giovedì 12 dicembre 2019

Gal Costa: "Gal" (1969)

Altro disco pubblicato sul finire del 1969 è il capolavoro tropicalista della cantante brasiliana Gal Costa, "Gal", suo secondo album da solista.
Accompagnata da un nucleo di fenomenali musicisti, dall'arrangiatore Rogério Duprat al chitarrista Lanny Gordin, Gal Costa interpreta in modo incredibile composizioni di luminari della musica popolare brasiliana come Caetano VelosoGilberto GilRoberto CarlosJorge Ben Jor, dando loro un taglio psichedelico e sperimentale, quasi orfico e dionisiaco.

"Gal" è il secondo album solista per la cantante Gal Costa che, con Rita Lee (degli Os Mutantes), è una delle figure femminili più importanti e simboliche del tropicalismo, il breve ma fondamentale periodo musicale che investì il Brasile e rinnovò la musica popolare brasiliana alla fine degli anni sessanta. Il tropicalismo, che sfida le convenzioni artistiche e la dittatura militare, porta una ventata di novità dopo un decennio dominato da una bossa nova ormai sclerotizzata. Rock anglofilo e psichedelia diventano così parte del linguaggio musicale brasiliano, grazie anche alla continua collaborazione degli artisti tropicalisti fra loro.

Gal Costa ha già inciso un disco eponimo tra 1968 e 1969, ma con "Gal" il livello della sua sperimentazione vocale si alza e la cantante si esprime su tappeti sonori sempre più complessi, su arrangiamenti elaborati e composizioni dalla struttura ritmica e armonica sempre più inusuali. La sua voce strepitosa guarda in particolare ai nuovi maestri della voce della scena psichedelica e avanguardistica americana come Janis Joplin, Tim Buckley e Annette Peacock.

Dietro le quinte c'è Rogerio Duprat, l'arrangiatore e musicista classico che fu il George Martin dei tropicalisti. Anche la band di accompagnamento è di altissimo livello e comprende usuali protagonisti del tropicalismo: guidata dal chitarrista elettrico Alexander Gordin, uno dei più creativi e brillanti dell'epoca e grande protagonista di molti dischi tropicalisti, si completa col bassista Rodolpho Grani Junior, la seconda chitarra di Jards Macalé e le percussioni di Diogenes Burani Filho e Dudu Portes.

Fra gli autori dei pezzi dell'album ci sono altri tropicalisti come Caetano Veloso, Gilberto Gil e José Capinam; ma anche autori della generazione precedente che si sono avvicinati al tropicalismo come Roberto Carlos ed Erasmo Carlos, che scrivono appositamente per lei la fantastica "Meu nome é Gal", che parte come una seducente canzone di pop orchestrale e finisce con le acrobazie vocali di Gal e quelle strumentali della sua band; e Jorge Ben, che compone "Tuareg", non a caso ebbra di suggestioni mediorientali, e "Pais Tropical", ai cui cori partecipano proprio Veloso e Gil.

Le canzoni migliori sono quelle che sanno passare dalla raffinatezza all'estasi orfica e dionisiaca, grazie a una band strepitosa, alla chitarra elettrica di Gordin e alla voce trasformista di Gal stessa, in totale controllo del materiale in suo possesso. Il capolavoro che apre il disco, "Cinema Olympia", rappresenta in questo senso un manifesto dell'album, ma anche il pezzo più sperimentale, "Objeto Sim, Objeto Nao", nasce come una ballata orchestrale e poi si trasforma in un delirio degno del Buckley o dei Grateful Dead più estremi: la Costa non toccherà mai più vette tali di estasi in carriera. La canzone muta poi nel blues psichedelico "Pulsars e Quasars", che chiude il disco in modo ancora una volta superbo.

"Gal" è un disco veramente estremo, che non cade mai nel vizio di tanta avanguardia di essere inutilmente inascoltabile. La Costa, lanciandosi a capofitto nella psichedelia tropicalista, incide invece uno dei migliori dischi del movimento, considerato ancora oggi un caposaldo fra i più importanti della musica popolare brasiliana.

- Prog Fox

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