(disco completo a disposizione qui: https://www.youtube.com/
Ginevra Di Marco è maggiormente nota per il meraviglioso colore che ha donato a brani dei CSI e dei PGR, spesso in scontro e confronto con la voce sgradevole e torturata di Giovanni Lindo Ferretti. Ma Ginevra Di Marco ha anche avuto una bellissima carriera solista, in cui si è resa protagonista come autrice e co-autrice, anche attraverso il lungo sodalizio artistico e personale con il marito Francesco Magnelli, tastierista a sua volta maggiormente noto per la sua partecipazione a dischi della scena alternativa italiana a partire da "Desaparecido" dei Litfiba per finire appunto con CSI e PGR.
La carriera solista di Ginevra inizia nel 1999 con "Trama Tenue", al quale lavora per più di due anni prima di pubblicarlo. Scritto quasi interamente dalla Di Marco con il Magnelli, anche tastierista del progetto, l'album si avvale di una band d'eccezione e di ospiti di livello: alla band appartengono il bassista Eu Masini, il batterista Cristiano Della Monica e i chitarristi Davide Della Monica e Massimiliano Gambinossi; fra gli ospiti invece ci sono Gianni Maroccolo al basso, Riccardo Marconi alla chitarra acustica, Erika Giansanti alla viola, mentre alle voci troviamo Max Gazzè e Cristiano Godano e ad alcuni dei testi collabora il fratello Jacopo Di Marco.
"Trama Tenue" è una aggiunta personale e riuscitissima al canone del rock italiano degli anni '90, di quella fine decennio che nello Stivale venne illuminata da altri dischi al femminile come "Nido" di Cristina Donà (le due cantanti e autrici nel 2019 pubblicheranno un disco e terranno un tour insieme) o "Armstrong" degli Scisma di Michela Manfroi, Sara Mazo e Giorgia Poli.
Perfettamente calata in quelle sonorità, rafforzate dalle frequentazioni di lungo corso coi personaggi di quell'epoca, ma mai banale, corriva o derivativa, Ginevra si accredita come autrice di primo piano.
Numerosi sono i brani riusciti: "Canto di accoglienza", posta in apertura, è un capolavoro che lungo il suo corso permette alla Di Marco di esprimere tutto il proprio potenziale vocale e con la sua variabilità rappresenta un manifesto dei contenuti diffusi lungo i tre quarti d'ora dell'album. Il ritornello affascinante di "Neretva" è degno del migliore Battiato di "l'imboscata" e "Gommalacca", e il contributo discreto di Max Gazzè alla coda del brano lo eleva ulteriormente. "Eclissi" segue un crescendo da brividi che vibra seguendo le corde vocali proteiformi della Di Marco e poggia sul tocco e sulla sensibilità straordinarie della band. "Le grandi scoperte", a cui Cristiano Godano dei Marlene Kuntz fornisce un contributo fondamentale e misurato, quasi dimesso, è un altro dei pezzi migliori, anch'esso capace di cambiare atmosfera e tono sinuosamente.
La presenza di musicisti così dotati, poi, salva in corner anche canzoni meno riuscite, si veda il duello tutto ritmico tra chitarra e batteria nel finale di una altrimenti un po' ripetitiva "Voci di richiamo". Non c'è comunque un brutto pezzo nemmeno a cercarlo con il lanternino, in questo disco.
A conferma di ciò arriva "La sorgente del futuro", altro capolavoro che porta a termine "Trama Tenue" con uno dei momenti più lirici e poetici del disco, in cui la voce di Ginevra ricorda un po' quella di Gianna Nannini quando la cantautrice senese si vuole soffusa e romantica. La batteria delicatissima di Cristiano Della Monica sostiene tutto il brano con intelligenza e gusto rari, che sono specchio e sunto dell'intelligenza e del gusto di Ginevra, Francesco e dei loro collaboratori lungo tutto il corso di questo disco illuminato e illuminante.
- Prog Fox
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