venerdì 8 maggio 2020

Adrian Belew: "Young Lions" (1990)

Usciva trent'anni fa oggi "Young Lions", album solista di Adrian Belew, meglio noto come chitarrista di Frank Zappa, di David Bowie, dei Talking Heads e dei King Crimson. Il funambolico chitarrista-cantante-polistrumentista si fa anche aiutare dall'amico David Bowie in un paio di tracce di questo riuscito, intrigante album di rock obliquo e tagliente.



(il disco completo si può ascoltare qui --> https://tinyurl.com/ycc69gnz)

Da figliol prodigo di Frank Zappa a scudiero di David Bowie in tour e nel finale della trilogia berlinese, a frontman dei King Crimson anni ’80 e turnista per (tra gli altri) i Talking Heads, Adrian Belew è un chitarrista che ha lasciato diversi segni significativi nella storia del rock, se non altro per la capacità quasi unica di far parlare, o urlare, o barrire e cinguettare e ruggire una chitarra elettrica.

Nel 1990 Belew è alle prese, oltre che con una carriera solista di culto, con il tour "Sound and Vision" di David Bowie, di cui è manager oltreché prima chitarra. In un ritaglio di tempo di circa dieci settimane, Adrian nostro inciderà praticamente da solo il suo quinto album, lo "Young Lions" che sviscereremo qui.

Oltre a sei inediti autografati da lui stesso, ci sono due canzoni firmate e cantate insieme a Bowie, tra cui il singolo "Pretty Pink Rose", una cover della superband Traveling Wilburys, e una canzone che Belew aveva scritto e inciso coi King Crimson, qui reinterpretata secondo le sue intenzioni originali.

Fatta eccezione ovviamente per i virtuosismi di chitarra, “Young Lions” si tiene ben lontano dallo sperimentalismo di Zappa e dei King Crimson (anche perché Belew non è esattamente al livello di Bill Bruford alla batteria. D’altro canto, chi lo è?), per abbracciare un pop/rock alternativo influenzato in primo luogo dai Talking Heads, con ritmi funk (quando non world-music), melodie oblique, e chitarre rumoriste.

Perfetto sunto di ciò la title track, che apre il disco, sensuale e misterioso world/pop ambientato in una savana notturna nonché uno dei principali highlight del disco. A stretto giro seguono le altrettanto buone "Pretty Pink Rose", duetto di puro rock’n’roll scritto e cantato con Bowie, e "Heartbeat", la succitata canzone uscita a marchio King Crimson otto anni prima. C’è spazio per una certa retorica buonista diffusa all’epoca, con invocazioni a degli alieni che insegnino all’umanità come comportarsi in "Looking for a U.F.O" e invettive contro la caccia ai rinoceronti in "Men in Helicopters"; al netto della relativa superficialità, questo lato dei testi non è ingombrante, anzi veicola il messaggio con toni relativamente sanguigni che, se non del tutto sinceri, perlomeno non sono stucchevoli (e le canzoni in sé non sono niente male).

Lo stesso si può dire della confessione a cuore aperto “Phone Call from the Moon”, in cui il nostro racconta del suo ruolo di padre assente a seguito del divorzio dalla moglie. Le influenze di Byrne e Eno si sentono forte in "I am what I am", in cui un cut-up di sermoni declamati da un santone americano chiamato 'Prophet Omega' viene adagiato su un tessuto sonoro fatto su misura, nel brano più sperimentale dell’album, a fare da contraltare alla canzone-più-canzone del lotto, la cover di "Not alone anymore" dei Travelin Wilburys. Chiude il disco l’altra ospitata di Bowie, un clone semplificato di "Thela Hun Ginjeet" dei Crimson.

Adrianone nostro è un chitarrista straordinario, unico per stile e talento, ma non ha mai avuto nelle sue corde una quantità esagerata di grandi canzoni o di idee rivoluzionarie. Il suo è un seguito di culto per un artista che mescola con nonchalance pop e sperimentazione, e il cui contributo alla corte di altri artisti “più grandi” è cruciale e indiscutibile. “Young Lions” è uno dei suoi migliori dischi solisti, nel quale la voce dell’autore emerge chiara, e il ruolo da lui giocato nelle epopee di coloro con cui ha collaborato diviene lampante.

- Spartaco Ughi

Nessun commento:

Posta un commento

ARTISTI IN ORDINE ALFABETICO:   #  --  A  --  B  --  C  --  D  --  E  --  F  --  G  --  H  --  I  --  J  --  K  --  L  --  M  --  N  --  ...