(disco completo disponibile qui:https://www.youtube.com/
Prosegue la cronistoria del 1969 dei Creedence Clearwater Revival, con il secondo (di tre!) dischi prodotti da John Fogerty e soci alla fine del decennio chiave del rock.
Se l’esordio eponimo aveva lasciato il segno, e il secondo album “Born on the Bayou” aveva solo in parte rispettato le aspettative sulla band, questo terzo album confermò appieno la crescita del quartetto e li lanciò definitivamente nel jet set: “Green River” raggiungerà la testa della classifica Billboard, e piazzerà i suoi brani di punta nelle hit parade britannica e americana, rispettivamente.
Per la prima volta, la tracklist accanto ai pezzi forti è davvero all’altezza: “Commotion” e “Lodi” non gettoneranno altrettanto bene, ma sono fatte della stessa stoffa preziosa delle migliori produzioni del gruppo; “Wrote a song for everyone” appartiene al genere, a sé stante, delle ballad strappacuore Fogertyane; blues acidissimi ne abbiamo (“Sinister purpose”, “Tombstone shadow”), e stavolta non sembrano riempitivi.
A chiudere il disco la solita cover blues, stavolta “NIght time is the right time” di Nappy Brown, poi resa celebre da Ray Charles e James Brown, tra gli altri.
Ma “Green river” non sarebbe il classico che è diventato senza i pezzi forti che NON abbiamo menzionato sopra: la title track, raccolta di aneddoti sull’infanzia di Fogerty sui fiumi della California (ma nella testa della gente, “Green river” parla di New Orleans, va' tu a capire), e “Bad moon rising”, ritmo upbeat e testo sulla fine dell’innocenza, oscura profezia sull’immediato futuro della California e degli Stati Uniti. Non l’unica su quest’album (“Commotion” pure anticipa i moti di protesta che scuoteranno gli states nei ’70), e certamente non l’ultima che la band produrrà nella sua breve, intensissima carriera.
- Spartaco Ughi
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