6 marzo 2001, esce il secondo lavoro degli svedesi Darkane, intitolato "Insanity", in cui la band dà il benvenuto al nuovo cantante Andreas Sydow. Di carne al fuoco nell’album ne troviamo tanta, e succulenta, un piatto prelibato sia per gli headbanger di professione che non badano alla salute della propria cervicale, sia per chi predilige strutture ritmiche più elaborate impreziosite da tocchi di pregiate maestrie tecniche.
(disco completo qui: https://tinyurl.com/4a2fzw8w)
Gli svedesi Darkane avevano esordito due anni addietro con l’eccellente "Rusted Angel", album che li aveva proiettati fin da subito al top della nuova scena thrash/death scandinava assieme ai Soilwork e agli Arch Enemy. Con "Insanity", il gruppo riesce a bissare il successo della prima prova da studio, forte di un thrash energico e sofisticato dalle multiple sfaccettature, debitore sia del thrash americano della Bay Area californiana, sia del violento thrash teutonico degli albori (vedi i vari Destruction o Sodom), che del thrash di matrice slayeriano imbevuto della melodia folkloristica di Goteborg dei connazionali At the Gates. A queste basi, si aggiungono strutture ritmiche progressive assemblate sopra strutture poliritmiche (alla Watchtower, diciamo), con quell’attitudine folle e futuristica degli Strapping Young Lad. Un gran bel e succulento calderone, non vi pare?
Con "Insanity" la band dà il benvenuto al nuovo cantante Andreas Sydow, chiamato a rimpiazzare il dimissionario Lawrence Mackrory (che tornerà nel gruppo dieci anni dopo), mentre alla sezione ritmica ritroviamo la medesima lineup presente su "Rusted Angel" (e che resterà tale per il resto della carriera del gruppo), guidata dai due leader, il chitarrista Christofer Malmström e il fenomenale drummer Peter Wildoer, a cui si aggiungono la seconda chitarra di Klas Ideberg e il bassista Jörgen Löfberg. Lo stile canoro di Sydow ricorda per certi versi quello di Zetro degli Exodus, voce abrasiva, rauca e sguaiata dall’indole energica e irruente, non catalogabile in nessuna categoria di growl, scream o altro.
Di carne al fuoco nell’album ne troviamo tanta, e succulenta, un piatto prelibato sia per gli headbanger di professione che non badano alla salute della propria cervicale, sia per chi predilige strutture ritmiche più elaborate impreziosite da tocchi di pregiate maestrie tecniche. La struttura dei pezzi e delle liriche è piuttosto lineare, i riff accattivanti e i refrain molto orecchiabili (beh, considerato il genere) e questo rende le composizioni facilmente approcciabili fin dai primi ascolti.
"Insanity" si apre con la strumentale "Calamitas", intro eseguita da un’orchestra classica, che ricorda le composizioni di Jerry Goldsmith (immaginate ad esempio la soundtrack di "Omen" in versione sci-fi), e spiana la strada per l’attacco frontale dell’irruenta "Third", seguita a ruota da "Emanation of Fear"; questi si possono giudicare i due pezzi più riusciti e trascinanti dell’intero lotto.
Si segnalano in positivo anche "Hostile Phantasm" (dove si possono chiaramente udire echi degli Strapping Young Lad, che con il loro successivo "SYL" si rifaranno molto più a questo tipo di soluzioni thrash piuttosto che quelle industrial degli esordi), la cazzutissima "Distress", e "Psychic Pain", pezzo che vede la partecipazione di Fredrik Thordendal impegnato in una delle sue peculiari scale armoniche distorte. Chiude l’album la terza e ultima orchestrale del piatto, "Inverted Spheres", reprise dell’opening.
I Darkane, a differenza dei colleghi citati Arch Enemy e Soilwork citati in apertura (i quali indirizzeranno le proprie sonorità su tendenze più fan service), proseguiranno su questa strada pubblicando album altrettanto validi, fra cui il seguente "Expanding Senses" e soprattutto "Layers of Lies". Con l’abbandono nella seconda metà degli anni 2000 di Sydow il gruppo subirà una flessione e un calo di ispirazione a cui non riuscirà più a trovare rimedio. La loro attività live (mai troppo nutrita, comunque) procede tutt’ora con qualche sporadica partecipazione ai festival europei, e sebbene non si siano mai ufficialmente presi una pausa né tantomeno sciolti, i Darkane non buttano più fuori nuovo materiale dal 2013. Staremo a vedere cosa riserverà a loro il futuro.
- Supergiovane
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