venerdì 15 maggio 2020

Super Furry Animals: "Mwng" (2000)

Il 15 maggio di vent'anni fa veniva pubblicato "Mwng", quarto album dei gallesi Super Furry Animals, SFA, che scelgono coraggiosamente di incidere tutto il disco nella propria lingua natale.



(il disco completo si può ascoltare qui: https://tinyurl.com/yaztzohc)

Per il loro quarto album, i gallesi Super Furry Animals decidono di mettere la quarta (pardon) alla loro verve sperimentale, e per farlo decidono anche che il modo perfetto per sublimare questa arditezza è quello di realizzare non solo un disco psichedelico e rumoristico, sporco e strabordante, intriso di suoni bizzarri ed espresso con strumenti anomali, ma di realizzarlo interamente in lingua gallese, qualcosa di assurdo per un gruppo ormai arrivato saldamente in testa alle classifiche nel mondo anglosassone, notoriamente restìo a tutto ciò che non sia recitato, scritto e cantato in inglese.

La scommessa vincente del quintetto si traduce in "Mwng", uno dei più bei dischi della loro carriera e uno degli ultimi ululati selvaggi del brit pop.

I Super Furry Animals incidono per l'occasione otto composizioni proprie e due classici del rock (in lingua) gallese, ovvero "Dacw Hi" dei Ffa Coffi Pawb e soprattutto "Y Teimlad" dei Datblygu, capolavoro struggente già nell'originale più proletario e che qui realizza tutto il suo potenziale di ballata neopsichedelica anche grazie alla chitarra supersatura di Huw Bunford.

L'album si apre sornione con la scioccherella "Drygioni", ma presto si evolve con la successiva "Ymaelodi â'r Ymylon", che si ispira a quella fase degli anni sessanta in cui si realizza il passaggio dal beat al rock, evidente qui nel passaggio dalla semplice, immediata strofa all'articolata progressione del ritornello, sottolineata dal canone corale che la sottende.

"Y Gwyneb Iau" è puro brit pop con appena una vena jazz data dalla tromba, non sarebbe fuori posto su "Different Class" dei Pulp; "Nythod Cacwn" e "Pan Ddaw'r Wawr" portano il disco su coordinate acid folk e rappresentano due dei momenti più dolenti e intensi del disco.

"Ysbeidiau Heulog", singolo di lancio dell'album, ci riporta al riuscito misto di atmosfere anni sessanta e anni novanta, con un ritornello perfetto e improvvise fughe che rendono la canzone irresistibilmente imprevedibile; "Sarn Helen" è un crepuscolare canto d'amore per la psichedelia più eterea e trasognata.

A sugellare l'album, la conclusiva mini-suite "Gwreiddiau Dwfn", che ci porta in terreni magici, fiabeschi, quasi prog, con il falsetto di Rhys da pelle d'oca, tristi fiati ubriachi e delicate tessiture di tastiere e chitarre acustiche.

Lo splendido "Mwng" risulta così, in finale, il frutto del coraggio di questi cinque ragazzi gallesi, un disco traboccante melodie brit pop, arrangiamenti psichedelici e amore struggente per la propria terra.

- Prog Fox

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