venerdì 3 luglio 2020

In Flames: "Clayman" (2000)

Il 3 luglio dell’anno 2000, esce "Clayman", quinto album degli In Flames noti per essere i padrini e precursori della scena swedish melodic death metal che si sviluppò agli inizi degli anni ’90 a Göteborg. Proseguendo nella modernizzazione e nell'alleggerimento del sound, il gruppo riesce bene a non svendersi e a conquistare sempre maggiori fette di pubblico rimanendo stimato dalla maggior parte della critica e dei fan - nonostante la rabbia dello zoccolo duro della prima ora.



(qui per il disco completo --> https://tinyurl.com/ybf96a76)

Gli In Flames, padrini e precursori della scena swedish melodic death metal che si sviluppò agli inizi degli anni ’90 a Göteborg, con il quinto album "Clayman" prosegue sulla strada battuta di album in album, in una modernizzazione del proprio sound ricalcando sempre maggiormente i canoni del metal classico (genere che comunque li ha da sempre pesantemente influenzati), alleggerendo la struttura della sezione ritmica, smussando la spigolosità dei riff, abbassando la velocità di marcia eliminando blast beat e sfuriate di derivazione death, rendendo le composizioni più affabili e orecchiabili.

Anche il potente growl degli esordi (comunque già depotenziato gradualmente) del singer Anders Fridén è stato ormai abbandonato in favore di un fry scream più benevolo e “comprensibile” (più o meno), e diventano piuttosto frequenti linee vocali pulite e sussurrate. Inoltre, per la prima volta i testi diventano sua totale esclusiva (in passato aveva qualche problema con l’inglese…), a cui aggiunge tematiche maggiormente soggettive basate su esperienze personali.

Produzione e mixaggio risultano scrupolosamente curati, e la novità del programming elettronico che accompagna ogni composizione dona a ognuna di essa quel tocco di modernità necessario per stare al passo con i tempi.

"Claymanv" in definitiva risulta un album convincente e immediatamente assimilabile, una scelta stilistica premiata con la definitiva consacrazione del gruppo, in particolare oltreoceano, direzione ovest. Lo zoccolo duro dei fan di vecchia data non risparmiò critiche al gruppo, accusandoli di essersi eccessivamente venduti e di aver slavato troppo con acqua di rose le proprie sonorità. Critiche legittime, anche alla luce del definitivo punto di svolta dettato dal successivo "Reroute to Remain".

Dispute ideologiche e controversie a parte, su "Clayman" possiamo trovare alcuni pezzi divenuti grandi classici del gruppo, su tutti "Only for the Weak", un mid tempo azzeccatissimo sotto tutti gli aspetti, dall’irresistibile riff portante alle linee vocali che vengono cucite sopra, dall’anthemico ritornello fino al consueto solo che unisce la seconda alla terza ripetizione del refrain. Un perfetto compromesso fra la melodia folkloristica dal sapore classico da sempre marchiata a fuoco nel sound di Göteborg e una forma canzone più accessibile e moderna.

Nell’album si segnala in positivo anche l’opener "Bullet Ride", simbolo lampante di come Fridén e soci abbiamo adottato un diverso approccio armonico nel processo compositivo. Fra i pezzi su cui il gruppo puntò maggiormente troviamo anche "Pinball Map", il quale si avvicina molto alle sonorità a stelle e strisce in voga ai tempi, ruffianissimo nel refrain e unico altro pezzo datato del gruppo che con "Only for the weak" ancora sopravvive alle setlist delle esibizioni dal vivo, l’accattivante Swim e la “powettara” title track.

Fra le outsider spicca "Satellites and Astronauts", pezzo che ci ricorda che il gruppo non ha perso contatto con le proprie origini, e che ci riporta al periodo di "Whoracle", con un tocco di elettronica in più. In "Suburban Me" possiamo invece gustarci gli In Flames spingersi parecchio verso lidi Heavy classico e Hard Rock. Sempre molto pregevole il lavoro alla chitarrista di Jesper Strombland (vera anima pulsante del gruppo), sia nella fase ritmica che soprattutto negli assoli.

"Clayman" in definitiva risulta un album decisamente da pollice verso l’alto, nonostante il cambio di rotta intrapresa.

- Supergiovane

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