mercoledì 19 giugno 2019

Robert Fripp: "Exposure" (1979)




(una delle tre versioni disponibili dell'album completo, lievemente diverse fra loro, si può trovare qui: https://www.youtube.com/watch?v=VZA3qLXj8bA)




"Exposure" è il primo disco totalmente solista di Robert Fripp, all'epoca sessionman di primissimo piano ed ex-chitarrista e leader dei King Crimson. Fripp aveva sciolto i King Crimson nel 1974, e dopo un disco in duetto con Brian Eno giura che nonavrebbe mai più toccato uno strumento - una delle infinite palle raccontate dal geniale musicista nel corso di cinquant'anni di carriera.

Dopo due anni a studiare affari spirituali presso la International Academy for Continuous Education di John Godolphin Bennett, discepolo di George Ivanovich Gurdjieff, nel 1977 Fripp viene convinto daPeter Gabriel a suonare sul suo debutto solista e da Brian Eno a suonare nel suo nuovo progetto con David Bowie, "Heroes". Da lì la vecchia passione rifiorisce e Fripp si proietta con entusiasmo in una nuova marea di avventure artistiche.

Sul suo primo album solista "Exposure" aleggiano due fantasmi: uno è naturalmente quello dei King Crimson, ossessione e incarnazione dello spirito musicale di Fripp anche quando il gruppo non esisteva affatto, come in questo periodo; l'altro è quello della trilogia sognata da Fripp e che doveva consistere - apparentemente - in una tripla uscita contemporanea di tre album, "Release the Heartthrob" di Fripp, "Sacred Songs" di Daryl Hall e "Peter Gabriel II (aka Scratch)" di Peter Gabriel, tutti registrati contemporaneamente più o meno dallo stesso gruppo di musicisti e produttori.

Le cose però non andarono come previsto: l'uscita del disco di Daryl Hall fu cancellata e venne pubblicato solo "Peter Gabriel II" nel giugno del 1978.

Fripp, il cui album era stato bloccato per la presenza di Daryl Hall come co-autore e cantante in gran parte delle canzoni, fece ri-incidere alcune parti da altri cantanti e pubblicò la propria parte della trilogia l'anno successivo cambiandole nome in "Exposure".

Fu solo nel 1980 che la casa discografica di Hall ebbe il coraggio di pubblicare, ormai in grave ritardo, il suo disco, cosicché, in qualche modo, la trilogia fu completa.

Le connessioni fra i tre album sono molteplici, non solo perché Hall e Gabriel compaiono entrambi come cantanti su "Exposure", ma anche perchéTony Levin Official PageJerry Marotta e Sid McGinnis, rispettivamente bassista, batterista e chitarrista di Gabriel all'epoca, suonano in gran parte delle tracce dell'album.

Completano il quadro degli ospiti i batteristi Phil Collins (sì, quel Phil Collins) e Narada Michael Walden Fan Page (sì, quello di Mahavishnu Orchestra e Santana), Brian Eno (e chi altri) e Barry Andrews (appena fuggito dagli XTC) alle tastiere, e i cantanti Peter Hammill (dei Van der Graaf Generator) e Terre Roche. Gran parte dei testi sono scritti dalla poetessa Joanna Walton.

Come gli altri due album della supposta trilogia, "Exposure" è poco meno che fenomenale. Il consiglio spassionato è di farsi una bella playlist-macedonia di tutti e tre i dischi e sentirseli con programmazione casuale per entrare nella superba bellezza del trittico così come originariamente concepito da queste tre grandi teste. Mentre riflettete su questa possibilità, diamo un piccolo panorama di quanto avviene sulle tracce di "Exposure".

I pezzi dell'album nominalmente di Fripp sono divisi in due gruppi. Da un lato ci sono le composizioni alla King Crimson, in cui di fatto Fripp ritorna, come farà sempre in carriera, ossessivamente, alle idee base sviluppate durante la registrazione di "Lark's tongues in aspic" (album del 1973 del gruppo) e che non sarà più in alcun grado di abbandonare: appartengono a questo gruppo "Breathless" (con una prova maiuscola di Levin e Walden), "Disengage" (con un Hammill paranoico e schizoide al canto) e "Hååden Two", nelle quali non si farà fatica a ritrovare il classico suono anni settanta di Fripp.

Secondariamente, ci sono le canzoni, in cui Fripp compone - come spesso succede al suo meglio - affiancandosi ad altri autori: "Chicago", "I may not have had enough...", "You burn me up I'm a cigarette", "Mary" e la lirica, deliziosa "North Star" (che i King Crimson re-incideranno due anni dopo col titolo "Matte Kudesai"), sono tutte scritte con Daryl Hall, mentre la straordinaria "Exposure" è scritta con Peter Gabriel per la cantante Terre Roche, che fornisce la prova vocale più incredibile di un disco i cui quattro cantanti cantano sempre in modo superbo.

Conclude l'album una dimessa, delicata esecuzione per piano, 'frippetronics' e voce da parte di Peter Gabriel della sua "Here comes the flood".

Non c'è molto altro da aggiungere: il disco è imprescindibile per i fan di Fripp e dei King Crimson, e caldamente consigliato - in ordine decrescente - a quelli di Daryl Hall, Peter Gabriel e Peter Hammill. Se poi avete un debole per le cantanti iconoclaste, allora questo disco può essere un ottimo punto di partenza per conoscere la vicenda artistica di Terre Roche.

Buon ascolto.

- Prog Fox

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