento.

- Prog Fox

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