sabato 7 novembre 2020

Family: "Anyway" (1970)

Usciva nel novembre di cinquant'anni fa "Anyway", quarto album degli inglesi Family, gruppo di culto di Leicester alla confluenza fra psichedelia e rock progressivo.



(LP completo qui: https://tinyurl.com/y2syd2wa)

Per il loro quarto album, i Family, gruppo di culto dell'underground inglese, decidono di realizzare una facciata in studio e di incidere una facciata dal vivo, anch'essa però composta di quattro tracce inedite.

I Family avevano già prodotto, a partire dal 1968, tre dischi che, sorti su modello dei Traffic da una rilettura psichedelica di folk rock e blues, si spingevano verso le nuove modalità creative del progressive rock - brani dilatati, jam, strumenti inusuali come flauto traverso, sax, mellotron, violino. Gruppo assolutamente originale, influenzano in quel periodo formazioni più note come Jethro Tull e Gentle Giant per la musica e Genesis, soprattutto per lo stile del cantato di Peter Gabriel, mutuato in parte da quello istrionico e volutamente sgraziato e sopra le righe di Roger Chapman.

Oltre a Chapman, la formazione si completa con il chitarrista Charlie Whitney, principale autore delle musiche, con il fantasioso batterista Rob Townsend, e con i nuovi membri John Weider (basso, violino) e Poli Palmer (piano, piano elettrico, vibrafono e flauto), che erano giunti per il precedente disco "A Song for Me".

Il lato A, quello inciso dal vivo, rende al meglio nelle prime due tracce: l'articolata, complessa "Good News - Bad News", con un Chapman strabordante che poi lascia campo libero a un epico solo di Whitney, che si libra sulla batteria tempestosa ed esilarante di Townsend; e la ballata prog folk "Willow Trees", uno dei più bei brani del disco, illuminato dal violino di Weider.

Completano la facciata "Holding the Compass", uno scherzo country blues, e "Strange Band", sorta di tormentata autobiografia del gruppo, con Townsend e il vibrafono di Palmer che costruiscono la scena melodrammatica su cui si esibisce uno scatenato Chapman, mentre il violino di Weider solo momentaneamente interrompe lo strazio e la tempesta, come se fossimo lasciati per un breve momento nell'occhio del ciclone.

Sul lato B segnaliamo in particolare un magistrale brano strumentale di prog romantico, "Normans", capace di spaziare dal dolente violino folk di Weider al pianoforte e al flauto traverso classicheggianti di Palmer, e la canzone antimilitaresca "Lives and Ladies" che chiude il disco.

"Part of the Load" e "Anyway", come "Holding the Compass" sul lato A, risultano brani minori rispetto agli altri, un po' troppo modellati sulle canzoni degli album precedenti e senza l'ampio respiro delle tracce migliori del disco, pur essendo tutte canzoni più che dignitose.

"Anyway" si può considerare il canto del cigno della prima era dei Family, caratterizzata da un certo equilibrio delle componenti folk e rock, progressive e psichedeliche: nel 1971 John Weider verrà sostituito dal bassista-cantante John Wetton, che porterà in dote al gruppo uno stile più aggressivo e dinamico. Un necessario rinnovamento che proseguirà per altri tre album le fortune artistiche di una formazione non altrettanto premiata da fortuna commerciale.

- Prog Fox

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