sabato 13 luglio 2019

Can: "Monster Movie" (1969)

Nel luglio di cinquant'anni fa venivano anche completate le registrazioni del primo album dei tedeschi Can, forse la più grande krautrock band di tutti i tempi. Una vera, innovativa meraviglia - non di facile ascolto, ma datele tempo e vi conquisterà.




(il disco completo si può trovare qui:https://www.deezer.com/it/album/6958702)




Irmin Schmidt nasce a Berlino Ovest il 29 maggio del 1937. Dopo fruttiferi anni di studi classici e di avanguardia presso Karlheinz Stockhausen a Colonia, diviene un direttore d'orchestra e pianista concertista. Nel 1966, Schmidt si reca a New York per incontrare compositori dell'avanguardia come Steve Reich, La Monte Young e Terry Riley. Qui approfondisce non solo lo studio e le possibilità delle tastiere elettroniche, ma si scopre affascinato dalle possibilità della musica rock, del jazz e del soul. Schmidt si chiede perché Lou Reed, Sly Stone e James Brown non siano studiati come contemporanei quali Pierre Boulez o Karlheinz Stockhausen, e decide di fondare un gruppo, chiamato inizialmente Inner Space, che sappia costruire una nuova forma di musica totale.

Inizialmente si uniscono a lui David C. Johnson, flautista, musicista elettronico e collaboratore di Stockhausen, e Holger Czukay (nato a Danzica il 24 marzo del 1938), un altro studente di Stockhausen che era stato colpito dalle possibilità della neonata musica rock grazie ad amici che gli avevano fatto conoscere Beatles, Velvet Underground e Frank Zappa (in particolare, Czukay raccontò che era stata "I am the walrus" la prima ad aprirgli gli occhi e le orecchie).

Reclutati il batterista jazz Jaki Liebezeit (nato il 26 marzo del 1938 a Dresda) e il chitarrista e violinsta jazz Michael Karoli (nato a Straubing, in Baviera, il 29 aprile del 1948), il gruppo si sposta sempre più verso il rock psichedelico, al punto che Johnson decide di lasciare per dedicarsi del tutto all'avanguardia elettronica. Manca solo una cosa per avere un vero gruppo rock, ed è un cantante. Allo scopo giunge nel settembre del 1968 lo scultore afroamericano Malcolm Mooney (nato nel 1940, laureatosi a Boston e con un Master alla California State University), che inventa anche il nome definitivo per il gruppo: The Can (che presto diverrà semplicemente CAN, senza articolo).

È questa formazione a cinque elementi che incide, nel luglio del 1969, l'immenso "Monster Movie", primo capolavoro del krautrock, disco che prende le mosse dalla psichedelia inglese (Pink Floyd) e americana (Velvet Underground), sapendo però attingere anche alle radici nel free jazz, nell'avanguardia classica e nel r&b/soul dei suoi membri.

La musica dei Can beneficia al meglio di questo retroterra musicale, sapendo essere allo stesso tempo caotica e strutturata: la regolarità della sezione ritmica di Czukay e Liebezeit, uno dei fondatori del motorik beat in 4/4 che sosterrà gran parte del krautrock tedesco del decennio successivo (Neu!, Tangerine Dream, Kraftwerk), si contrappone al rumore bianco, alle distorsioni e alla violenza di Schmidt e Karoli, oltre che alle improvvisazioni vocali di Mooney.

"Monster Movie" è così il primo convincente disco di krautrock, in cui l'ossessione per la ritmica pulsante, di vaga influenza etnica, funge da ponte tra la psichedelia pinkfloydiana e quelle che saranno futuristiche astrazioni elettroniche o forme di esasperata improvvisazione post-psichedelica.

Certamente non è un disco per tutti, ma è un disco che ebbe una enorme influenza in primis in Germania e, tramite tutto il movimento che avrebbe influenzato, anche su David Bowie, Brian Eno, Iggy Pop, sulla new wave tutta, su tutta la musica elettronica e rumoristica, e che anche solo per questo va ascoltato almeno una volta nella vita.

Ai cuori coraggiosi! "Monster Movie" saprà premiarli.

- Prog Fox

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