domenica 28 luglio 2019

Twink: "Think Pink" (1969)

Nel luglio di cinquant'anni fa veniva inciso anche "Think Pink", primo album solista di Twink, protagonista di quella scena underground londinese che aveva generato anche i Pink Floyd e i Soft Machine.
Batterista dei The Pretty Things, ex-batterista dei Tomorrow e futuro batterista dei Pink Fairies, Twink realizza un album che è il canto del cigno di quell'epoca della psichedelia britannica. Fondamentale il contributo al disco di Mick Farren, che produce l'album, del chitarrista dei Deviants Paul Rudolph e del polistrumentista Steve Peregrin Took, in rotta con Marc Bolane presto licenziato dai T.Rex.


(il disco completo si può ascoltare qui:https://www.youtube.com/watch?v=SOAQ_t7EulU)




John Alder, batterista inglese classe 1944, prende il nome di Twink dalla marca di lozione per capelli che utilizzava per i suoi lunghi capelli ricci. La prima band con cui suona sono i Fairies, poi passa ai Tomorrow (nei quali trova alla chitarra Steve Howe, futuro Yes). È con i Tomorrow che Twink diventa uno dei principali protagonisti della scena underground londinese, in particolare quella che girava attorno all'UFO club, dove le star erano i Pink Floyd di Syd Barrett e i Soft Machine.

Nel 1968, Twink entra come batterista nei Pretty Things, la più sfortunata e scalcagnata delle band britanniche sorte dalla scena r&b che aveva partorito i Rolling Stones e gli Who, coi quali incide il primo concept album dell'epoca, "S.F. Sorrow" del 1968. Nel luglio del 1969, mettendo insieme le sue mille amicizie nell'underground dei tempi, Twink incide un disco solista che sarà pubblicato solo dopo un anno e mezzo.

Al fianco di Twink ci sono i compagni di gruppo nei Pretty Things e nei Tomorrow e i membri di altri gruppi underground dell'epoca, come Deviants e Junior's Eyes. I tre collaboratori più importanti del disco sono comunque Mick Farren, cantante dei Deviants, qui nel ruolo di produttore; il chitarrista dei Deviants, il canadese Paul Rudolph; e il polistrumentista Steve Peregrin Took, che sfoga qui i propri malumori nei confronti del compagno di gruppo Marc Bolan, che lo avrebbe cacciato dai Tyrannosaurus Rex di lì a poco.

"Think Pink" è evidentemente un prodotto dell'era psichedelica e una piccola guida all'underground più verace e refrattario ai compromessi. Dopo una introduzione di space rock tra il pinkfloydiano e l'orientaleggiante ("The Coming of the One") giunge la fantastica litania lisergica di "Ten thousand words in a cardboard box", con una grande prova di chitarra acida di Rudolph. Il chitarrista canadese si ripete anche su "Tiptoe on the Highest Hill", trasformando una ossessiva litania da strafatti in un trip chitarristico dal sapore epico.

"Fluid" è un'altra ottima rivisitazione dello stile pinkloydiano alle improvvisazioni, con il piano elettrico di Wally Allen dei Pretty Things in primo piano e la voce della cantante Silver impegnata in sospiri e orgasmi non distanti dalle contemporanee esibizioni di Gilly Smyth con i Gong. Meno interessanti "Mexican Grass War", "Rock and roll the joint" e "Three little piggies" - gli americani Fugs facevano questo genere di cose fin dal 1966, e le facevano meglio. Si nota chiaramente il sapore estemporaneo della sessione di registrazione fra amici.

Brillante invece la meditabonda e cupa atmosfera di "Suicide", impreziosita da un accattivante duetto di chitarre acustiche tra Twink e Rudolph. Conclude l'album "The sparrow is a sign", composizione firmata da Twink assieme a Peregrin Took, il quale duetta alla voce col batterista in un breve ma suggestivo finale intriso di malinconia.

Splendido canto del cigno dell'underground psichedelico inglese, in cui l'entusiasmo dei primi anni psichedelici sta venendo sostituito da un misto di preoccupazione per il futuro e bad trip, "Think Pink" ci mostra Twink nel convincente ruolo di un capace e creativo erede musicale del Syd Barrett elettrico.

Il viaggio di Twink nell'underground proseguirà con la fondazione di un nuovo progetto, i Pink Fairies, nel quale Twink si riunirà a Paul Rudolph con ottimi risultati. È proprio per testare il mercato prima della pubblicazione del loro primo LP che i discografici decidono di pubblicare, sul finire del 1970, le sessioni di luglio di un anno e mezzo prima.

- Prog Fox

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