giovedì 25 luglio 2019

Alice Cooper: "Trash" (1989)

Il 25 luglio di trent'anni fa usciva "Trash", il maggiore successo commerciale di Alice Cooper dopo gli anni settanta. Successo meritato, costruito scrupolosamente con un occhio alla propria integrità artistica e un altro alla capacità di ammodernarsi e appiacionarsi il pubblico grazie anche alle collaborazioni con Desmond ChildAerosmith e Bon Jovi.
Un grande album col quale Alice ricorda a tutti i rocker degli anni ottanta che il loro zio spirituale è lui (e spirituale davvero, vista la religiosità cristiana riscoperta in quegli anni da Cooper con la sobrietà da droghe e alcool).





Ritornato a un suono più classicamente hard'n'heavy con "Constrictor" (1986) e "Raise your fist and yell" (1987), seguiti alla sua riabilitazione da alcool e droghe, alla riconciliazione con la moglie Sheryl Goddard, e al ritorno alla fede cristiana, Alice Cooper sentiva di essere pronto a chiudere gli anni '80 con un sigillo artistico degno del suo livello. Gli album precedenti avevano certamente offerto un dignitoso ritorno sulle scene a Cooper, ma questo non poteva certo bastargli.

Guardandosi attorno, Cooper vide che le galline dalle uova d'oro che sembravano non mancare un colpo all'epoca erano, dal suo punto di vista, tre: Desmond Child, gli Aerosmith e i Bon Jovi. Niente di meglio, allora, che assumere Child come produttore e co-autore, e rimessa in piedi una nuova band di supporto (viste le partenze del bassista Kip Winger e del chitarrista Kane Roberts), intrecciarne le virtù strumentali a selezionate partecipazioni di membri di Aerosmith e Bon Jovi. Il nuovo quartetto di musicisti base di Alice consisteva nel bassista Hugh McDonald, nel batterista Bobby Chouinard, nel tastierista Alan St. John, e nel chitarrista John McCurry, che si presentò fornendo al cantante il riff devastante di "Poison".

Canzone d'apertura e capolavoro assoluto dell'album nonché uno dei pezzi più significativi della carriera di Cooper, "Poison" è una canzone d'amore dark metal perfettamente cesellata sulle corde del cantante di Detroit. Chi resta insensibile al suo fascino è meglio che giri al largo da tutto l'hard rock anni ottanta.

Il disco non raggiunge più il livello della composizione di apertura, ma continua a reggersi su livelli elevati con "Spark in the dark", uno dei tre brani in cui compare l'amico Guy Mann-Dude alla chitarra solista; con "House of Fire" (composta con la cantante Joan Jett, dotata di un ritornello acchiappone quanto basta e di un assolo dell'Aerosmith Joe Perry); e con l'immancabile power ballad, la romantica, riuscita "Only my heart talkin'" scritta in stile faux-Aerosmith e che non a caso vede duettare Alice Cooper e Steve Tyler.

Il lato B si apre con "Bed of Nails" composta con Diane Warren e coll'ex Kane Roberts, dotata di un ritornello degno dei Bon Jovi e di una introduzione vampiresca in classico stile Alice. Nella successiva "Trash" compaiono basso (Tom Hamilton) e batteria (Joey Kramer) degli Aerosmith alla sezione ritmica, mentre Jon Bon Jovi (guarda un po') gli fa da seconda voce; mentre nella splendida, epica, torturata "Hell is living without you", seconda miglior canzone del disco, composta proprio con Jon Bon Jovi e Richie Sambora, assistiamo a una brillante (e purtroppo fin troppo breve) sfida chitarristica fra lo stesso Sambora e Steve Lukather dei Toto. Chiude l'album "I'm your gun", un hard'n'roll abbastanza classico, composto ancora con il chitarrista McCurry e in cui il vecchio sodale Kip Winger compare ai cori.

Alice Cooper e i suoi compari non cambiarono certo la musica con questo LP, ma il divertimento, la gioia di suonare e il gusto per il rock chitarristico e i ritornelli coinvolgenti che ne emergono sono indubitabili e pongono l'album fra le cose migliori realizzate dal Cooper 'anziano'. Premiato anche dal pubblico, Cooper seppe mostrarsi una volta di più nel ruolo del padre nobile del più bistrattato dei generi musicali fra tutti, del quale ha saputo farsi interprete autoironico eppure, o forse proprio per questo, fra i più credibili ambasciatori.

- Prog Fox

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