martedì 1 ottobre 2019

Toto: "Hydra" (1979)

Vedeva la luce quarant'anni fa oggi "Hydra", secondo album dei Toto e forse pinnacolo della loro carriera, posizione che si gioca in particolare contro "Toto IV", il loro massimo successo del 1982.




(qui potete ascoltare l'LP originale: https://www.youtube.com/playlist?list=PLInnQePIhFqav4ul5a_fI_FJe74WKDi6Z)

Dopo i buoni risultati di vendite del loro debutto eponimo e le critiche feroci ricevute dalle riviste specializzate, i Toto preparano il secondo album, "Hydra", che seguirà le orme del primo, ma con tutti i vantaggi di una raggiunta maturità artistica.

Le menti creative dell'album sono David Paich, tastierista e vero leader della formazione, voce solista in tre delle otto tracce e autore o co-autore di ogni brano, e il cantante Bobby Kimball, che firma quattro delle otto tracce ed è voce solista in altrettante. Al giovane e talentuoso chitarrista Steve Lukather è consentito cantare "99" mentre il tastierista Steve Porcaro è co-autore di "A Secret Love" con Kimball e Paich. Completa la formazione la stupenda sezione ritmica composta dal bassista David Hungate e dal celeberrimo batterista Jeff Porcaro, uno di quelli che ha veramente suonato con chiunque, a partire dagli Steely Dan.

Le coordinate stilistiche dell'album sono già fissate: qui siamo ampiamente in territorio rock tradizionale, con fughe, a seconda delle esigenze dei singoli brani, da un lato verso l'hard rock e il progressive, e dall'altro verso gli artisti di AOR californiano noto anche come yacht rock sui cui album molti membri dei Toto suonarono a volontà (e qui torniamo a nominare gli Steely Dan, ma anche Boz Scaggs e Doobie Brothers).

Il lato A è semplicemente perfetto. "Hydra", l'unico pezzo composto da tutti e sei i membri del gruppo, sarebbe potuto essere un classico del progressive rock di fine decennio, tra cambi ritmici, riff graffianti di chitarra e precise armonie vocali. "St George and the Dragon" è rock epico, siamo nei territori della mitologia religiosa cristiana, e ci dimostra come si possano rendere al meglio tali tematiche senza per forza entrare nel metal alla Rainbow o nel progressive alla Yes. "99", ispirata al film "THX1138" di George Lucas, è una spigolosa eppure perfetta ballata pianistica con un solo terrificante di Lukather. Chiude il lato "Lorraine", rock romantico di grande efficacia, con il suo contrasto fra la strofa malinconica e discendente e il ritornello orecchiabile e dinamico, magistralmente chiuso da una coda feroce e ossessiva.

Il lato B non riesce a tenere questo livello incredibile, ma resta comunque assolutamente notevole. "All us boys" anticipa l'hard rock melodico anni ottanta, dopodiché Bobby Kimball si impadronisce letteralmente degli ultimi tre pezzi: in "Mama", il cantante inserisce le sue ascendenze soul jazz; in "White Sister" siamo ancora in territori AOR, illuminati da una coda strumentale in cui spicca la chitarra solista dell'immenso Lukather, protagonista di due magnifici assoli, ma anche la chiusura tempestosa e inusuale della batteria di Jeff. Suo fratello Steve firma la delicata trama di sintetizzatori della breve ballata conclusiva, "A Secret Love", con un'altra prova magistrale di Kimball alla voce solista.

"Hydra" è, a parere di chi scrive, il più riuscito LP dei Toto, nonostante non sia riuscito in alcun modo a replicare il successo dell'album di debutto (trainato da singoli come "Hold the Line", "I'll supply the love" e "Georgy Porgy"). Per quanto ci proveranno a lungo, e per quanto riusciranno a consacrare ancora numerose canzoni al canone del rock (qualcuno ha detto "Africa"?), i Toto non troveranno più un equilibrio compositivo così esemplare per tutto un LP.

A molti ascoltatori piacerà di più "Toto IV", con le sue ballate romantiche e il suo suono appena più moderno. Ma, a nostro parere, "Hydra" gli resta superiore.

- Prog Fox

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