venerdì 16 agosto 2019

Tricky: "Juxtapose" (1999)

Il 16 agosto di vent'anni fa usciva anche "Juxtapose" di Tricky, album in cui il rapper e produttore britannico cercava nuove strade musicali oltreoceano, più vicine all'hip hop, collaborando con DJ Muggs e Dame Grease.
Un disco breve, poco più di trenta minuti di durata, che sembra quasi un abbozzo, uno schizzo di idee e musica, ciò nonostante assolutamente ispirato e anche a suo modo originale.


Il disco completo si può ascoltare qui --> https://tinyurl.com/y3wh74br




Diretta emanazione, appoggio esterno, colonna (im)portante: la collocazione di Adrian "Tricky" Thaws nel contesto del movimento trip-hop bristoliano e dei "Massive Attack" è multiforme e mutevole, in in un legame da coppia aperta e libera.

Animo libero e tormentato, il carismatico Tricky vive di luce propria ma contemporaneamente in simbiotico legame con l'humus che lo circonda: i già citati Massive Attack, certo, ma anche (e soprattutto) Martina Topley-Bird, il contributo della quale sarà fondamentale nell'esordio di "Maxinquaye".

Nel 1999, giunto al quarto disco, Tricky cerca un nuovo ingrediente per il suo mix e lo trova nell'hip-hop: "Juxtapose" è un tentativo - rapido e quasi istintivo: il disco intero supera a stento la mezz'ora di durata - di lavare i panni oltraoceano.

L'inizio del disco - "For Real" - in realtà, non pare in discontinuità con quanto finora prodotto, mentre dalle tracce successive ecco che ci si ritrova nel mondo di MC e DJ.

Assente Martina, i vocals femminili sono affidati a Kioka Williams mentre DJ Muggs (Cypress Hill) e Dame Grease sono responsabili di dare alla produzione il flavour desiderato.

Esperimento riuscito? Non si può negare che l'ascolto scorre rapido, coinvolgente e torrido. Non si è ai livelli di "Maxinquaye" per quanto concerne la presa complessiva dei pezzi ma "Hot Like A Sauna" e "Contradictive" sono brani che centrano sicuramente il bersaglio.

Il legame con l'hip hop resta tuttosommato superficiale, come una spolverata di zucchero su una torta.
Il disco, complice anche la durata estremamente ridotta, appare più come uno schizzo preparatorio che non un come un lavoro strutturato e compiuto.
Se ne percepisce una complessiva urgenza realizzativa, che però non va ad invalidare la cura complessiva delle tracce.

Con il senno di poi e della successiva produzione del folletto inglese, sicuramente "Juxtapose" è una sorta di canto del cigno per quanto concerne originalità e ispirazione: resta comunque un vortice sinuoso e avvolgente in cui calarsi e farsi volentieri trascinare.

- il Compagno Folagra

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