sabato 12 settembre 2020

XTC: "Black Sea" (1980)

Quarant'anni fa oggi veniva pubblicato anche "Black Sea", quarto album degli XTC, uno dei gruppi di punta prima della new wave inglese e poi del rock alternativo anni '80.



(il disco completo con tracce bonus: https://tinyurl.com/y3tn7ozx)

Cosa puoi fare se sei un gruppo di rock intelligente, anzi, troppo intelligente pure per il tuo stesso bene, e hai appena pubblicato il tuo capolavoro ("Drums and Wires") senza però riuscire a sfondare nonostante la tua musica sia perfettamente orecchiabile e all'avanguardia ma sempre nel comodo spazio dei gruppi à la page?

La domanda deve avere sconfortato non poco gli XTC, e in particolare il loro leader Andy Partridge, chitarrista e cantante despotico e capriccioso ma anche capitano i cuore e capacità (scusate ma è difficile non parlare come il capitano Findus quando si ha costantemente sott'occhio la copertina di "Black Sea" mentre si scrive).

Soluzioni immediate non ce ne sono: la migliore cosa che viene in mente è navigare a vista, magari con l'intento di dare una semplificatina alle canzoni, a renderle appena un po' più dirette.

La cosa ovviamente non serve a niente perché probabilmente il mondo poteva tollerare solo una band quirky e capace allo stesso tempo (ed evidentemente erano i Talking Heads). Con questo non vogliamo dire che i Talking Heads e gli XTC siano la stessa band: hanno qualche simiglianza ma molte, moltissime differenze; e la finisco qui.

Con la scelta di una lieve pendenza verso la normalità, parecchie delle canzoni finiscono per stuccare perché le melodie non sono sempre abbastanza forti da contrastare la semplificazione di alcune musiche. "Travels in Nihilon", la canzone finale, riassume in sé questi difetti, con 7 minuti interminabili e ripetitivi di una melodia minimale non molto interessante.

Per fortuna non tutto il disco è così, e non mancano comunque i capolavori che rendono "Black Sea" ascolto indispensabile per i fan del gruppo: "Generals and Majors", il singolo di successo dell'album, ci regala un Moulding che abbaia il suo sarcasmo antimilitarista più nevrotico che mai; "Living through another Cuba" è una festa ritmica incredibile, guidata dal batterista Terry Chambers in stato di grazia; e "Burning with Optimism's Flames" è una prova vocale da urlo di Partridge, che domina dall'alto una canzone che sprizza entusiasmo, ottimismo, drumming convulso e incroci ritmici di chitarre e basso da paura.

Era difficile fare bene quanto "Drums and Wires", ma gli XTC anche se a sprazzi dimostrano anche qui che hanno ancora molte corde al loro arco, e molti ottimi anni di lavoro davanti a loro.

Ma questa è un'altra storia.

- Red

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