giovedì 9 luglio 2020

Ian McDonald & Michael Giles: "McDonald and Giles" (1970)

Nel luglio di cinquant'anni fa venivano completate le incisioni dell'unico album del duo di rock progressivo formato da Ian McDonald e Michael Giles, transfughi dei King Crimson. Un disco poetico e brillante con il quale salutarono le luci della ribalta per sviluppare carriere dignitose quanto oscure, al contrario del Re Cremisi e del suo padre-padrone Robert Fripp.



(l'album completo si può ascoltare qui --> https://tinyurl.com/ybqm4ws5)

Ian McDonald e Michael Giles lasciano i King Crimson a fine 1969 dopo la prima di tante lotte di potere che vedono al centro del conflitto il padre-padrone del gruppo, Robert Fripp. La determinazione visionaria del chitarrista estromette prima McDonald, tastierista, sassofonista e flautista che era stato anche il principale compositore di "In the court of the Crimson King", disco d'esordio del Re Cremisi, e successivamente il batterista Michael Giles, che si mette a disposizione di Fripp per incidere il secondo album "In the wake of Poseidon" ma chiarisce che non andrà in tour e lascerà il gruppo ufficialmente a fine incisione.

I due concepiscono un disco in cui riversare le composizioni create negli anni precedenti e rimaste inedite, intitolato semplicemente "McDonald & Giles" e pubblicato sei mesi dopo la fine delle registrazioni a luglio del 1970.

Sull'album, McDonald e Giles si fanno accompagnare dal bassista Pete Giles, fratello di Michael. Le composizioni dei due titolari si dedicano a un progressive pastorale che assomiglia soprattutto ai lavori pre-Crimson di Giles, Giles & Fripp, o a brani come "Moonchild" e "I talk to the wind" su "In the court of the Crimson King". Senza la chitarra di Fripp e i contributi del bassista-cantante Greg Lake, il disco è molto più dimesso nei toni, poetico e romantico.

L'album è poi diviso nettamente fra lato A e lato B: il primo ospita una serie di quattro canzoni, mentre il lato B è totalmente occupato da una delle prime lunghe suite progressive a durare una intera facciata, sul modello della "In held twas in I" dei Procol Harum (1968), ovvero "Birdman".

Sul lato A spicca "Flight of the Ibis", arrangiamento alternativo di "Cadence and Cascade" dei King Crimson, a cui McDonald non volle rinunciare. Difficile dire quale delle due sia migliore, probabilmente ci basta avere tutte e due le versioni, sebbene quella di Fripp e soci beneficia dello strepitoso arrangiamento all'acustica del chitarrista.

"Birdman", invece, con testo curato da Pete Sinfield, è una piccola gemma di prog classicheggiante e romantico che si conclude con i sei minuti-capolavoro di "The Reflection", un crescendo sublime fra arrangiamenti di fiati, cori angelici e tastiere in grado di competere con i migliori brani del disco d'esordio dei King Crimson e di influenzare un numero infinito di musicisti successivi (a partire dal 'nostro' Mauro Paoluzzi che vi si ispirerà per "Arcipelago", il miglior brano di "Invasori", disco realizzato nel 1976 col progetto Pangea).

Ascoltando "McDonald & Giles" fianco a fianco con "In the Wake of Poseidon", secondo album dei King Crimson registrato in tempi simili, con i fratelli Giles coinvolti in entrambi, ci si chiede se non sarebbe stato meglio vedere il gruppo ancora insieme nel realizzare un disco con il meglio dei due LP. Comunque, dovendo scegliere, forse preferiamo l'opera indipendente di McDonald e Giles, per il semplice fatto che è meno derivativa del disco d'esordio dei Crimson. Se però non potete fare a meno delle chitarre elettriche di Fripp, allora ribaltate pure il giudizio.

Dopo questo album, realizzato dopo il clamoroso abbandono dei King Crimson, McDonald e Giles escono dalle pagine principali della storia del rock, in particolare il batterista. Michael Giles diventa un umile musicista di studio, dalla carriera ritirata, e pubblicherà solo nel 2002 un altro disco a suo nome, inciso peraltro nel 1978. McDonald diverrà un produttore prima di valutare il rientro alla musica che conta nel 1974 con la partecipazione a "Red" dei King Crimson e poi la fondazione dei Foreigner nel 1976. Sono pochi i musicisti che, come Michael Giles, hanno dato un contributo così gigantesco alla musica in una frazione di tempo così limitata prima di scomparire quasi, dedicandosi a una carriera oscura.

- Prog Fox

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