Nel febbraio di quarant'anni fa viene completata la realizzazione di "Finardi", sesto album del cantautore torinese Eugenio Finardi (ma guarda un po'), uno dei più variegati e interessanti della sua sottovalutata carriera, dal rock elettrico di "Computer" alle visioni fantascientifiche di "Oltre gli anelli di Saturno". Ad accompagnare Finardi troviamo un mix di impeccabili professionisti italiani e stranieri: Ray Fenwick (Spencer Davis Group, Ian Gillan Band) alle chitarre, John Gustafson al basso (ex-Quatermass, Roxy Music), Les Binks (ex-Judas Priest) alla batteria, Aldo Banfi, Derek Austin e Mike Moran alle tastiere, Martyn Ford alla direzione orchestrale, Angelo Carrara alla produzione, Valerio Negrini dei Pooh collaboratore ai testi e Lucio Dalla ospite speciale al clarinetto in "Valeria come stai?"
(disco completo qui: https://tinyurl.com/247z3z8c)
Dopo un lustro da protagonista del rock italiano, con la cima delle classifiche raggiunta con “Extraterrestre” e altre canzoni divenute parte del “canone” rock italiano come “Musica Ribelle” e “Cuba” (per dirne due), Finardi era in cerca di cambiamenti. Soggiorna a Londra, e accarezza l’idea di riprendere a cantare in inglese, come aveva fatto nei suoi primi anni di carriera; poi rientra in Italia, si trasferisce al paesello di Carimate, e lì chiude letteralmente in un castello adibito a studio di registrazione e, con Valerio Negrini (già paroliere dei Pooh) si mette al lavoro su quello che, in retrospettiva, è il disco più elettrico della sua carriera.
“Finardi” è un disco piuttosto disomogeneo in tutti i suoi aspetti: si passa dall’opening elettronico “Trappole”, con i suoi sintetizzatori anfetaminici e i suoi temi di degrado umano e tossicodipendenza, al reggae di “Valeria come stai?”, dedicata con disprezzo ad un’ex che viene, infine, apostrofata come “bestia” (ah, e c’è pure un clarinettista d’eccezione a fare l’assolo: Lucio Dalla); il pop-rock di “Mayday”, inno generazionale dell’Italia del riflusso, va di fianco all’affascinante racconto post-apocalittico, ma sempre pop-rock, di “Prima della Guerra”; l’incazzatura pervade un’invettiva sanguinolenta come “F 104”, in cui il nostro vorrebbe bombardare indiscriminatamente “il rompipalle moralista, l’idiota giornalista, il chitarrista di banda armata”, ma anche “Piccola Stupida”, furioso vaffanculo dedicato (probabilmente?) alla Valeria di cui sopra.
Completano la tracklist il singolo “Computer” (la cui scelta come estratto dall’album stupisce, vista l’autoreferenzialità del suo testo) e la doppietta spaziale di “Oltre gli Anelli di Saturno”, solida power-ballad rock, e “Le Stelle Stanno ad Aspettare”, che a tratti ricorda il Brian Eno di “Spider and I”, eccetto con l’inconfondibile impronta melodica e vocale di Finardi e una dose ben più abbondante di chitarra elettrica.
Se “Finardi” fatica a tenersi insieme tematicamente, il suo alternarsi in generi differenti è un punto di forza considerevole, con l’attenzione che rimane e i suoni che non vengono mai a noia; i testi e le interpretazioni, pure, sono di alto livello, e trasmettono un’urgenza poetica nervosamente sincera; l’impegno sociale è presente senza essere stucchevole; i temi fantastici/fantascientifici non sono ridotti ad escapismo, ma anzi danno un respiro epico ad un album che è politico anche al di là delle invettive, hippie in un certo senso; gli sfoghi verso i vecchi amori danno al tutto un tocco di umanità personale.
Pur essendo estremamente frammentato come album, “Finardi” è una raccolta di canzoni eccellenti, e potrebbe essere considerato il manifesto (e l’apice) della carriera di Eugenio nostro, un artista certo discontinuo, ma unico nel panorama nazionale e probabilmente non nominato abbastanza quando si parla dei grandi cantautori tricolori.
- Spartaco Ughi
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
ARTISTI IN ORDINE ALFABETICO: # -- A -- B -- C -- D -- E -- F -- G -- H -- I -- J -- K -- L -- M -- N -- ...
-
Nell'ottobre di quarant'anni fa viene pubblicato "Robinson - come salvarsi la vita", nono album del cantautore milanese ...
-
Il 23 gennaio del 1967 esce "Jacques Brel 67", il nono album del cantautore belga Jacques Brel. Brel entra nello studio Barclay di...
Nessun commento:
Posta un commento