venerdì 9 agosto 2019

Behemoth: "Satanica" (1999)

Appena l’altro giorno vi avevamo parlato dei BEHEMOTH! in occasione del decennale di "Evangelion", l’album che chiudeva il loro periodo pure fucking blackened death metal. Oggi celebriamo il ventennale di "Satanica", l’album che lo ha inaugurato.





(album completo disponibile qui:https://www.youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_lJag0UJUO3js4HLU-dQHLaWmr10NcEJkU)




Già con il precedente "Pandemonic Incantations", il cantante e chitarrista polacco Nergal aveva preso le distanze dal black metal di ispirazione norvegese (in particolare degli Emperor) che aveva contraddistinto gli esordi della sua band, i Behemoth. "Satanica" segnò il punto di rottura definitivo, indirizzando le sonorità verso un feroce, potentissimo, veloce death metal dall’atmosfera oscura e tinteggiato di nera melodia.

A dispetto della loro giovane età (sui 20 anni di media), i componenti del gruppo (di cui solo Nergal e l'allora neo arrivato Inferno sono sopravvissuti agli stravolgimenti di lineup effettuati negli anni) esibiscono già una perizia tecnica notevole, una padronanza dei propri strumenti invidiabile e un’eccellente capacità di scrittura.

La varietà con cui assemblano riff taglienti ed erigono ritmiche poderose è sempre stato il punto forte di Nergal & co. La componente sinfonica all’epoca era pressoché inesistente, e l’utilizzo di synth fungeva esclusivamente da intermezzo piuttosto che da parte integrante delle composizioni. Il comune denominatore rimasto invariato nel corso di questa decade è rappresentato dall’immaginario di Nergal, al secolo Adam Darski.

Da sempre appassionato di filosofia, storia e letteratura (in particolare di Aleister Crowley, che non ha mancato di citare e tributare svariate volte), ha sempre conferito all’aspetto concettuale e testuale un’aura esoterica e mistica, blasfema, misteriosa, ripescando gli antichi culti e le leggende pagane dalle antiche civiltà egizie, giudaiche, romane, greche, pagane.

Il monicker del gruppo, Behemoth, non a caso è riferito a un pachiderma mitologico dalle origini ebraiche, citato nel libro di Giobbe. Co-autore di buona parte dei testi, da "Satanica" fino ai giorni nostri, è il poeta e scrittore polacco Krysztof Azarewicz, esperto in esoterismo.

“Apo – Pantos – Kako – Daimonos!” (in greco antico, “Si allontanino i demoni maligni”) recita l’iniziale "Decade of Therion", una fucilata sparata a velocità folle, capace di evocare il chaos primordiale, sotto le mazzate ad altissimo voltaggio di bpm di Inferno e i feroci ruggiti laceranti di Nergal. E la seguente "Lam" prosegue sul sentiero di devastazione che i Behemoth hanno intenzione di tracciare. I ritmi folli si placano con la fantastica "Ceremony of Shiva", la canzone più cadenzata dell’album, introdotta da una intro di batteria di gran scuola e dai riff epici e morbosi.

Il trittico iniziale è da paura. Il resto dell’album si dipana con una serie di pezzi solidi e tirati, fino a giungere alla conclusiva "Chant for Eschaton 2000", più sostenuta e meno strutturata rispetto a quanto hanno offerto qui i Behemoth, è il pezzo più blackeggiante del lotto, uno dei cavalli di battaglia della band polacca, che l’ha proposta molto spesso in sede live. L’outro rappresenta la fase embrionale di quelle orchestrazioni classiche fra Wagner e quelle adoperate dai Morbid Angel che diverranno fondamentali nell’alchimia compositiva del gruppo.

- Supergiovane

Nessun commento:

Posta un commento

ARTISTI IN ORDINE ALFABETICO:   #  --  A  --  B  --  C  --  D  --  E  --  F  --  G  --  H  --  I  --  J  --  K  --  L  --  M  --  N  --  ...