Nel maggio di cinquant'anni fa veniva inciso anche "The Polite Force", secondo album del gruppo di rock progressivo britannico degli Egg, un trio formato dal cantante-bassist Mont Campbell, dal tastierista Dave Stewart (non quello degli Eurythmics) e dal batterista Clive Brooks.
(il disco completo si può ascoltare qui --> https://www.youtube.com/watch?v=aH8tozNBVHk)
Sorti dalle ceneri degli Arzachel, gli Egg pubblicano il loro album d'esordio omonimo, inciso nel 1969, solo a marzo del 1970. L'evoluzione del loro suono necessita così di un rapido rientro in studio per mettere a punto le nuove composizioni del bassista e cantante Mont Campbell e del tastierista Dave Stewart.
L'album si apre con un piccolo capolavoro di prog rock, "A Visit to Newport Hospital": introduzione deliziosa, figure ritmiche irregolari, grande capacità narrativa di Dave Stewart, che realizza una piccola enciclopedia dei suoni che si possono tirare fuori da un organo, mostrando influenze classiche, prestiti dal Keith Emerson psichedelico dell'era Nice, e amore per la chitarra distorta di Jimi Hendrix.
Interessante, ma meno entusiasmante, anche la successiva "Contrasong", più frenetica e supportata da una ossessiva sezione fiati, mentre "Boilk" ci porta decisamente in terreni sperimentali in cui i tre utilizzano incisioni a rovescio, effetti psichedelici e suoni allucinati, cosa che però non è umanamente sostenibile per una dozzina di minuti.
Veniamo così alla suite che occupa l'intera seconda facciata, "Long Piece No.3", che ha lo stesso problema di "Boilk": troppo tempo passato avvitandosi su se stessi, dove sono finite le visioni tastieristiche della prima canzone? Per fortuna ritroviamo un momento magico nel secondo dei quattro movimenti della suite, con il delizioso organo dalle influenze barocche di Stewart e il crescendo punteggiato dalla batteria di Brooks - ma nel complesso anche questo è un brano troppo lungo, che avrebbe beneficiato di qualche idea melodica in più e qualche perversione psichedelica-avanguardista in meno, se pensiamo a quello che stavano realizzando i Caravan negli stessi giorni in un ambito musicale davvero molto simile.
Se l'esordio "Egg" era stato promettente, "The Polite Force" dopo un inizio notevole finisce per perdersi un po' nel prosieguo del disco. Un album sicuramente interessante, in cui "A Visit to Newport Hospital" e il secondo movimento di "Long Piece No.3" spiccano come fari in una notta tiepida e gradevole ma priva di stelle.
Purtroppo gli Egg non riusciranno a mantenere le promesse, dato che si sciolgono poco dopo l'incisione del disco. Torneranno estemporaneamente nel 1974 per un solo album di riunione, "The Civil Surface".
- Prog Fox
(il disco completo si può ascoltare qui --> https://www.youtube.com/watch?v=aH8tozNBVHk)
Sorti dalle ceneri degli Arzachel, gli Egg pubblicano il loro album d'esordio omonimo, inciso nel 1969, solo a marzo del 1970. L'evoluzione del loro suono necessita così di un rapido rientro in studio per mettere a punto le nuove composizioni del bassista e cantante Mont Campbell e del tastierista Dave Stewart.
L'album si apre con un piccolo capolavoro di prog rock, "A Visit to Newport Hospital": introduzione deliziosa, figure ritmiche irregolari, grande capacità narrativa di Dave Stewart, che realizza una piccola enciclopedia dei suoni che si possono tirare fuori da un organo, mostrando influenze classiche, prestiti dal Keith Emerson psichedelico dell'era Nice, e amore per la chitarra distorta di Jimi Hendrix.
Interessante, ma meno entusiasmante, anche la successiva "Contrasong", più frenetica e supportata da una ossessiva sezione fiati, mentre "Boilk" ci porta decisamente in terreni sperimentali in cui i tre utilizzano incisioni a rovescio, effetti psichedelici e suoni allucinati, cosa che però non è umanamente sostenibile per una dozzina di minuti.
Veniamo così alla suite che occupa l'intera seconda facciata, "Long Piece No.3", che ha lo stesso problema di "Boilk": troppo tempo passato avvitandosi su se stessi, dove sono finite le visioni tastieristiche della prima canzone? Per fortuna ritroviamo un momento magico nel secondo dei quattro movimenti della suite, con il delizioso organo dalle influenze barocche di Stewart e il crescendo punteggiato dalla batteria di Brooks - ma nel complesso anche questo è un brano troppo lungo, che avrebbe beneficiato di qualche idea melodica in più e qualche perversione psichedelica-avanguardista in meno, se pensiamo a quello che stavano realizzando i Caravan negli stessi giorni in un ambito musicale davvero molto simile.
Se l'esordio "Egg" era stato promettente, "The Polite Force" dopo un inizio notevole finisce per perdersi un po' nel prosieguo del disco. Un album sicuramente interessante, in cui "A Visit to Newport Hospital" e il secondo movimento di "Long Piece No.3" spiccano come fari in una notta tiepida e gradevole ma priva di stelle.
Purtroppo gli Egg non riusciranno a mantenere le promesse, dato che si sciolgono poco dopo l'incisione del disco. Torneranno estemporaneamente nel 1974 per un solo album di riunione, "The Civil Surface".
- Prog Fox
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