giovedì 23 luglio 2020

James Brown: "Sex Machine" (1970)

Il 23 luglio di cinquant'anni fa, James Brown completava a Cincinnati, Ohio, le registrazioni del suo monumentale disco live & studio "Sex Machine".



L'album si può ascoltare qui --> https://tinyurl.com/y5uhhuzr

Il 1970 è un anno molto particolare: inizia un nuovo decennio e tanti artisti vogliono cogliere l'occasione per segnare un nuovo inizio.

Fra questi c'è indubbiamente James Brown. Il Padrino del Soul decide che è il momento di sugellare quanto fatto e prepararsi al futuro nientemeno che con un doppio album. Il momento è propizio anche perché tra 1969 e 1970 James riconfigura la sua band e le cambia anche nome in the J.B.s.

James, come facevano in tanti all'epoca, bara un po' sui contenuti del disco: delle quattro facciate dell'album, solo la 3 e la 4 sono dal vivo (peraltro con applausi aggiunti artificialmente), mentre la 1 e la 2 presentano nuove tracce in studio della sua nuovissima formazione, tra cui la versione completa da 11 minuti di "Get up I feel like being a sex machine", di cui pubblica anche una versione in singolo da cinque minuti diviso sui due lati di un 45 giri.

"Get up" è naturalmente uno dei pezzi funk più grandi di sempre, qualcosa di pauroso. Fiati ridotti al minimo, la canzone si regge tutta sul lavoro mostruoso del Cerbero della sezione ritmica, Clyde Stubblefield alla batteria, Bootsy Collins al basso e Catfish Collins alla chitarra elettrica, sulla quale James e il suo compare, organista e seconda voce Bobby Byrd si scambiano colpi a suon di versi.

A questo classico immortale si aggiungono anche la versione completa di un altro singolo del 1970, "Brother Rapp", oltre a un medley nel quale Brown fornisce una cover entusiasmante di "Bewildered", uno dei suoi brani preferiti, riletto in chiave di soul struggente e purissimo.

Per quanto riguarda le due facciate dal vivo, sono perlopiù registrate ad Augusta, Georgia, il 1° agosto del 1969, con la vecchia sezione fiati guidata dai sax di Fred Wesley e Maceo Parker: si aprono con una versione terrificante, definitiva di "I Don't Want Nobody to Give Me Nothing (Open Up the Door I'll Get It Myself)", e altrettanto strepitose sono le sue rese dal vivo di "It's a man's man's man's world" e "Mother Popcorn".

Se doveste comprare e ascoltare un solo disco di James Brown, ma che dico, un solo disco di musica funky, questo sarebbe quello da avere. Sublimazione di oltre un decennio di concerti e incisioni frenetiche, torrenziali ed eccessive in studio, "Sex Machine" riesce a concentrare una carriera in novanta minuti, immergendoci in una atmosfera ipnotica che fornisce una vaga ma potentissima idea della dimensione messianico-religiosa di un concerto del Padrino del Soul.

Non è un caso che un decennio più tardi James Brown verrà scelto per il ruolo del Reverendo che illumina i fratelli Jake & Elwood in "Blues Brothers".

- Prog Fox

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