venerdì 28 febbraio 2020

Oasis: "Standing on the Shoulder of Giants" (2000)

Esce il 28 febbraio di vent'anni fa "Standing on the shoulder of giants", quarto album in studio degli Oasis. Il gruppo paga qui una certa confusione che segue l'insuccesso di "Be here now" (1997), e l'abbandono dei membri originali Bonehead (chitarra) e Guigsy (basso).



Il disco completo si può ascoltare qui: https://tinyurl.com/u7f43ns


Per molti motivi, "Standing on the Shoulder of Giants" è un casino; oppure, se vogliamo essere molto generosi, si può dire che sia invecchiato male. Ma è un casino in primo luogo per i problemi di produzione: Paul "Bonehead" Arthurs e Paul "Guigsy" McGuigan se ne vanno in corso d'opera per divergenze creative e vengono sostituiti da Gem Archer e Andy Bell, anche se i loro nomi li troviamo solo nell'album successivo. Una situazione potenzialmente critica per i 4 che si ritrovano ad essere 2, ovvero i soli fratelli coltelli.

Il periodo, come ebbe a dire Noel, fu "difficile" (eufemismo) sia per lui che per quello che restava della Band (Liam). La pressione dovuta al freddo riscontro della critica per "Be Here Now", il primo inciampo per gli Oasis, ed il timore che dopo la raccolta di "B sides" di "The Masterplan" il pubblico si fosse cristallizzato su di un'idea nostalgica ed immobile del Britpop, hanno contribuito a creare nell'artista Noel una visione malsana di evoluzione musicale, incentrata sulla ricerca esasperata di nuovi orizzonti.

Dopo i barocchismi e la pomposità spinta di "Be Here Now", che personalmente considero il loro album più coraggioso - rumoroso e lungo, ma diretto e schietto -, i Nostri si chiudono in studio ad elucubrare per generare nuove canzoni. La produzione è generosa e come sempre Noel produce molti più brani di quelli che saranno poi inclusi nell'album. Il problema è che sceglie quelli sbagliati.

Partiamo dalla roba buona: "Fuckin' in the Bushes" come brano strumentale è gagliardo e cazzuto (non a caso inserito perfettamente nel film "The Snatch"), "Go Let It out" si salva in corner per qualche guizzo strumentale, "Gas Panic!" è l'unico brano degno di far parte di un album degli Oasis, "Roll It Over" è una "Whatever" più lenta e ponderata.

Incredibilmente non furono incluse le splendide "Carry Us All", "Revolution Song", "Just Getting Older" e "Let There Be Love": "Revolution Song" la ricicla Noel nella sua carriera da solista (ottima mossa), mentre per "Let There Be Love" dobbiamo aspettare l'album "Don't Believe the Truth" del 2005. "Just Getting Older" è una di quelle ballate che trasudano Britpop ed è puro stile Noel, ma niente, ci dobbiamo sorbire "Sunday Morning Call", che salvo solo per il video che copia in modo divertente il film "Qualcuno volò sul nido del cuculo".

Cosa rimane? Un grande 'mah', espresso sommessamente alla fine dell'ascolto: "Who Feels Love?" è pseudomisticheggiante e troppo lunga; "Put Yer Money Where Yer Mouth Is" è un bad trip di mescalina; su "Little James", vi prego, sorvoliamo (prima canzone di Liam e no, non ci siamo). "Where Did It All Go Wrong?" sarebbe anche buona, ma è invecchiata proprio male. "I Can See a Liar" diverte, ma è proprio un riempitivo, "Revolution Song" avrebbe fatto più bella figura.

In definitiva qui ci troviamo di fronte ad un punto basso nella lunga carriera dei nostri amati Oasis; anche da fan sfegatato non posso che giudicare negativamente questo tentativo abortito di trascinare l'onda lunga del Britpop oltre le soglie degli anni 2000. Un'idea vecchia e ispirata solo da desideri personali, egomanie fuori controllo ed eccessiva sicurezza nelle proprie capacità. Nel frattempo il mondo è andato avanti, sono usciti "OK Computer" e "Mezzanine", i Coldplay sono in ascesa ed il mondo musicale si divide nuovamente tra sonorità pop e rock più complesso. Gli Oasis ci provano, ma non possono o non vogliono schierarsi.

Per un artista coerente ed ispirato anche l'indecisione può essere una scelta possibile e coraggiosa, ma in questo album Noel non è ispirato per niente e sceglie di non scegliere solo per comodità. Possiamo dire che imparerà a caro prezzo la lezione e sarà capace (solo in parte) di aggiustare il tiro nei successivi album.

- Agent Smith

Nessun commento:

Posta un commento

ARTISTI IN ORDINE ALFABETICO:   #  --  A  --  B  --  C  --  D  --  E  --  F  --  G  --  H  --  I  --  J  --  K  --  L  --  M  --  N  --  ...